Dimissioni in blocco. Il sindaco Claudio Scettrini: «Non sono più motivato. Qui tutto va per le lunghe»
CORIPPO – È un piccolo terremoto quello che sta colpendo Corippo, il villaggio verzaschese che, con i suoi 13 abitanti, è il più piccolo della Svizzera. Tutto il Municipio, composto da tre persone, si è dimesso in blocco. La notizia trapela dalle pagine dell’ultimo numero del Foglio Ufficiale. Almeno provvisoriamente il Governo ticinese ha affidato un mandato di gerenza all’ex segretario comunale di Tenero-Contra, che sostituirà il Municipio nell'amministrazione del Comune.
Ma cosa è successo esattamente a Corippo? E perché, in una località pronta a rilanciarsi grazie al concetto di “albergo diffuso”, improvvisamente tutto il Municipio si scioglie? È il sindaco Claudio Scettrini a spiegarlo. «Devo dire la verità, sono sindaco da 20 anni. A un certo punto mi accorgo che mi mancano le motivazioni. Qui la situazione non è facile. L’acquedotto e le canalizzazioni sono completamente da rifare. Ho 54 anni e nel villaggio sono praticamente l’unica persona che va ancora a lavorare. Gli altri sono quasi tutti pensionati. Anche le mie due colleghe di Municipio, Clarina Scettrini e Pia Scettrini, hanno già una certa età. Sono anziane e una ha anche qualche problema di salute. Ecco perché hanno gettato la spugna».
A Corippo ci si aggrappava all’aggregazione. «C’è di mezzo ancora una votazione consultiva – ribatte Claudio Scettrini –. Non sappiamo esattamente quando sarà. Tra una cosa e l’altra, si andrà come minimo al 2020. Siamo stanchi. Non possiamo farci nulla». Poi l’ormai ex sindaco del villaggio più piccolo della Svizzera torna a parlare dell’albergo diffuso. «Potrebbe essere un’ancora di salvezza. Io l’ho detto già in passato, e lo ribadisco a malincuore. Corippo è destinato a diventare un villaggio di vacanza, se non un museo».