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RIAZZINO«I miei salti mortali per portare a casa il pane»

31.10.17 - 08:01
Sempre più over 40 costretti a emigrare dal Ticino per trovare lavoro. Il caso di Giovanni Cislini, ingegnere che ogni giorno fa la spola tra il Locarnese e il canton Nidvaldo
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In Ticino il lavoro manca? Sempre più over 40 costretti a emigrare.
In Ticino il lavoro manca? Sempre più over 40 costretti a emigrare.
«I miei salti mortali per portare a casa il pane»
Sempre più over 40 costretti a emigrare dal Ticino per trovare lavoro. Il caso di Giovanni Cislini, ingegnere che ogni giorno fa la spola tra il Locarnese e il canton Nidvaldo

RIAZZINO – Ogni giorno trascorre almeno quattro ore in auto. Quelle che, tra andata e ritorno, lo separano da casa sua, a Riazzino, al suo posto di lavoro, a Stans, nel canton Nidvaldo. Giovanni Cislini, 46enne ticinese, di professione project manager nel ramo della meccanica, è confrontato con una sfida tosta. Che dimostra come, spesso, il tema della fuga dei cervelli venga banalizzato. Giovanni, in un momento in cui l’emigrazione dei lavoratori ticinesi è più che mai sotto i riflettori, racconta la sua storia. «Perché ho deciso di fare questa follia? Perché in Ticino di lavoro non ce n’è. E se c’è, è mal pagato».

Numeri che fanno riflettere – Sono quasi 5'000 i ticinesi tra i 20 e i 39 anni che lavorano nel resto della Svizzera. Ma il dato che fa riflettere, elaborato dall’Ufficio cantonale di statistica e messo in evidenza in un recente articolo di 20 minuti/tio.ch, è anche quello delle persone tra i 40 e i 50 anni: nel 2001 erano 573 i lavoratori ticinesi fuori cantone. Nel 2016, ben 1'269. Dal 2009 le partenze sono raddoppiate. Effetto della crisi? Sarà.

Genitori anziani – Fatto sta che il trend è in netta ascesa. E se per alcuni la scelta è quasi indolore, per altri gli inconvenienti sono parecchi. «Io non posso permettermi di trasferirmi oltre Gottardo definitivamente – dice Giovanni – mia moglie ha il lavoro in Ticino e deve stare vicina ai suoi genitori anziani. E poi vorrei anche godermi la mia terra. È un aspetto che gli esperti sottovalutano, come se fosse un disonore restare accanto agli affetti. In passato ho lavorato per diversi anni a Langenthal e a Zurigo. E anche per una ditta che mi faceva girare il mondo. A un certo punto uno vorrebbe un po’ di stabilità».

Studiare a oltre 40 anni – Giovanni si è ritrovato a dovere fare il pendolare tre anni fa, dopo essere rimasto a piedi in seguito a una ristrutturazione aziendale. «A 43 anni ero di fronte a un bivio. Facevo le mie ricerche e tutti mi rispondevano di no. Nel frattempo ho pure portato a termine un bachelor. Non è evidente rimettersi a studiare a una certa età».

Lontano dal proprio mondo – Il 46enne locarnese evidenzia i tanti, piccoli, inghippi con cui è confrontato quotidianamente. «Avrei potuto affittare un monolocale nel canton Nidvaldo, per viverci dal lunedì al venerdì. Ma che vita sarebbe stata? Da solo e lontano dai propri cari. In più avrei avuto dei costi importanti. Si sarebbe pur sempre trattato di un secondo affitto. Ho scelto di fare qua e là».

Con bus e treno non si può – I mezzi pubblici? «L’idea l’ho presa in considerazione. Ci avevo anche provato. Ma la mia sede di lavoro è un po’ fuori mano. Mi sono reso conto che avrei perso ancora più tempo. Senza contare che i treni sono sempre pieni zeppi. Fino a poco tempo fa potevo dedurre dalle tasse gli oltre 12'000 franchi spesi per le trasferte di lavoro, considerando benzina e manutenzione dell’auto. Adesso è stato fissato un tetto massimo di 2'000 franchi. Una bella fregatura per chi paga le tasse in Ticino, ma fa il pendolare in auto».

La paura del radar – Percorrere ogni giorno il tunnel del Gottardo è logorante. Giovanni sembra averci fatto l’abitudine. «Quello che più mi stressa sono i continui cambi dei limiti di velocità sulle autostrade. Si passa dai 100 all’ora agli 80, e viceversa, in poche manciate di metri. Ogni volta, appena ti distrai, rischi di prendere il radar. C’è un clima repressivo che non fa bene a chi viaggia in auto. I cantieri infiniti, poi, fanno il resto».

Una decisione forzata – Ogni tanto Giovanni pensa alle possibili ripercussioni che un simile stile di vita potrebbe avere sulla sua salute. «A lungo andare, uno rischia il crollo nervoso. Si fa presto a dire “andate in Svizzera interna a lavorare”. Ma lo può fare liberamente chi non ha problemi famigliari. Ci sono difficoltà oggettive che vengono spesso tralasciate. A me fa male pensare che il cantone in cui sono nato non abbia un posto di lavoro per me. Sono stato costretto a prendere questa strada».

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COMMENTI
 

F/A-18 6 anni fa su tio
E dulcis in fundo, speriamo che i nostri politici queste nostre riflessioni le leggano, un'invito al ministro Vitta, al posto di andare a fare visita alle industrie di successo che per fortuna ci sono, bisogna che guardi anche le piccole medie imprese che arrancano sempre di più perché soffrono la concorrenza di pseudoditte all'arrembaggio, ditte che ci stanno letteralmente invadendo.

comp61 6 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
ottimo commento.

moma 6 anni fa su tio
Mah, leggendo qua e là di truffe assurde commesse ai nostri servizi sociali, una la si legge sul Blick di oggi, quasi quasi mi metto a studiare questo mestiere che potrebbe diventare uno sbocco per i nostri giovani disoccupati. Cosi, come si suol dire, muoia sansone con tutti i filistei.

Tato50 6 anni fa su tio
E questa sera tutti a festeggiare Halloween, festa nata in Irlanda dopo periodi di carestia e il ritorno "dell'abondanza" e poi importata negli USA. L'abbiamo importata pure noi, sta diventando la festa del consumismo e degli sprechi ma per una sera si dimenticano i 10'000 disoccupati, quelli che al 20 hanno il frigo vuoto, i 20'000 in Assistenza. Sarà per questo che il simbolo è una ZUCCA VUOTA ??? Io resterò a casa per rispetto perché non ho nulla da festeggiare leggendo certe cose e con un "dolcetto o scherzetto" me la caverò con due pacchetti di caramelle evitando di "ingrassare" chi su questo ci specula. Buona festa a tutti ;-((

Zico 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
d'accordo con te. mai festeggiato questa americanata e non farò eccezioni nemmeno stasera. magari mi mangio qualche cioccolatino e poi a nanna. domani è un altro giorno e si vedrà. Buona serata

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Zico
Io non potrò fare a meno della mia razione di gelato per rendere la vita meno amara ;-)) Ciao Zico, buona serata anche a te !!

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Zico
non è vero che è una americanata, è una festa antichissima di origine celtica, quindi del tutto europea, semplicemente, come spesso succede, tante cose arrivano dagli USA ma Helloween ci ritorna di rimbalzo, poi sul fatto che sia una festa consumistica come dice tato50 vale come il Natale, Pasqua, ecc.....

Norvegianviking 6 anni fa su tio
Io invece spero che mio figlio emigri verso lidi lontani. Nuovi mondi, nuovi orizzonti, aperture mentali. Il Ticino di oggi non è più quello di trenta anni fa. Globalizzazione, nuove tenologie. Siamo una periferia e dobbiamo accettarlo. Capisco chi a 50 anni resta a piedi e ha una famiglia, questo sì, spostarsi diverrebbe complicato per tanti motivi. Ma i giovani...via verso nuove avventure!

rojo22 6 anni fa su tio
Coraggio Giovanni! Ricordati però anche della salute. Anch’io faccio una vita simile alla tua. Ringrazio il Cielo di aver trovato un posto nella Svizzera interna. Ho alcuni colleghi che hanno iniziato con il telelavoro (4 gg. a casa è uno in ufficio). Per me non sarebbe possibile, ma, per fortuna mi piace girare la Svizzera (radar a parte, politica penosa). Ad maiora.

Bluechips 6 anni fa su tio
Complimenti a un connazionale che non si piange addosso, studia fino a oltre 40 anni e si trova un lavoro a Nidvaldo che è in Svizzera, non in Australia. Mia figlia fa lo stesso a Zurigo, dopo l'avvilente offerta di una banca ticinese a una ragazza con il dottorato in economia e pure due figli. Inutile dire che a Zurigo guadagna il triplo! Ma qual è il problema a spostarsi in Svizzera? Ma attenzione: senza studi di buon livello, lingue e ambizione non si va da nessuna parte.

navy 6 anni fa su tio
Risposta a Bluechips
Buon giorno Bluechips, mi permetto fare la seguente osservazione. Sicuramente, alcuni concittadini sono propensi a piangersi addosso a modi Calimero. Di questo non vi è dubbio alcuno! Mille teste e mille idee! Fatta questa doverosa premessa ti chiedo. E' normale che tua figlia abbia dovuto prendere baracche e burattini (per modo di dire) ed andare a Zurigo?Certo, il fatto che il lavoro non può sempre essere trovato sotto casa è un fatto ma vogliamo accontentarci di questo e non valutare maggiormente la situazione? Come mai, a Zurigo (e non in Australia come dici tu) guadagna il triplo? Come mai, in Ticino, gli è stata fatta un'offerta avvilente?Ora tua figlia è a posto e ne sono felice ma hanno tutti questa fortuna in un Ticino che continua a giocare al ribasso? Visto che citi tua figlia, cito anch'io un caso a me vicinissimo. 40tenne pasticcere-panettiere che fino a 15 anni fa guadagnava 4'800 franchi mensili. Offerta attuale 2'100 franchi.....è normale? Non penso che la dinamica di prendere ed emigrare (fuori cantone o dall'altra parte del mondo) sia il problema o il fastidio. Penso che cedere il proprio angolino per lasciare sempre più spazio al deserto sociale sia IL PROBLEMA.Sono figlio di emigrati e sono bene di cosa parlo. Un conto è emigrare perché il tuo paese non ha nulla da offrirti mentre, altri lidi, hanno bisogno di braccia..... Tutt'altro conto è emigrare perché il tuo paese ha intrapreso la strada della testa nel didietro......Piangersi addosso è male ma pensare che, avendo messo il proprio fondo schiena al riparo, tutti gli altri si possano arrangiare (soprattutto in un contesto come quello cantonale) è piuttosto avvilente per usare un tuo aggettivo. Saluti cordiali.

Bluechips 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Buongiorno pure a te Navy e grazie della tua risposta civile e circostanziata. Ti dirò che io sono propenso a vivere nel mondo e non solo nel microcosmo in cui sono nato e già i miei genitori mi hanno spronato a vivere e studiare fuori cantone e all'estero. E' un'esperienza ineguagliabile e molto arricchente. Ti dirò che, sì, è normale che mia figlia sia a Zurigo dopo gli studi intrapresi, la ricerca universitaria e oggi la consulenza nella farmaceutica oncologica. Di certo in Ticino non esiste un tale profilo, come non esiste in mille altri luoghi della Svizzera. Il problema ticinese è in primis un problema di periferia dove non si può pretendere di soddisfare i desideri di tutti. Però, ho diversi esempi anche da noi di gente che un lavoro più che dignitoso ce l'ha. La preparazione è il 90% del successo, diceva un mio vecchio professore. Infine, se da noi molti (non tutti, per fortuna) vogliono sfruttare il frontalierato di basso livello (quello alto di problemi non ne ha) è perché glielo permettono. I salari dovrebbero essere tutti vincolati ai CCL (molti lo sono già) e basati sul nostro costo della vita. Invece, sai cosa? Si teme di dovere pagare al frontaliere un salario svizzero e quindi lo si abbassa a tutti. Se poi, a egual salario, veramente non si trova manodopera locale, beh, allora il problema è un altro. Cordiali saluti.

navy 6 anni fa su tio
Risposta a Bluechips
Mille grazie Bluechips per la risposta e spiegazione. Confermi il mio pensiero. Se hai un "profilo professionale particolare" (come quello di tua figlia) è quasi scontato che in una realtà economica come il Ticino, la camicia su misura non la trovi e ti tocca emigrare. Per i tanti e troppi lavoratori (imbianchini, meccanici, impiegati di commercio, panettieri, magazzinieri, elettricisti, muratori, idraulici, ecc, ecc) un posto per il residente dovrebbe essere "garantito". Non è così. Avanti di questo passo, in caso ti salti un tubo in casa alle 02:00 del mattino, ti si allaga la casa (e tutto il palazzo) perché un idraulico che risiede in Ticino non se ne troverà più nemmeno mezzo. E' questo deserto sociale che mi fa preoccupare e della zero anticipazione e lungimiranza dei nostri politici. Si chiama responsabilità sociale e senso civico che, nemmeno tra i nostri politici, esiste più. Un cordiale saluto e grazie.

Zico 6 anni fa su tio
Risposta a Bluechips
scusate se mi intrometto in quanto avete tutte e due ragione. devo purtroppo rammentarti che con i CCL non si risolve il dumping salariale (purtroppo). se ne vuoi una conferma ti faccio il mio esempio: CM per me, mia moglie e mia figlia agli studi: totale fr. 1200. circa al mese. non credo che con i CCL ciò si risolverà. Il frontaliere diventerà più ricco e noi continueremo a tirare la fine del mese, con fatica ed un pò di rassegnazione.se tu fossi un datore di lavoro pagheresti 1200 fr. in più un dipendente solo perchè è residente? ed a parità di salario chi secondo te renderà di più? un frontaliere ricco o un residente che fatica a tirare la fine del mese in ogni caso? per la mia visione dei fatti i CCL vanno ancora una volta nella direzione di aiutare i frontalieri. grazie in anticipo nel caso avessi voglia di leggermi.

Bluechips 6 anni fa su tio
Risposta a Zico
Zico, certo che ho voglia di leggerti. Ci mancherebbe. Ogni opinione conta. Inoltre, capisco perfettamente il tuo ragionamento. Comunque, se come datore di lavoro metto a budget una posizione che mi serve, l'importo corrispondente dovrà pagare quel profilo lavorativo, frontaliere o meno. La mia responsabilità sociale, come diceva Navy, mi impone di offrire un salario adeguato. A questro punto, io mi aspetto che siano i locali, svizzeri o residenti, a farsi avanti. Se così non fosse, dovrei ricorrere al frontaliere. Io a costui non faccio i conti in tasca, ma pago il profilo che cerco. La CM è una perversione tutta svizzera sulla quale si è già detto molto. Ma è mai possibile che tu debba pagare CHF 1'200 al mese per tre persone? (io e mia moglie ne paghiamo di più essendo già anzianotti). Sulla resa del frontaliere verso il locale non mi esprimo perché é una questione del tutto individuale. Non si tratta di "aiutare i frontalieri", si tratta semmai di inserirli in uno schema fiscale diverso da quello attuale che, pare, arriverà...quando arriverà. Buona serata.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Buongiorno Navy. Anch'io trovo che il discorso di bluechips sia adeguato e condivisibile. Anch'io trovo che sia piuttosto normale spostarsi per seguire le nostre ambizioni professionali. Per i profili di alto livello, lavorare all'estero (UK, U.S.A. Asia), è una cosa che prendi in considerazione da sempre (quando non addirittura un desiderio). E' inoltre verissimo che il mondo di oggi non ci permette più di pensare che con una formazione minima potrò lavorare e vivere soddisfando ogni mio desiderio. Vorrei aggiungere a questo discorso complesso una considerazione. Negli ultimi 20 anni spesso, parlando con amici, ho ripetuto loro a più riprese che se l'Occidente avesse continuato a privilegiare il prezzo delle merci, non considerando come (e dove) tali merci venivano prodotte, ci sarebbero state serie conseguenze per la manifattura con conseguente perdita di posti di lavoro (specialmente per i meno qualificati) Un pò stufo di passare per pedante di turno ho smesso. Eppure eccoci qua, a desiderare merci prodotte in Asia a 4 soldi e il lavoro "garantito" sotto casa...

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Responsabilità sociale e senso civico dovrebbero averlo anche le aziende, le quali dimenticano che il loro benessere è cresciuto grazie alla stabilità politica e alle buone condizioni quadro generali del nostro paese. Per quanto riguarda la delocalizzazione, in alcuni settori, oltre alla perdita di posti di lavoro, provoca una perdita irreparabile di competenze specifiche.

F/A-18 6 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Scusami Sarà, volevo intromettermi nella interessante discussione che avete intrapreso per aggiungere un qualcosa quando parli di responsabilità sociale. Alcuni danno la colpa alla politica, altri appunto come tu che dici che le imprese dovrebbero avere maggiore responsabilità sociale, io vorrei aggiungere che anche chi delibera un lavoro, che sia un privato, un'ente pubblico, un'architetto o chicchessia dovrebbe avere appunto responsabilità sociale e senso civico oltre che sale in zucca ma tante volte non è cosi, si guarda al minor prezzo che quasi sempre è sinonimo di lavoro approssimativo. Se poi il prezzo è manifestamente basso siamo all'inganno, si specula sui salari, sul nero, sulla poca o nulla professionalità e si va incontro a sicuri problemi, per tutti a parte gli avvocati, quelli no, quelli sono contenti e ringraziano pure.

navy 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Buongiorno Becaude e grazie per leggermi e commentare! Credo che, con il buon senso, ognuno di noi non può che scrivere cose condivisibili in toto e/o in parte. Detto ciò, riprendendo quanto da te indicato nell'ultimo tuo paragrafo, penso che la politica non ha fatto e continua a non vedere il deserto che, certe decisioni, stanno portando. Il delocalizzare produzioni a medio e/o basso valore aggiunto è una scelta che, l'imprenditore, fa pensando al suo unico torna conto. Ma la politica dove è? Viene fatto qualcosa attraverso i dazi ma i dazi portano "solo" soldi quale tasse d'entrata ma il lavoro, quello, è perso per sempre o quasi...... Quando hai creato il deserto possono volerci decenni prima di vedere l'erba crescere ancora...... Il discorso che fai ai tuoi amici è puro buon senso e logica al quadrato. La gente guarda al pullover o alla felpa a 10 franchi. Se questa è fatta qui o in Bangladesh chi se ne frega.... Cordialmente.

F/A-18 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Tutto molto giusto e molto condivisibile, ci vogliono politici con la P maiuscola che possano invertire questa strada che porta appunto al deserto. E' da anni che vado dicendo, anche sui blog, che abbiamo vissuto troppo sopra le nostre possibilità, colpa anche delle banche che elargiscono soldi a vagonate, ora i debiti vanno pagati e con la caduta libera del nostro potere di acquisto dato dai salari in caduta libera e dalle spese fisse che aumentano del 5% all'anno ( vedi CM ), tasse che aumenteranno sicuramente e balzelli vari che si dovranno per forza inventare per tirar dentro soldi ( radar ma anche tasse sulla benzina, circolazione, vignette, multe, ecc....), tanti non ce la faranno, soprattutto quando i tassi d'interesse torneranno a salire......li saranno dolori !!! Mi immagino poi quel padre di famiglia che a 50 anni, dopo essersi fatto la casa, sistemato con due/tre figli, auto in leasing ed un certo standing di vita si ritroverà senza lavoro. Meditiamo gente, non ci sono più le banche che pagavano fior di tasse, il mercato si è aperto ed il Ticino è diventato e diventerà ancora di più una specie di terra a metà tra Italia e Svizzera, sotto ogni punto di vista. Anzi, sarà peggio perché con certi stipendi il nostro cantone sarà invivibile per tanti.

patrick28 6 anni fa su tio
Soprattutto mai un' autocritica, sempre dare la colpa ai politici, allo Stato, a Bruxelles, alla Nato e forse anche ai cambiamenti climatici. Il leghismo quanti danni che sta facendo !

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a patrick28
Concordo! Da grigiones ho preso la mia valigia è mi sono trasferito a Basilea, attualmente rubo il lavoro agli alsaziani:)

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a patrick28
Più o meno come i socialisti e certi Sindacati che chiedono l'impossibile pur di farsi pubblicità e coscienti che quello che vogliono non sarà mai dato;-) Sei coerente nel dire *sempre dare la colpa ai politici", ma poi non perdi occasione di farlo con i leghisti. Io non lo sono ma almeno quelli hanno il coraggio di dire quello che il 70% della popolazione pensa ma sta zitta; che poi a volte esagerino son io il primo a dirlo!!!

patrick28 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
caro Tato, non perchè la maggior parte pensa una cosa che per forza quella idea sia giusta. Poi hai ragione, nessuna parte politica ha la soluzione. È sempre un mix di soluzioni.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a patrick28
Caro Patrick, sicuramente sono nato prima di te e i tempi dove emigravi a nord del Gottardo o in altri siti erano dettati da una mia volontà, di fare esperienza e perché no, godermi la vita (ci vuole anche quello) ;-) Adesso siamo arrivati al punto, leggendo questo articolo, che non è più una tua scelta ma è diventata una necessità altrimenti sei sulla strada. Andare a cercare il perché di questa situazione si può si dare una colpa alla politica e al sua "lassismo" ma forse un'occhiatina a certi imprenditori "DOC" nostrani io la darei. Quelli che predicano bene ma razzolano male ;-((

F/A-18 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
per esempio come quello del gesso in quel di Barbengo ? membro della LIA ma che paga con diversi stratagemmi i suoi impiegati molto meno del minimo? e come mai questo personaggio fa parte ancora dell'associazione dei gessatori? non è che magari fanno quasi tutti cosi ? Caro Tato, è uno schifo ed una vergogna, non sarà colpa di nessuno oppure è colpa di tutti, fatto stà che è una vergogna ed uno schifo. Vabbè, una buona serata:

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Caro F/A, a volte c'è un accanimento contro i frontalieri che "rubano" il lavoro (mi ci metto anch'io) ma poi se ragioniamo a mente fredda di chi è la colpa se uno può accontentarsi di 2500 franchi al mese e quando passa la frontiera per tornare a casa fa parte del ceto medio alto mentre da noi questo ceto sta scomparendo? Semplicemente perché c'è l'offerta che per noi è improponibile e quindi le responsabilità a volte vanno ricercate altrove. Che poi questi "manager" o "imprenditori" girino in Porsche o Ferrari questo è un dettaglio. I nostri disoccupati vanno all'ufficio preposto in bici con il nodo in gola (non tutti però). Ciao, buona serata

Bluechips 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Grande!

patrick28 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Complimenti !

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Pepperos, è vero che i vermini che ci sono nelle ciliegie di Basilea suonano il piffero ? ;-)) Buona giornata ;-))

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a patrick28
Il lato positivo: una buona scuola e formazione e poi via con le nuove sfide! Non è detto che prossimamente vado a Milano per lavoro. Probabilmente si trasferisce l'agenzia del farmaco europea Londra/Milano ( fattore brexit ).

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Uella Graubünden, farai il frontaliere al contrario ? Ancora 64'999 come te e siamo pari ;-)))) A parte gli scherzi io, prima di trovare un'occupazione in Ticino dove non c'era nessun problema a quei tempi, ho lavorato per la ditta Hasler nel montagggio di centrali telefoniche. Posso dirti che è stata un'esperienza stupenda e ho avuto la possibilità di girare tutta la Svizzera tanto che, quasi quasi, tornare in Ticino non mi convinceva tanto. Ma la vita ha voluto che mi sposassi e ora rimpiango più che mai di non essere rimasto all'Hasler ;-))))))))))

mimi63 6 anni fa su tio
non mi meraviglio. Da male in peggio. E sarà sempre peggio e capisco le persone che se ne vanno...

cf. 6 anni fa su tio
fallimento della politica cantonale questo è il risultato di anni di politiche di destra di Lega e PLR forse è il momento di dare lo spazio ad altri

GI 6 anni fa su tio
Risposta a cf.
Osservazione corretta: dove regna "l'altra parte"......gli stati sono in fallimento da tempo.....

patrick28 6 anni fa su tio
Ma basta con questi articoli strappalacrime. Fino a 50 anni fa non c'era un solo ticinese che lavorava dove viveva. Chi a Milano, chi a Londra, chi a Parigi, per non parlare di USA, Australia ed Argentina. Quelli si che erano degli eroi. BASTA PIANGERE !!!

mats13 6 anni fa su tio
Risposta a patrick28
50 anni fa in Ticino vi era un boom industriale e il ticinese lavorava quasi in casa, addirittura arrivarono i romandi ad insegnarci come produrre gli orologi.

Nelson 6 anni fa su tio
Purtroppo la situazione è destinata a peggiorare e quello che più mi rattrista è l'indifferenza di alcuni politici : ma come è possibile affermare che sono solo casi isolati ? Basta spendere soldi in inutili statistiche, svegliatevi, ascoltate i cittadini e non solo i vari ed inutili politologi !

Bacaude 6 anni fa su tio
E' difficile dover lavorare altrove. E' difficile dover emigrare. A tutti piacerebbe vivere e lavorare nella propria patria (magari la propria città). Purtroppo x molti non è possibile e la vita forza molti a fare la scelta di andare dove si sta meglio. E' sempre stato così, anche per la Svizzera. Soprattutto per le professioni più qualificate. Ragazzi il Ticino ha gli abitanti di Bologna. Ce la si può prendere perchè non si trova posto come magazziniere ma se uno è biólogo molecolare e vuole lavorare in Ticino... Siamo sempre stati un paese di emigranti. 200'000 svizzeri vivono in Francia seguita da Germania, U.S.A. e Italia. Il totale di Svizzeri all'estero è di 750'000. Leggetevi il fondo del sacco di Plinio Martini magari vi si apre un mondo... p.s. Secondo il DFAE circa il 73,5 per cento mantiene la cittadinanza CH (e ottiene quella del paese che lo ospita)

mats13 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Si, però una volta si emigrava perché non vi era lavoro, ora sembra che si debba emigrare perché il lavoro viene sottratto ai residenti e dato ai frontalieri e permessi B di vario tipo. Vi è una bella differenza...

mimio 6 anni fa su tio
Le nostre aziende vedono i frontalieri come una manna dal cielo per il propio conto in banca e i Ticinesi che si arrangino. Che vergogna

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a mimio
bravo, ottima risposta, hai dimenticato la complicità dei politici!

tip75 6 anni fa su tio
in un paese dove il Beltra parla di 'ingenuità, dove si insabbiano le cose e sa cünta sü doma bal senza vegni ross è logico che questa sia la conseguenza ovvia, poi ci dicono che siamo viziati...ma quali viziati che rispetto a soli 10-15 anni fa siamo andate dalle stelle alle stalle in un batter d'ali

navy 6 anni fa su tio
A conferma che quanto va dicendo il signor Maggi dell'IRE è un cumulo di menzogne ed approssimazioni. In Ticino, per fare spazio ai lavoratori di oltre frontiera, bisogna alzare i tacchi ed andarsene. Non perché non si ha il profilo giusto, l'età giusta o altro, no! Semplicemente perché, a garanzia e protezione del locale NON ESISTE NULLA! Probabilmente, un posto da ingegnere non è ricercato ogni giorno e ci può anche stare ma....vogliamo parlare del terziario in generis tanto per parlare di un settore?Il signor Maggi mi fa tenerezza per la sua grande solitudine e prestazioni inutili e false. La nostra classe politica mi fa schifo perché, anche grazie a loro, i signori Maggi continuano a mangiare mentre altri (come questo articolo evidenzia) devono farle gli acrobati...........

shooter01 6 anni fa su tio
una politica che abbandona i cittadini in questo modo e si preoccupa degli ultimi cani che passano per strada merita di fallire miseramente. NON VEDO L'ORA di vedere politicanti e "imprenditori" di questo cantone con il sedere per terra.

drizagipfel 6 anni fa su tio
Secondo me il signor Giovanni dice le bugie, secondo i nostri politici, i nostri responsabili e esperti nel settore provenienti da qualsiasi parte del mondo, il sistema funziona, la viabilitâ é un crescendo di successi e i mezzi pubblici sono l'invidia di tutte le metropoli del mondo!!! oltretutto la disoccupazione é in calo perenne... eresie a parte, é triste leggere di dover arrivare a prendere certe decisioni per sopravvivere, il nostro paese si cura di cani e porci, piuttosto che, dei suoi cittadini. Svegliamoci!!!
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