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CANTONEUna stagione d’oro per le funivie ticinesi

11.08.17 - 06:11
Gli impianti stanno approfittando soprattutto dell’aumento dei turisti. Meno sentito, invece, l'effetto diretto del Ticino Ticket
Tipress
Una stagione d’oro per le funivie ticinesi
Gli impianti stanno approfittando soprattutto dell’aumento dei turisti. Meno sentito, invece, l'effetto diretto del Ticino Ticket

LUGANO - «Quest’estate più di mille passeggeri al giorno sono quasi la normalità». È con molta soddisfazione che Luciano Nessi, presidente della Cardada impianti turistici SA, ci parla della stagione 2017. Una stagione che, in termini di visitatori, sta registrando risultati estremamente positivi. Non soltanto per l’impianto di risalita in questione, ma su tutto il territorio cantonale.

Tutti crescono - Alla fine di luglio a Cardada si parlava di un aumento dei passeggeri pari al 27,8% rispetto al 2016, che era già stato un anno da record. Un andamento analogo si constata anche altrove. Per esempio al Monte Tamaro e al San Salvatore, dove si parla rispettivamente di +16% e +15%. La stagione è partita bene anche per impianti più piccoli, come quelli del Nara e del Ritom. «È comunque da quattro-cinque anni che registriamo un trend positivo» sottolinea da parte sua Francesco Markesch, responsabile amministrativo della Funicolare San Salvatore SA.

Ticino Ticket vs abbonamenti FFS - Dall’inizio di quest’anno gli ospiti delle strutture turistiche ticinesi possono usufruire del Ticino Ticket, il biglietto che permette l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici e concede un ribasso del 30% sugli impianti di risalita. All’inizio di agosto ne erano già stati emessi oltre 300’000. Ma i gestori di funivie e funicolari sono prudenti nell’attribuire l’attuale aumento dei passeggeri alla nuova facilitazione. «Constatiamo piuttosto la presenza di molti visitatori da oltre San Gottardo che sono detentori di abbonamenti FFS, metà prezzo o generale» ci dicono dalla Monte Tamaro SA, dove tali tessere danno uno sconto maggiore rispetto alla facilitazione cantonale. Dati più precisi giungono dall’impianto di Airolo-Pesciüm, dove il Ticino Ticket è valido solo in estate: «A due mesi dall'inizio della stagione, i dati statistici mostrano un utilizzo da parte del 5-10% della clientela» afferma Renzo Pesciallo, direttore di Valbianca SA.

Più turisti nel nostro cantone - Si parla allora piuttosto di aumento dovuto alla maggiore presenza di turisti sul territorio, come ci dice Markesch. E anche il meteo starebbe facendo la sua parte: «In generale possiamo dire che la stagione è partita bene, grazie anche al bel tempo e alle temperature miti pure alle nostre latitudini, già nel mese di maggio» afferma Vania Taragnoli della Funicolare Ritom SA. A Cardada si sottolinea inoltre «la buona collaborazione con l’organizzazione turistica regionale».

La questione del ribasso - Più passeggeri, ma guadagni più bassi a causa del ribasso. Un ribasso che, per quanto riguarda gli impianti di risalita, non viene compensato dal Cantone. È quanto ha detto di recente Gianbeato Vetterli di Funivie Svizzere, valutando l’effetto del Ticino Ticket. Un parere, questo, che in generale non è condiviso dai gestori degli impianti. «Dal punto di vista economico, non si percepisce un cambiamento rilevante, anche perché già prima esistevano facilitazioni analoghe» commenta Nessi. «L’importante è che il turista si fermi in Ticino, questo va al di là di ogni polemica» ci dicono dalla Monte Tamaro SA, a cui fa eco Fabio Mandioni degli impianti del Nara: «I visitatori scoprono la nostra regione, magari bevono qualcosa. Sicuramente portano un indotto». E Pesciallo aggiunge: «Senza Ticino Ticket, quei clienti sarebbero venuti comunque? Se la risposta è no, e dunque abbiamo acquisito nuovi visitatori, l’offerta può risultare anche redditizia. Se la risposta è sì, trattasi allora di un’erosione certa dei guadagni».

«Ci sarà un minore guadagno» - L’opinione è diversa alla Ferrovia Monte Generoso SA, dove dopo tre stagioni di chiusura l’attività è ripartita con notevole successo. Un successo dovuto anche al fattore novità: il Fiore di pietra firmato dall’architetto Mario Botta. In soli quattro mesi l’azienda ha infatti già venduto oltre 60’000 biglietti. «Sono molti i visitatori che approfittano del Ticino Ticket» afferma il direttore Francesco Isgrò, che condivide le affermazioni di Vetterli. «Tuttavia dopo la lunga chiusura, la maggior parte degli ospiti sarebbe arrivata comunque. Non posso negare che bisogna considerare un minore guadagno dovuto al Ticino Ticket» conclude.

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