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CANTONEMigros Ticino perde ancora: «Ma non rinunciamo a sostenere la nostra gente»

23.03.17 - 14:28
Nel 2016 il calo del giro di affari ha sfiorato il 3%: «Ma il 40% di quello che incassiamo continuiamo a reinvestirlo qui. È la nostra missione»
Migros Ticino perde ancora: «Ma non rinunciamo a sostenere la nostra gente»
Nel 2016 il calo del giro di affari ha sfiorato il 3%: «Ma il 40% di quello che incassiamo continuiamo a reinvestirlo qui. È la nostra missione»

SANT'ANTONINO - Ai segni meno non ci si abitua mai: specie se si è Migros Ticino e si ha per missione «la fornitura di beni e servizi di qualità e convenienza e la diffusione della cultura sul territorio», ribadiscono con le medesime parole tanto il presidente Monica Duca Widmer e il direttore Lorenzo Emma. Ma ormai è sempre più difficile, ammettono presentando i conti del 2016. Che si è chiuso con una flessione del 2,9% della cifra d'affari, arrivando a 476,8 milioni di franchi.

Un franco di utile ogni 100 di incasso: «Siamo soddisfatti» - Numeri che l'azienda si affretta comunque a definire «soddisfacenti», in un contesto dove sarebbe potuta andare senza tema di smentita pure peggio. Invece «abbiamo realizzato utili per 4,4 milioni di franchi, che vuol dire un franco ogni 100 di incasso», precisa Emma. Consapevole che, dinnanzi ai 4,9 milioni del 2015, significa una perdita del 10%; ma «siamo in linea con gli obiettivi di redditività che ci siamo prefissati. L'autofinanziamento della cooperativa è garantito, sfioriamo i 60 milioni di fondi propri e su ogni franco incassato 40 centesimi ritornano nell'economia ticinese, sotto forma di acquisti da produttori locali, servizi erogati, salari».

Qualche posto di lavoro perso - Proprio qui ecco profilarsi un'altra nota negativa, almeno in parte. «Nel 2016 non siamo riusciti a evitare una lieve diminuzione dei posti di lavoro, che però è stata realizzata senza licenziamenti». Insomma, il momento non è felice e le prospettive per il futuro sono ancora cupe. Complici «una propensione al consumo sotto la media», nonostante l'incremento della popolazione che offre un 6% in più di clienti potenziali, e «l'inaugurazione di nuovi superfici di vendita, +12% in cinque anni, percentuale superiore all'aumento dei ticinesi».

Shopping: 1 franco su 4 va all'estero o online - Poi c'è «l'apprezzamento del franco e la digitalizzazione del commercio», che nella lista di Emma vengono per ultimi ma dovrebbero essere i primi. Perché si portano via, a conti fatti, un 25% degli acquisti: «Un 15% si deve al turismo degli acquisti, che esiste da tempo. Si va a fare la spesa oltreconfine convinti di risparmiare, anche se non sempre è così o non per tutti i prodotti. L'altra parte è assorbita dall'e-commerce, che si è sviluppato soprattutto negli ultimi cinque anni».

E fanno altri 1.200 posti "bruciati" - Alla fine, calcolati su tutta la Svizzera, fanno «circa 500 milioni di franchi»: pressoché tanti quanti sono quelli del giro di affari di Migros, che impiega «1.665 collaboratori, pari a 1.161 a tempo pieno, il 90% dei quali domiciliato in Svizzera italiana e tutelato da un contratto collettivo all'avanguardia». Tradotto in altri termini, vuol dire che questo genere di shopping, online o all'estero, ha portato alla perdita di «circa 1.200 posti di lavoro, solo nel commercio. Senza contare quelli che derivano dall'indotto». 

L'impegno per l'ambiente, gli animali, i disabili - Perché Migros, tiene a ribadire Emma, è al Ticino che punta e nel Ticino che investe. Non solo per statuto, con quello 0,5% da destinare, comunque vadano gli affari, allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio tramite Percento Migros, pari nel 2016 a 2,4 milioni di franchi. Ma anche nella scelta di sostenere l'ambiente, con «una riduzione delle emissioni di CO2 del 29% nei negozi, del 100% nella sede di Sant'Antonino» e un'efficienza energetica incrementata «del 2,8% nei negozi, del 37,9% in sede»; sostenere la qualità di vita degli animali, «offrendo solo pesce da fonti sostenibili e carne di animali allevati in condizioni di benessere: le contrattiamo direttamente con il produttore e non nascondo che abbiamo qualche difficoltà a ottenere riscontro»; sostenere le persone disagiate, attraverso i prodotti solidali realizzati dai disabili: «Lo scorso anno abbiamo venduto 27mila confezioni per 160mila franchi di ricavo, +23%, che sono andati alle quattro associazioni con cui collaboriamo».

Alla cultura non si rinuncia - Poi c'è la cultura, con i corsi della Scuola Club «che sovvenzioniamo al 30%», sottolinea ancora la presidente; gli eventi organizzati, «oltre un centinaio di appuntamenti nel 2016». Insomma, «Migros non è solo vendita al dettaglio». Anche se è così che si fa riconoscere. Non è un caso dunque se ha voluto rinnovare la propria immagine anche attraverso una ristrutturazione del centro commerciale di Lugano e del supermercato di Besso, che ha portato via buona parte dei 18 milioni di franchi di investimento 2016; un nuovo punto vendita è stato inaugurato a Sementina, assieme a un terzo centro fitness a Bellinzona, «cui ne seguirà presto uno nel Mendrisiotto e successivamente un quinto nel Luganese», rivela Emma. L'atra novità è stata Frescotto, «un nuovo modo di approcciarsi al cliente, attraverso il take-away nella stazione di Bellinzona».

In Ticino va tre volte peggio: «Ma non lo abbandoniamo» - Per tirare le somme, sia pur con una brutta frase fatta, i tempi sono duri: specie in Ticino dove si registra una contrazione del mercato pari al 2,4% a fronte dello 0,8% in Svizzera. «Ma siamo pronti a continuare a rimanere un punto di riferimento per l'economia locale», conclude Emma. 

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COMMENTI
 

navy 7 anni fa su tio
Ieri sera la trasmissione FALÒ si è occupata della tematica "chiusura esercizi pubblici in Ticino". Hanno intervistato diverse persone e non da ultimo, in studio, vi era il presidente della DISTI. Tantissime considerazioni interessanti sono emerse ma hanno trascurato di evidenziare ed enfatizzare la principale causa della diserzione: L'AZZERAMENTO E/O FORTISSIMA RIDUZIONE DEL POTERE D'ACQUISTO DEI RESIDENTI.Andare a vedere cosa fanno e come sono organizzati nel grandissimo centro commerciale di Arese è sicuramente materia d'interesse. Le analisi, se si vogliono fare, vanno fatte bene però. Ad Arese godono della vicinanza con (tanto per citare quella di città) Milano. Abbiamo detto tutto o quasi. Inoltre, tanti acquisti fatti ad Arese saranno sicuramente pompati e dovuti al potere d'acquisto importantissimo dato dai frontalieri del lavoro che guadagno (loro sì che non hanno l'azzeramento del potere d'acquisto che accusiamo noi) bene grazie al Ticino e spendono di conseguenza ma, giustamente, a casa loro. A FALÒ si continua a girare attorno al vaso ma di guardarci metterci davvero le mani dentro, MAI! Del resto, a Comano, si comportano come a palazzo delle Orsoline a Bellinzona. Guardare forse, vedere mai.

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a navy
È da anni che è chiara la tendenza, anche i sassi l'hanno capito ma alla politica fa comodo così.... Anzi per dare una mano al potere di acquisto dei residenti hanno inventato il "furto di collegamento" che intende colpire anche gli stessi centri commerciali! XD Al contrario all'estero fanno pubblicità di benvenuto con tanto di numerosi parcheggi comodi senza ostacoli e "GRATUITI"!

elvetico 7 anni fa su tio
Il problema maggiore sono gli stipendi di CHI COMPERA ! Se la gente non ha più soldi in tasca è ovvio che va oltreconfine per fare le spese. Mi sembra che Coop e Migros fanno sforzi lodevoli per abbassare i prezzi e mantenere una certa qualità, questo non può essere negato.

navy 7 anni fa su tio
Lodevole e degno di nota l'impegno di Migros ma inutile e/o molto difficoltoso se non supportato da una politica seria ed a garanzia del locale a 360°. Se la politica non farà quanto serve entro quest'anno (siamo già in ritardo ed entro l'anno non si avrà fatto nulla se non del bel politichese bla-bla-bla), supermercati quali Migros ed affini, spariranno e/o ridurranno la vela in modo importante e, alla fine, pericoloso. Senza voler essere pessimista ma, entro 3 anni da oggi, la perdita % di fatturato di Migros si attesterà a meno 15% ed investimenti importanti (come il rinnovamento di Migros Lugano) avranno un ROI negativo e/o poco più.Palazzo delle Orsoline e mandria di bei addormentati nel bosco dove siete?......addormentati nel bosco appunto!!!

vulpus 7 anni fa su tio
Risposta a navy
Non sono competente per le previsioni, ma condivido quanto scrivi. Purtroppo i nostri poltici sono super impegnati a pararsi l'un l'altro, dimostrandosi completamente impreparati e gestire la cosa pubblica e a promuoverne gli interessi. L'impegno è a mantenere allo status quò una amministrazione che , dà l'impressione che sa poco leggere e far di conto.

vulpus 7 anni fa su tio
È una delle poche aziende che mette , davanti agli utili, l'interesse del territorio e dei suoi abitanti, dove opera. Purtroppo il mito del prezzo all'estero più a buon mercato, continua persistentemente. In tanti sembrano non saper far di calcolo: la differenza del prezzo dei prodotti, viene erosa dai costi di viaggio, trasposto eventuale sdoganamento, senza tralasciare le cose inutili che vengono acquistate perchè i costa poc.

BRA_Zio 7 anni fa su tio
Risposta a vulpus
La gente, tanta gente, troppa gente compera online. prezzi stracciati. altro che non val la pena. Quelli che vanno all estero cercano altro. come gli italiani che entrano a fare acquisti, cercano altro non c entrano i prezzi..

Bandito976 7 anni fa su tio
1200 posti bruciati? Quanti erano residenti? Con l'apprezzamento del franco l'italiano non spende. Il ticinese va oltre confine. Cosa aspetta la politica ad attivarsi? Quando saranno abbassate tutte le saracinesche dei commerci? Poi vogliono anche che paghi le tasse.
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