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ASCONAAscona, «un luogo di utopia in realtà realizzato»

09.04.17 - 15:57
Eventi letterari Monte Verità: per quattro giorni 13 autori hanno proposto le loro riflessioni personali sul significato delle utopie in qualità di “luoghi dei desideri” o “non-luoghi”
Ti-Press
Ascona, «un luogo di utopia in realtà realizzato»
Eventi letterari Monte Verità: per quattro giorni 13 autori hanno proposto le loro riflessioni personali sul significato delle utopie in qualità di “luoghi dei desideri” o “non-luoghi”

ASCONA - Domenica 9 aprile si sono conclusi gli Eventi letterari Monte Verità che quest’anno hanno avuto come sfondo un sole splendente e un frizzante Lago Maggiore. L’inizio dell’estate ticinese però non è l’unico motivo che ha spinto il Presidente del festival Eros Bergonzoli a designare Ascona come un “luogo di utopia in realtà realizzato” durante questi quattro giorni di incontri: «Questa domenica si è conclusa la quinta edizione degli Eventi letterari Monte Verità che ha offerto un programma denso e di grande attualità. Anche quest’anno questo festival letterario ha saputo creare un luogo unico in cui autori e pubblico si sono riuniti per scambiarsi idee e opinioni».

Il programma proposto per indagare “I luoghi dell’utopia” ha offerto una varietà di incontri e discussioni: dalla nuova generazione di autori (Olga Grjasnowa, Aleš Steger e Alessandro Leogrande) che ha parlato dei movimenti migratori verso l’Europa, alla strabiliante bellezza del nostro pianeta visto dallo spazio raccontata dall’astronauta e astrofisico Umberto Guidoni, e soffermandosi anche sulla poesia come luogo ideale per le utopie con l’intervento del saggista e poeta Pietro De Marchi. Si è passati dalla follia di voler misurare l’eternità dell’autore di bestsellers austriaco Christoph Ransmayr alla fuga dalla quotidianità dell’autore svizzero Peter Stamm, superando ampiamente la geografia del mondo materiale con i viaggi immaginari di Alberto Manguel nei paesaggi della fantasia letteraria. Il costante desiderio dell’umanità che anima ogni utopia è stato invece il tema approfondito dal giornalista e opinionista svizzero Frank A. Meyer, mentre il filologo classico Luciano Canfora si è chiesto se «l’utopia resta un bisogno morale al di là del naufragio».

La Premio Nobel Svetlana Aleksievič ha parlato invece con forza dei destini umani dopo il crollo del’URSS, evocando le utopie su cui si basavano le ideologie comuniste dell’Europa dell’Est. Come da tradizione, gli Eventi letterari Monte Verità hanno sostenuto ancora una volta giovani autori e autrici attraverso il progetto “Cenacolo del Monte Verità”, per il quale quest’anno sono stati selezionati otto scrittori e scrittrici emergenti da tutte le regioni linguistiche della Svizzera, accompagnati da Sebastiano Marvin, partecipante della scorsa edizione che è tornato sulle rive del Verbano per supportare i giovani colleghi.

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