Rogo della Val Vigezzo: cosa spinge una persona ad appiccare il fuoco ripetutamente? Lo spiega lo psicoterapeuta Matteo Magni
CAMEDO – L’hanno notato mentre si aggirava nella serata di domenica con l’auto per le strade di Camedo (Centovalli). L’uomo, un cittadino italiano residente nel Locarnese, è stato in seguito segnalato alla polizia. Forse è lui il piromane di Re, che già aveva colpito lo scorso anno nella regione di confine. Ma da cosa deriva la piromania? E perché una persona è spinta a compiere, ripetutamente, simili azioni? «Perché ha difficoltà a controllare gli impulsi – sostiene Matteo Magni, presidente dell’Associazione ticinese psicologi – la piromania è un comportamento raro che si manifesta come una spinta irrefrenabile ad appiccare incendi».
Quali sono le caratteristiche ricorrenti di questo stato di tensione interna?
«C’è l’incapacità di resistere a un desiderio impellente o alla tentazione di compiere un’azione pericolosa per sé o per gli altri. Il soggetto avverte una sensazione crescente di eccitamento prima di compiere il gesto. E in seguito prova piacere, gratificazione o sollievo. In alcune circostanze. possono esserci rimorso o senso di colpa».
Il piromane appicca dunque fuochi senza altro scopo se non quello di trovare sollievo all’impulso?
«Sì. In alcuni casi prova soddisfazione nel rimanere a osservare l’incendio. Magari è lui stesso ad avvisare i vigili del fuoco o a mescolarsi tra i soccorritori e i pompieri. Può essere affascinato, interessato o incuriosito dal fuoco e da tutto ciò che fa parte del contesto: ad esempio, gli attrezzi e i mezzi per spegnere il rogo».
Cosa sta all’origine di un simile atteggiamento?
«Il comportamento impulsivo e distruttivo esplicita la messa in atto di vissuti personali e di stati mentali che non trovano parole per potere essere espressi. Sono connessi a motivazioni in grande parte inconsapevoli e spesso legate alla storia di vita del soggetto».
Come è possibile decifrarli?
«Alcuni ricercatori ipotizzano che vadano ricercate nei vissuti emotivi. Ad esempio, nel sentimento d'inadeguatezza e nella necessità di rivalsa o di potere. Oppure, nella storia del soggetto, che in certi casi è stato confrontato con difficoltà nell'intrattenere relazioni sociali soddisfacenti. E perciò vive molta frustrazione. Per potere comprendere una particolare situazione sarebbe quindi necessario approfondire il contesto personale, familiare e sociale della persona».
Nelle Centovalli si ipotizza che il presunto piromane possa avere avuto un conto in sospeso con la regione della Valle Vigezzo. In questo caso, si potrebbe parlare di piromania?
«No. Bisogna fare le dovute distinzioni. Alcuni incendi possono essere provocati intenzionalmente per vendetta contro qualcuno o qualcosa, per coprire le tracce di un altro crimine, per ricavarne un profitto o guadagno personale. In queste situazioni non c’è un piacere in sé. Il fuoco diventa lo strumento per ottenere vantaggi secondari».