Farmaci cari in Svizzera. Ma gli esperti spiegano: «Grossi passi avanti. Prezzi allineati a quelli dei Paesi che hanno un costo della vita simile al nostro. L’Italia non è tra questi»
LUGANO – Una scatola di Aulin 100, contenente 30 bustine. A Como la paghi 4 euro e 60. In una farmacia di Lugano 41 franchi e 35. La differenza è abissale e dimostra come, nonostante gli sforzi delle autorità, i prezzi dei farmaci in Svizzera siano ancora troppo alti. Sconcertato un cliente presentatosi al bancone. «Le motivazioni dei farmacisti? In Svizzera ci sono più spese, e gli stipendi sono più alti. Certo, ma questo giustifica un simile salasso?»
In difesa dei consumatori – «La differenza del costo dei farmaci fra Svizzera e altri Paesi europei – sostiene Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana – è un tema molto complesso di cui si parla da anni. Purtroppo senza che le autorità riescano a proporre una soluzione. Consumatori, Mister prezzi e casse malati denunciano da tempo questa situazione».
Nove Stati di riferimento – Di diverso avviso il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «La politica dal 2000 ha progressivamente introdotto misure volte ad abbassare il prezzo svizzero nella media europea. In particolare, è stato introdotto il confronto con i prezzi praticati in 9 Stati di riferimento».
Lo studio – Germania, Danimarca, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Francia, Austria, Belgio, Finlandia e Svezia. Stati che hanno un livello del costo della vita paragonabile alla Svizzera. «L’Italia non è tra questi. Uno studio basato sui 250 medicamenti più venduti in Svizzera indica come la differenza media di prezzo rispetto all’estero sia “solo” del 14% e risenta fortemente della diminuzione del tasso di cambio».
Eccezioni – Nel frattempo, secondo il farmacista cantonale, il risultato auspicato è stato sostanzialmente raggiunto. «Oggi i prezzi svizzeri sono allineati ai prezzi all’estero. Questo non vuol dire che non si incontrino talvolta delle eccezioni, come quella indicata. Non so come mai l’Aulin costi così tanto rispetto all’Italia. Forse perché da noi è poco usato. Il principio attivo dell’Aulin è il nimesulide. E nei nostri 9 Paesi di riferimento i farmaci con questo principio attivo non sono più venduti da anni».
Priorità ai farmaci riconosciuti dalle casse malati – Le autorità si sono concentrate sui farmaci riconosciuti dalle casse malati e che incidono concretamente sui costi sociali. Ogni anno si procede al riesame del prezzo in confronto all’estero di un terzo dei farmaci pagati dalle casse malati».
Libero mercato – Il discorso sembra essere completamente diverso per i farmaci che le casse malati non sono obbligate a pagare. «Qui vige il mercato libero – sostiene il farmacista cantonale –. Ogni farmacia ha il diritto di praticare il prezzo che vuole, alto o basso che sia. Non esiste alcun prezzo di riferimento, anzi questo sarebbe un accordo cartellare vietato e perseguito dalla Commissione della concorrenza».
Futuro da scrivere – Il dibattito è, comunque, aperto più che mai. A gennaio 2016 una sentenza del Tribunale Federale ha sancito che l’Ufficio federale della sanità dovrà in futuro stabilire diversamente il prezzo dei medicamenti rimborsati dalle casse malati, considerando il rapporto prezzo-efficacia, e non più basandosi solo su di un confronto con l’estero.