In 7 sezioni economiche su 17 l’evoluzione è allarmante. Matteo Pronzini chiede di effettuare uno studio per chiarire le cause
BELLINZONA - L’allarmante "evoluzione" dei salari in Ticino, fra il 2008 e il 2014, ha fatto registrare un calo - in alcuni casi piuttosto consistente, come la riduzione di quasi un quinto (18,5%) delle retribuzioni più alte nei Servizi di informazione e comunicazione - in 7 sezioni economiche su 17. Un risultato solo in parte riportato nello studio dell’Ufficio cantonale di statistica pubblicato il 29 marzo 2017, che però non indica «nessun commento né tanto meno un abbozzo di spiegazione», precisa Matteo Pronzini in una mozione presentata giovedì 27 aprile.
«Lo studio si limita a constatare l’evoluzione dei salari e solleva interrogativi che rimangono senza risposta», afferma il deputato MPS, invitando il Consiglio di Stato a dare mandato all’USTAT per chiarire le cause che hanno «portato i salari ticinesi a distanziarsi sempre più da quelli svizzeri e per capire quale sia l’effettiva evoluzione del mercato del lavoro».
Le «domande senza risposta» dello studio USTAT: