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È l’ipotesi degli esperti tedeschi a seguito della presenza di Rutenio-106 nell’aria, anche in Ticino
LUGANO - È della scorsa settimana la notizia della presenza di una sostanza radioattiva nell’aria di diverse località europee, tra cui anche il Ticino. Si trattava di Rutenio-106 che nel nostro cantone era stato rilevato a Cadenazzo. Nel frattempo i valori sono diminuiti. Ma quelli più alti sono stati misurati nelle scorse settimane a Vienna.
Ma qual è l’origine della radioattività? La Russia, più precisamente la regione degli Urali meridionali. È l’ipotesi avanzata in questi giorni dall’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni, che esclude comunque un incidente in una centrale atomica: «È stato rilevato soltanto Rutenio-106».
I dati - In Svizzera le concentrazioni nell'aria si sono rivelate più basse rispetto ad altri paesi colpiti dalla contaminazione. Il valore massimo, misurato tra il 2 e il 3 ottobre in Ticino, è ammontato a 1’900 micro-Becquerel/m3.
Si tratta di un valore di 350 volte inferiore al limite d'immissione nell'aria fissato per questo radionuclide a 667‘000 micro-Bq/m3 dall’Ordinanza sulla radioprotezione. Nessuna traccia di Rutenio-106 è stata invece misurata nell'aria raccolta durante il medesimo periodo nelle altre stazioni di misura situate in Svizzera a nord delle Alpi.
Al momento non sono disponibili informazioni dalla Russia emesse dalle istanze competenti in materia. Anche l'Agenzia internazionale per l'energia atomica IAEA, informata dei risultati delle misurazioni, non ha ancora preso posizione sul tema.
