Continua lo sciopero della fame di Petra Weiss, fuori da casa sua. Oggi la 70enne ha presentato ricorso al Tribunale federale contro gli inquilini morosi
MERIDE - Petra Weiss non molla. Da 9 giorni la 70enne va avanti a caffè e acqua, come promesso: «Non tocco cibo e dormo all'aperto, ma tutto sommato me la passo bene» racconta. La donna settimana scorsa ha iniziato uno sciopero della fame, fuori da una casa di sua proprietà nel centro storico di Meride, per protestare contro gli affittuari che «non se ne vogliono andare nonostante lo sfratto».
Tè, caffè e acqua - L'artista - nota per le sue ceramiche - ha mantenuto la promessa del «digiuno a oltranza». Per fortuna «godo di ottima salute» spiega la donna. «Finora non ho avuto cedimenti né dal lato fisico né da quello mentale. In questi nove giorni mi sono nutrita di tè, caffè e acqua con sali minerali che mi ha fornito un amico erborista». Il segreto? «Tenere la mente occupata e pensare positivo».
Fino al Tribunale federale - Anche se le preoccupazioni, per la 70enne, non mancherebbero. Da due anni la donna è in causa con gli inquilini dello stabile (una famiglia in assistenza) per delle divergenze sull'affitto. La decisione di sfratto è stata annullata dal Tribunale d'appello di Lugano «per vizi di forma» e martedì l'avvocato di Weiss ha presentato ricorso al Tribunale federale.
«Digiunare fa bene alla salute» - «Non me ne andrò di qui finché non arriveremo a una soluzione» spiega la donna. «Sto iniziando ad abituarmi, la notte nella tenda dormo anche bene, a dire la verità». Paura per la dieta troppo ferrea? «Tutt'altro. Digiunare per brevi periodi, a quanto dicono, fa bene alla salute - osserva la donna -. Anche se avrei preferito farlo nelle comodità di casa mia!».
Una piéce teatrale sul caso di Meride - Ma cosa ha fatto la 70enne in questi nove giorni? «Ho letto, molto. E ho scritto» spiega. «Mi intrattengo con cittadini e amici che vengono a trovarmi. Ho ricevuto molta solidarietà». Una compagnia teatrale ticinese ha persino contattato la donna per scrivere una pièce sulla sua vicenda. «Ho iniziato a stendere il testo, si chiamerà "Il Blues del locatore" e vogliamo metterlo in scena nei prossimi mesi. Si tratta di un dialogo a più voci su questa vicenda, ma non entro nei dettagli». Una vicenda che, però, potrebbe essere vicina a una soluzione. Proprio questa sera il Municipio di Meride incontrerà gli operatori sociali che seguono il caso. Seguiranno aggiornamenti.