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Secondo il sindaco Bianda la SEM ha chiesto al Municipio la possibilità di discutere di un eventuale utilizzo temporaneo della caserma
LOSONE - Il Centro per richiedenti l’asilo di Losone chiuderà come previsto a fine ottobre. La Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) ha informato il Municipio di Losone che oggi, giovedì 6 luglio 2017, è stata comunicata ai collaboratori e ai fornitori la chiusura a fine ottobre del Centro di registrazione per richiedenti l’asilo e la conseguente disdetta dei contratti di lavoro a termine.
La chiusura del centro avverrà quindi nei tempi stabiliti sin dall’inizio nella Convenzione siglata tra Municipio e Confederazione, come conferma il sindaco Corrado Bianda ai microfoni di Radio Fiume Ticino: «È nella norma, non si tratta di nulla di nuovo».
Il Municipio sottolinea come «gli accordi presi tre anni fa, in occasione dell’apertura della struttura, sono stati rispettati, a dispetto delle reiterate quanto gratuite accuse pubbliche rivolte al Municipio di Losone e all’Autorità federale e cantonale».
Bianda aggiunge: «È vero che la SEM ha chiesto al Municipio la possibilità di discutere di un eventuale utilizzo temporaneo della caserma mentre viene costruito il centro di Rancate, ma è altrettanto vero che non abbiamo avuto una proposta ufficiale». Il Municipio di Losone ha posto formalmente «delle condizioni minime, di carattere finanziario e giuridico», per avviare eventuali trattative, ma «smentisce la cifra di 1 milione di franchi annui per l’eventuale affitto».
Il Municipio chiarisce pure come «è destituita di fondamento la notizia secondo cui il Municipio abbia messo sul tavolo delle discussioni con la Confederazione l’assegnazione a Losone del Museo di storia naturale». Quest’ultimo dossier è infatti di esclusiva competenza cantonale.
Il futuro? - Il sindaco di Losone non si sbilancia: «Prima di tutto dobbiamo entrare in possesso della caserma definitivamente. Ci sono parecchie possibilità. Una è l’insediamento del Museo cantonale di storia naturale. Noi facciamo parte di un grupo di 3-4 concorrenti che hanno partecipato al concorso indetto dal Consiglio di Stato». E tornando sulla possibilità di un riutilizzo temporaneo da parte della SEM conclude: «Se dovesse essere formulata in maniera concreta una proposta e il municipio la ritenesse valida, la sottoporrà al consiglio comunale». E se la popolazione a quel punto dovesse non essere d'accordo? «Verrà indetto un referendum come previsto dalla legge», conclude Bianda.
