La storia di una ex edicolante di Locarno: la merce aveva un valore di 3'335 franchi, ma la Posta ne rimborsa solo 1'500. «Colleghi, suddividete i biglietti della lotteria su più spedizioni»
LOCARNO - «State attenti al valore della merce che spedite per posta». È l’appello che l’ex edicolante di Locarno Milly Pallone-Epis lancia ai suoi colleghi che regolarmente inviano a Swisslos centinaia di biglietti della lotteria vincenti per ottenere il rimborso del denaro già elargito ai vincitori. Sì, perché la Posta assicura che «il vostro pacco è in ottime mani». Ma soltanto fino a un certo punto, come ci racconta la signora. «Per otto anni, due volte al mese, ho inviato pacchi pieni di gratta e vinci. E sono sempre giunti a destinazione». Insomma, tutto è andato per il meglio… finché lo scorso maggio una spedizione è andata persa: all’interno c’erano biglietti della lotteria per un valore di 3’335 franchi.
«Poco male, otterrò un rimborso» ha pensato Pallone-Epis, che diligentemente aveva sempre richiesto la prestazione “Signature” che garantisce una copertura in caso di smarrimento. Certo, nel giro di un paio di mesi il rimborso è arrivato: «Ma si trattava di soli 1’500 franchi» ci racconta l’ex edicolante. È infatti questo l’importo massimo che la Posta garantisce. Per la donna si tratta di una perdita di quasi 1’900 franchi.
Da una parte la donna invita dunque tutti gli edicolanti a suddividere i biglietti della lotteria su più spedizioni, quando la richiesta di rimborso supera i 1’500 franchi. Dall’altra rimprovera la Posta: «Allo sportello dovrebbero informare meglio il cliente. D’altronde anche loro vendono gratta e vinci, quindi hanno a che fare con questo tipo di spedizioni» afferma. «È responsabilità del cliente conoscere le condizioni generali» ribatte Nathalie Dérobert Fellay, portavoce della Posta. Che comunque aggiunge: «Quando i clienti spediscono merce di valore, conviene che lo annuncino allo sportello: i nostri collaboratori sono disponibili per consigliarli».