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CANTONEBoschi di protezione, 4 progetti nelle valli

08.05.17 - 09:28
TiPress
Boschi di protezione, 4 progetti nelle valli

BELLINZONA - Semaforo verde dal Consiglio di Stato per quattro importanti progetti - tre nei boschi della Valle Leventina e un quarto in Valle di Blenio - per favorire la stabilità ed il ringiovanimento dei boschi di protezione, che coinvolgeranno una superficie complessiva di circa 156 ettari, per un costo totale di 2.79 milioni di franchi. Cifra finanziata con un tasso medio del 72% da Cantone e Confederazione.

Airolo - Nel Comune di Airolo, a monte della linea ferroviaria FFS, gli interventi promossi dal Patriziato - mirati a proteggere il tracciato ferroviario e la strada nazionale A2 contro eventi naturali -  riguardano una superficie di circa 25 ettari per un costo di 257mila franchi.

Dalpe - Nel Comune di Dalpe in zona Bosco Grande gli interventi selvicolturali - promossi dal Patriziato di Dalpe su una superficie di circa 71 ettari per un costo di 1.07 milioni - hanno lo scopo di garantire a medio-lungo termine la funzione protettiva del bosco per il paese e la strada nazionale A2, senza dimenticare la funzione di svago che riveste questo importante comparto boschivo. Attualmente, complice la forte pressione della selvaggina, la rinnovazione naturale del bosco non è più garantita senza un intervento selvicolturale mirato.

Giornico - In zona San Pellegrino nel Comune di Giornico il Patriziato, quale Ente esecutore, ha presentato un progetto per la cura di circa 50 ettari di bosco di protezione direttamente a monte della strada nazionale A2 e della linea ferroviaria FFS. Questi interventi a protezione delle vie di comunicazione, in questo caso principalmente contro la caduta sassi, avranno un costo di 1.22 mio di franchi.

Blenio - Infine, nel Comune di Blenio, il Patriziato di Ghirone si è fatto promotore di un intervento selvicolturale sopra l’abitato di Cozzera. Questo intervento - che interessa una superficie di circa 10 ettari per un costo di 244'000.-- franchi - ha lo scopo di migliorare la stabilità del bosco di protezione e proteggere il paese contro le valanghe e gli altri pericoli naturali. I costi residui, in parte coperti dal ricavo della vendita del legname, rimangono a carico dell’Ente esecutore.

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