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LIGORNETTONon ho l’età: la trappola dell’età nel mondo del lavoro

07.06.17 - 08:45
Serata evento del Gruppo Donne Unione sindacale Ticino Mercoledì 14 giugno, ore 19.00, ex Fabbrica Benzoni, Ligornetto
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Non ho l’età: la trappola dell’età nel mondo del lavoro
Serata evento del Gruppo Donne Unione sindacale Ticino Mercoledì 14 giugno, ore 19.00, ex Fabbrica Benzoni, Ligornetto

LIGORNETTO - Nel mondo del lavoro non c’è mai un’età giusta per le donne: o sono troppo giovani, o sono in età procreativa, oppure sono troppo vecchie. Certo, ci sono percorsi di donne che rappresentano esempi positivi e che ci parlano davvero di reali pari opportunità. Per la maggioranza delle donne l’età può essere o diventare un peso. Ma la trappola dell’età non risparmia neppure gli uomini. In occasione del 14 giugno - giornata che il mondo sindacale commemora ogni anno per ricordare il primo sciopero delle donne del 14 giugno 1991 – il Gruppo Donne dell’Unione sindacale Ticino accende i riflettori sul mondo del lavoro, caratterizzato da crescenti e preoccupanti fenomeni di deregolamentazione e di precarizzazione.

Lo fa scegliendo un percorso originale, ossia attraverso l’età e le tappe della vita che interessano tutti. A 20 anni si è troppo giovani, non si entra nel mercato del lavoro perché si manca di esperienza. Una giovane deve accontentarsi di essere precaria, di lavorare gratuitamente per farsi le ossa. A 30 anni una donna è in età procreativa e il suo orologio biologico continua a fare tic-tac. Rappresenta un’incognita troppo grande o un rischio. Se è già mamma, le fanno pesare il desiderio di conciliare famiglia e lavoro. Comunque vada, è sempre un rischio, perché non disponibile giorno e notte. A 40 anni una donna è forse in carriera e ha molte probabilità di essere confrontata con il soffitto di vetro. Insomma può arrivare fino a un certo punto, dopo di che largo agli uomini. Se ha una famiglia, le faranno notare che i compiti dirigenziali richiedono un tempo che non ha. A 50 anni ci si avvicina pericolosamente alle periferie del mercato, si comincia a diventare solo un costo. Magari qualcuno è pronto a farti le scarpe con il sorriso, sai come è, bisogna far spazio a forze nuove. Il mondo non può aspettare e l’esperienza è un valore solo per pochi. A 60 anni se non si è già stati espulsi dal mercato del lavoro, tocca aspettare la pensione. Che per le donne rischia di non arrivare a 64 anni, ma a 65 anni nel nome di una parità di cui di fatto non hanno beneficiato pienamente. La pensione a 65 anni? Un’altra beffa. Il tema sarà approfondito da tre ospiti di spicco: il capo dell’Ufficio cantonale di statistica e sociologo Pau Origoni, che fornirà un quadro statistico per fasce di età sul mondo del lavoro; Amalia Mirante, economista e docente SUPSI e USI che analizzerà il merco del lavoro con uno sguardo di genere; Loris Campetti, giornalista e scrittore, autore del libro “Non ho l’età, perdere il lavoro a 50 anni”. Seguirà un concerto con “La Banda della ricetta”; un gruppo femminile non scelto a caso, che mentre suona si dedicherà all’esecuzione di una ricetta, a testimonianza che le donne devono conciliare diversi ruoli.

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