Nel giugno del 2014, un pilota e istruttore ha proseguito una missione con persone a bordo benché avesse appena avuto un «inconveniente grave» in volo
BRISSAGO - È la sera del 22 maggio 2014, un elicottero della Rega parte in missione da Locarno, una persona è dispersa nei dintorni del Ghiridone. Ai comandi un pilota esperto e istruttore della Rega con quasi 5’000 ore di volo al suo attivo. Dopo aver lasciato alcuni soccorritori in vetta, l’uomo riparte solo verso Brissago per caricare altre persone. Sceglie di lanciarsi in una discesa la più rapida possibile. Secondo il Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (Sisi), la cui inchiesta è stata divulgata oggi dalla SonntagsZeitung, si è trattato di un comportamento «non ragionevole», vista la «vicinanza al terreno» e il fatto che l’elicottero fosse «così vicino o, secondo le interpretazioni oltre i limiti della flight envelope certificata (le condizioni operative sopportabili per la sicurezza di un velivolo, ndr)».
La perdita di controllo - Questa manovra portò il pilota a perdere il controllo del suo Agusta Westland che, oltre a ruotare a sinistra rispetto alla sua traettoria, si è inclinato di quasi 80 gradi. I tre anni di indagini portano il Sisi a ritenere che in quei secondi vi sia stata «un’inadeguata correzione con i comandi». Le azioni decise dal pilota portarono l’elicottero a superare il numero massimo di giri del rotore. Nei concitati momenti l’uomo intravvide sul display: 112%.
La mancata verifica - Il peggio è scampato, l’elicottero ritrova il suo assetto e meno di tre minuti dopo atterra a Brissago. Il regolamento vorrebbe che si verifichi di quanto i giri hanno superato i limiti. Oltrepassare la soglia del 115%, infatti, imporrebbe di tenere a terra l’elicottero e di sottoporlo a un’importante manutenzione. Il pilota, però, non lo ha fatto: se avesse richiamato la schermata del maintenance-menu avrebbe scoperto che i giri del rotore hanno raggiunto il 120% della soglia consentita.
La missione - Nonostante il superamento dei giri e la possibilità che l’elicottero avesse subito dei danni, la missione è continuata fino alle 21:25. Il pilota ha comunicato l’accaduto sia al medico che all’assistente di bordo (che svolge anche mansioni di meccanico), ma nessuno ha suggerito di rimanere a terra. Denotando, secondo il Sisi, «un comportamento poco critico nei confronti del pilota». Durante le operazioni di ricerca, oltre all’equipaggio della Rega, sul mezzo è salito anche un “civile” «che conosceva bene la zona».
I danni - Fortunatamente nulla è andato storto. Tuttavia tre giorni dopo, durante l’ispezione dell’elicottero si scoprì quante riparazioni fossero necessarie. Prima di tornare in volo, all’AW109SP sono state sostituite la testa e le pale del rotore di coda, mentre la testa e le pale del rotore principale sono state spedite al costruttore per un’ispezione. «Diversi componenti dell’intero sistema di trasmissione hanno dovuto essere sottoposti a un’ispezione dettagliata e alcune parti hanno dovuto essere in seguito sostituite».
La segnalazione - L’episodio fu segnalato il giorno seguente all’Ufficio federale dell’aviazione civile, ma non al Sisi, il quale ricevette i documenti solo due settimane dopo. Un modo di agire che non è piaciuto al servizio d’inchiesta, anche perché: «Visti i lavori necessari, secondo il piano d’ispezione del 25 giugno 2014 anche in funzione dei danni risultò ovvio che si trattava di un ”inconveniente grave” se non addirittura di un ”incidente” secondo le definizioni internazionali in vigore». La SonntagsZeitung sottolinea inoltre come non sia la prima volta che la Rega ometta di segnalare un inconveniente.