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GAMBAROGNOAccolti i ricorsi, per il porto regionale si fa dura

20.04.17 - 19:30
Le ditte che si erano schierate contro l'assegnazione delle opere flangiflutti a un'impresa italiana trovano l'appoggio del TRAM. Il sindaco Ponti: «Dobbiamo accettare la realtà»
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Accolti i ricorsi, per il porto regionale si fa dura
Le ditte che si erano schierate contro l'assegnazione delle opere flangiflutti a un'impresa italiana trovano l'appoggio del TRAM. Il sindaco Ponti: «Dobbiamo accettare la realtà»

GAMBAROGNO – Il progetto del porto regionale del Gambarogno, già al centro di numerose polemiche in passato, ora è davvero in serio pericolo. Il Tribunale Amministrativo Cantonale ha, infatti, accolto i ricorsi di due imprese ticinesi che si erano schierate contro la decisione del Municipio di affidare le opere flangiflutti a una ditta italiana di Busto Arsizio.

Le prospettive – La situazione si fa dunque sempre più intricata. I lavori saranno ulteriormente posticipati. Non solo. Probabilmente occorrerà rifare, ancora una volta, il bando di concorso. Per i giudici, va precisato, anche una delle ditte ticinesi che ha fatto ricorso non presenterebbe i requisiti necessari. Il Comune potrebbe dunque, teoricamente, anche procedere a un mandato diretto. Intanto, stando a fonti informate, la ditta di Busto Arsizio, penalizzata da quanto sentenziato dal Tribunale Amministrativo, sarebbe intenzionata a impugnare la decisione, ricorrendo al Tribunale Federale. Difficile, a questo punto, ipotizzare come andrà a finire. E, soprattutto, con quali tempistiche.

Il sindaco – «Purtroppo questi sono i fatti – commenta il sindaco di Gambarogno Tiziano Ponti –. La ditta italiana farà ricorso al Tribunale federale. Passeranno almeno altri 4-5 mesi prima di avere un'ulteriore risposta». Il progetto potrebbe andare alle calende greche. O addirittura naufragare definitivamente. «Inutile fare previsioni adesso – commenta Ponti –. Vedremo. Non possiamo fare altro che accettare la realtà».

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