Chiude l'unico club di sopravvivenza del Ticino. Il fondatore: «Il boom è stato nel 2012. Oggi siamo rimasti senza più iscritti»
LUGANO - Una sera di settimana scorsa quattro appassionati di sopravvivenza si sono incontrati in un bar del Luganese, per prendere una decisione cruciale. Dopo una breve discussione Giovanni De Domenico, un 40enne dall'aria militaresca, non ha potuto che constatare lo scioglimento dell'unica associazione survivalista del Ticino. «Da cinquanta iscritti che eravamo, cinque anni fa, siamo rimasti solo noi» spiega. «Dopo vent'anni di belle esperienze, non aveva più senso proseguire».
I survivalisti - Quello degli appassionati di sopravvivenza – o survivalisti, dall'inglese “to survive” – non è un fenomeno nato ieri. Diffusi negli Stati Uniti, hanno avuto un boom a ridosso del 2012, quando le fobie sulla fine del mondo hanno preso piede anche in Ticino. De Domenico, che nel tempo libero è diventato un «esperto di tecniche di sopravvivenza in condizioni estreme», per anni ha tenuto corsi a decine di appassionati nei boschi della Valcolla o della Verzasca.
Il kit- «Insegnavo loro come resistere per tre-quattro giorni con solo uno zaino da passeggio e un kit di sopravvivenza» spiega l'esperto. Da una borsa estrae un coltello "alla Rambo" e un kit di sopravvivenza di cui mostra le funzionalità: fiammferi, una mini bussola, tamponi e cerotti (vedi foto gallery). «Con un minimo di equipaggiamento non c'è niente che non si possa fare» racconta De Domenico.
La paura della fine - Lezioni utili per escursionisti dilettanti, ma anche per chi temeva – e ai corsi di De Domenico erano tanti – che un enorme cataclisma stesse per colpire l'umanità. «Venivano dal Ticino ma anche dalla Lombardia, dalla Germania. Il territorio si presta bene. I miei posti preferiti, per gli allenamenti, erano i Denti della Vecchia e l'alpe Cazzai».
Boom di iscrizioni - Nel 2012 l'associazione fondata da De Domenico, “Survival Ticino”, ha bloccato le iscrizioni per sovra-affollamento. «Eravamo troppi – racconta – . Abbiamo continuato ad accettare allievi, ma non più soci». Con il passare del tempo però la richiesta è diminuita: secondo l'esperto «la gente ha iniziato a capire che non ci sarebbero stati cataclismi, non almeno come se li immaginavano in molti» e così le iscrizioni sono calate.
Il declino - Anche lo “zoccolo duro” del gruppo ha iniziato a perdere pezzi: «Ognuno ha i suoi impegni, il lavoro, la famiglia. Si sa come vanno queste cose con il tempo» rimpiange De Domenico. «Alla fine siamo rimasti in quattro» ma all'ultima riunione altri due membri si sono ritirati. Lui, però, intende continuare a fornire istruzioni e consigli. Non si sa mai, con il clima degli ultimi tempi.