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LUGANORegistra di nascosto l'interrogatorio, per i giudici non è reato

18.07.17 - 18:00
Durante un verbale con la Polizia cantonale, un uomo avviò il registratore del suo iPhone 5: «Non ha violato la sfera privata dell’agente»
Registra di nascosto l'interrogatorio, per i giudici non è reato
Durante un verbale con la Polizia cantonale, un uomo avviò il registratore del suo iPhone 5: «Non ha violato la sfera privata dell’agente»

LUGANO - Il 17 aprile del 2014 un uomo era negli uffici della Polizia cantonale di Lugano. Mentre un ispettore lo stava interrogando come imputato di alcuni reati, lui, forse con l’intenzione di tutelarsi, decise di far partire il registratore vocale dell’iPhone 5 che teneva in tasca. Peccato che, di lì a poco, il funzionario sequestrandogli il telefono si è accorto della registrazione in corso.

Dopo due gradi di giudizio, però, la Corte d’appello e dei reclami penali lo ha assolto dal reato di registrazione clandestina. Nella sentenza pubblicata in questi giorni, la giudice Giovanna Roggero-Will ha confermato l’assoluzione da parte della Pretura penale, perché «una conversazione tenuta nell’adempimento di un dovere di diritto pubblico non rientra nella sfera privata dei partecipanti».

La registrazione, benché clandestina, non ha messo in pericolo la privacy dell’ispettore di polizia. Sia dai verbali che dalla registrazione, infatti, è stato verificato come «l’interrogatorio vertesse sulla procedura allora in corso a carico dell’imputato» e, soprattutto, come né imputato né poliziotto «si siano espressi su alcunché di personale».

A nulla è valso l’appello del procuratore pubblico Andrea Pagani. Nonostante la giurisprudenza sul tema favorevole all’imputato, il magistrato contestava l’applicazione della sentenza del Tribunale federale perché «datata» e, in particolare, sarebbe da riconsiderare di fronte «alla proliferazione di strumenti di registrazione».

All’uomo, però, è andata meno bene per gli altri reati. Difeso in appello dall’avvocato Marco Broggini, non ha potuto contestare di aver condotto la sua Suzuki Samurai con un tasso alcolemico sopra la norma (i due esami hanno dato risultato: 1,76 e 1,83 grammi per mille) e di essersi opposto alla prova del sangue ordinatagli dai due poliziotti giunti nel bar «dove stava arrecando disturbo». Reati che ha commesso di nuovo a ottobre 2015: oltre a guidare in stato di ebbrezza, l’uomo era al volante senza patente di un’auto rubata.

 

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COMMENTI
 

ziopecora 6 anni fa su tio
il fatto che Pagani abbia insistito a voler perseguire la persona, anche di fronte a giurisprudenza contraria, dimostra senza ombra di dubbio che polizia e magistratura sono quelli con la coscienza non proprio pulita e che tendono a nascondere. MAI FIDARSI

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a ziopecora
Vero.....MAI FIDARSI....NEMMENO DELLE ISTITUZIONI!!!! si deve essere sempre sospettosi e discreti pure con loro!

motegi 6 anni fa su tio
Se hai la coscienza pulita e non hai combinato niente, di sicuro non ti ritrovi alla centrale di polizia... e non hai bisogno di registrare niente..

SosPettOso 6 anni fa su tio
Risposta a motegi
In centrale di polizia con la coscienza pulita senza aver combinato nulla ci puoi anche finire da testimone... e potrebbe risultare irritante se l'interrogante insiste nell'accusarti di fornire una versione che non gli aggrada. Il ragazzo in questione ne ha fatte ed era normale e giusto che si trovasse lì. Non è normale però che per verbalizzare delle infrazioni stradali si trovi di fronte un personaggio che si preoccupi tanto di un eventuale e futura infrazione alla legge sulla sua privacy (a cui come stabilito, in quel momento non ha neanche diritto) arrivando a calpestare a piedi pari quella del ragazzo. Come ben detto da Equalizer la registrazione serve a placare gli animi ed evitare gli eccessi da entrambe le parti. ...e io aggiungo anche malintesi e/o abusi.

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a motegi
alla centrale di polizia ci puoi andare anche per fare una denuncia, per ritrovarti poi il poliziotto di turno che fa di tutto per farti desistere.

SosPettOso 6 anni fa su tio
...ma questi sarebbero poliziotti e magistrati? La legge sulla privacy non impedisce a nessuno di registrare, fotografare o filmare ciò che avviene attorno a sè. La legge sulla privacy interviene eventualmente dopo, in funzione di ciò che poi si fa' delle registrazioni/fotografie/filmati. Chi sequestra un telefono per paura di essere filmato/registrato non ha la coscienza a posto... e invade la privacy altrui. Se è grave che il ragazzo registri, è molto più grave che il poliziotto gli sequestri il telefono e ci ravani dentro! Gravissimo che un procuratore difenda modi di fare simili. Chi crede di essere, il giudice Adam Fenton?

Equalizer 6 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
Infatti pur rispettando l'impegno che la polizia mette nelle sue attività, c'è da dire che vanno spesso larghi nei loro compiti, quindi mi sembra più che giusto che la controparte possa avere basi di difesa proprie per un futuro. Di conseguenza la registrazione la trovo più che corretta, in un certo modo direi che serve a placare gli animi ed evitare gli eccessi da entrambe le parti.

ziopecora 6 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
dovrebbe essere obbligatoria, così come dovrebbe esser obbligatorio fornire copia di ogni rapporto e/o interrogatorio, cose che invece non sucede.
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