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LUGANO «Contro l'iniziativa popolare "No Billag"»

10.06.17 - 15:08
I 160 soci della che hanno partecipato oggi all'assemblea generale ordinaria intendono combattere per la difesa del servizio pubblico
«Contro l'iniziativa popolare "No Billag"»
I 160 soci della che hanno partecipato oggi all'assemblea generale ordinaria intendono combattere per la difesa del servizio pubblico

LUGANO - «Contrastare l’iniziativa No-Billag significa difendere la Svizzera italiana, la sua cultura e la sua lingua». Per questo gli oltre 160 soci che hanno partecipato oggi all'assemblea generale ordinaria della CORSI hanno approvato (a larga maggioranza) una risoluzione che combatta l'iniziativa popolare "No Billag".

In ricordo di Claudio Generali - In precedenza, il presidente Luigi Pedrazzini ha aperto l’assemblea rendendo omaggio a Claudio Generali, già presidente della cooperativa, scomparso lo scorso 19 maggio. «Claudio Generali - ha ricordato Pedrazzini - non è solamente stato, all’interno della SSR, un punto di riferimento per la Svizzera italiana, ma per tutta l’azienda e per la coesione nazionale in un momento di grandi ristrutturazioni».

Servizio pubblico - Il presidente ha poi ripercorso le attività della CORSI intraprese nel 2016. La CORSI continua a essere una presenza necessaria per assicurare un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente e attento agli interessi del pubblico. Sono molte le sfide con cui la SSR e la RSI dovranno confrontarsi nei prossimi anni: la nuova legge sui media, il rinnovo della concessione e soprattutto l’iniziativa No-Billag. Quello sul futuro del servizio pubblico è «un confronto epocale, dal cui esito potranno dipendere le sorti della vita democratica svizzera, delle culture regionali, in particolare di quelle minoritarie».

Pedrazzini ha sottolineato la funzione fondamentale della CORSI, che si attende un riconoscimento del proprio impegno anche da parte della RSI. «Il modello SSR, per quanto complesso, rappresenta una risposta equilibrata, in grado di garantire l’indipendenza della radiotelevisione e, al contempo, una corretta partecipazione dell’opinione pubblica alle scelte strategiche del suo servizio pubblico».

Rivoluzione digitale - Le grandi sfide del servizio pubblico sono state al centro anche delle riflessioni di Beat Schneider, Segretario centrale SSR SRG. Il futuro delle radiotelevisioni svizzere e delle associazioni regionali è nelle mani delle nuove generazioni. La rivoluzione digitale sta producendo un cambiamento epocale nella fruizione del pubblico più giovane.

«Regioni linguistiche fondamentali» - Le nuove generazioni continuano a manifestare interesse per le questioni sociali o politiche, ma lo fanno in comunità dinamiche. «Questa nuova forma di partecipazione ai processi sociali e politici tramite comunità e movimenti più informali – ha spiegato Beat Schneider - potrebbe rappresentare anche per la SSR un nuovo approccio per convincere i giovani svizzeri dell'importanza dei media indipendenti e della solidarietà tra regioni linguistiche».

«Il plurilinguismo è parte del Paese» - Perché il plurilinguismo, come ha sottolineato la vicepresidente Anna Biscossa, è un elemento fondante dell’identità della Svizzera. La SSR SRG è uno degli ultimi pilastri della pluralità e della collaborazione fra le diverse regioni.

All’unanimità sono stati inoltre approvati il Rapporto d’attività 2016 e i relativi conti della società, che alla fine del 2016 hanno registrato un risultato sostanziale parità, senza particolari oggetti di rilievo.

 

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COMMENTI
 

maocr 6 anni fa su tio
Quando un servizio viene apprezzato,sono pochi a criticarlo o boicottarlo. La RSI sta perdendo pezzi ovunque,non è considerata Neutra (e lo penso anch'io per quel poco che vedo che è quasi niente) ma insiste sulla sua linea( sarà PS??)alla faccia di chi gli suggerisce condotte più eque e consoni a un paese che una volta poteva vantarsi di una certa democrazia oggi latente. Forse non hanno capito che si vorrebbe che fosse neutra,ma proabilmente la loro idea di neutri è diversa dal concetto originale di "neutro

maocr 6 anni fa su tio
Risposta a maocr
Quindi ,come sotto no Billag

shooter01 6 anni fa su tio
spero che tutti capiscano quanti siete ridicoli. NO BILLAG

Monello 6 anni fa su tio
Della Billag non ve voglio piu sapere ....altro furto legalizzato !!

clearview 6 anni fa su tio
riusciranno a raccogliere 500firme? ahahahhahahahahahah PATETICI

Nicklugano 6 anni fa su tio
Trema i punciröö ?

87 6 anni fa su tio
Lo ripeto: il canone radiotelevisivo deve essere riscosso tramite Imposta Federale Diretta, non tramite una società privata. In breve: paghiamo il canone, una parte foraggia Billag, una parte ingrassa i soliti dirigenti RSI, una parte sono giochi a premio, una parte a reti e programmi che potrebbero essere smantellate. Di quei 460.- fr, non resta tanto per la qualità del plurilinguismo. 250 dipendenti Billag 50'000.- fr/anno a dipendente (4'166.- fr/mese, 12 mesi, senza 13ma) 250 * 50'000 = 12'500'000.- fr/anno di soli salari Mancano oneri sociali, costi fissi degli uffici, ecc. Tutti costi che potrebbero essere evitati, assumendo tra le fila dello Stato qualche dipendente di una Billag smantellata. Con al tecnologia di oggi sarebbe facile tassare chi realmente consuma prodotti radiotelevisivi, ma è più interessante fare cassa dove è facile pescare pesci boccaloni.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Pienamente d'accordo. Non ho capito il senso della billag. Ma il fatto é che la votazione é sul canone e non sul modo di risquoterlo.

Thor61 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Ragionamento perfetto, a mio parere piuttosto che foraggiare persone (E non solo alla TV, vedi la posta e altro ancora) incapaci possono chiudere anche domani mattina. Saluti ;o))

Tarok 6 anni fa su tio
che fervore.... cadreghini in pericolo? tutti in coro "No Billag"
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