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CANTONE / VAUD«Non voglio più vivere con mio figlio autistico»

12.09.17 - 10:13
L'appello e grido di disperazione di una madre alle prese con un 17enne violento soggetto a crisi epilettiche. Circa 2000 casi in Ticino, dove però esiste una fondazione ad hoc
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«Non voglio più vivere con mio figlio autistico»
L'appello e grido di disperazione di una madre alle prese con un 17enne violento soggetto a crisi epilettiche. Circa 2000 casi in Ticino, dove però esiste una fondazione ad hoc

LOSANNA - È un vero e proprio SOS quello lanciato da una vodese quarantenne che da anni vive una situazione difficile, se non addirittura drammatica. Esausta, la madre di due figli ha deciso di non convivere più con il maggiore, di 17 anni.

Il motivo? La sua malattia, che col tempo si sta facendo sempre meno gestibile. «Il suo stato continua a degenerare. Gli è stato diagnosticato un disturbo autistico, la sindrome di Asperger, solo nel 2016. Prima sbatteva solo la testa contro il muro, ora sta diventando sempre più violento», spiega la donna divorziata a 20 minutes.

A poche settimane dalla maggiore età del ragazzo, la madre descrive una situazione che sembra aver raggiunto il punto di non ritorno. «È impossibile vivere in una casa con una bomba che non si sa quando esploderà. Io lo amo più di qualsiasi cosa, ma non posso sopportare di dover  chiamare la polizia ogni volta che ho bisogno di aiuto. Oltre a colpire me, ha demolito tutto l'appartamento», spiega.

Nulla, tranne l'ospedale psichiatrico - Il CHUV (l'ospedale universitario) e l'Ufficio dell'aiuto e della protezione sono a conoscenza del caso. «Ma affermano che non vi sono strutture adatte a lui se non l'ospedale psichiatrico», singhiozza la madre.

«Il comportamento aggressivo non è necessariamente legato al suo disturbo autistico. Abbiamo bisogno di un approccio a comprendere le cause di questa violenza», risponde Bruno Ferreira, con una specializzazione universitaria sull'autismo e a sua volta padre di un bambino con questo disturbo.
    
Un anno di attesa - Le cifre dell' autismo sono alle stelle. In venti anni, i casi sono centuplicati. «Questo grazie a diagnosi più mirate, ma effettivamente vi è una crescita esponenziale di questa malattia», spiega Yves Crausaz, presidente della Associazione Autismo della Svizzera romanda. Secondo lui, il CHUV è il posto ideale per entrare in contatto con esperti in questo campo ed avere una diagnosi. Ma le tempistiche sono molto lunghe. «Ci vuole almeno un anno per ottenere un appuntamento», lamenta una mamma domiciliata a Bussigny (VD).

In Ticino una fondazione ad hoc - «L'aumento di casi rispetto al passato è una realtà dovuta a un maggior riconoscimento dei disturbi dello spettro autistico, già in età precoce», ci spiega Claudio Cattaneo, responsabile della Fondazione ARES Autismo Risorse e Sviluppo, a Giubisco. «Se una trentina di anni fa venivano riconosciuti 4 o 5 casi ogni 10mila nascite, oggi siamo sull'ordine dei 20/30 casi ogni 3000 nascite - prosegue Cattaneo -. I criteri diagnostici sono un po' più ampi. E si riconoscono anche le forme lievi che prima venivano identificate con altre problematiche. Parlare di un incremento dovuto ad altri fattori è entrare in un discorso perlomeno controverso e non avvalorato da prove scientifiche».

Il caso della madre vodese, per Cattaneo, può essere evitato con la prevenzione. Il Ticino è fortunato in questo senso. «Nel resto della Svizzera non esistono strutture come la fondazione ARES. Abbiamo fatto tanti passi avanti per evitare una presa a carico non corretta. In qualità di ente di consulenza specializzato e autorizzato dal Cantone ci occupiamo anche di formare il personale educativo che, con un lavoro preventivo e progetti d'accompagnamento adeguati, mira ad evitare il contenimento e i ricoveri psichiatrici. Questo non vuol dire che non esistano situazioni limite in Ticino. In caso di emergenze l'ospedale psichiatrico, anche qui, è l'unica soluzione. Ma è importante, dopo l'episodio acuto, ricostruire con progetti adeguati e mirati ad evitare ulteriori ricoveri».

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COMMENTI
 

Laika1 6 anni fa su tio
Facile parlare da fuori!!! Bisogna provarli questi problemi e sono molto seri... Io faccio tanti auguri a questa mamma è le auguro di avere molta forza per superare queste difficoltà e di farsi aiutare da medici o istituti. Auguri auguri auguri

Liola 6 anni fa su tio
Qui ci sono strutture..due ragazzi che conosco sono anni che le frequentano...

KilBill65 6 anni fa su tio
E da consigliare alla mamma, eventualmente nel suo caso di portare il figlio in Ticino, certamente in concreto un certo sacrificio.

Svizzeraefieradiesserlo 6 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
Perchè, se anche qui non ci sono strutture adeguate?
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