Adolescenti e giovani adulti tra i più colpiti dalla malattia. Il DSS: «È importante vaccinarsi»
BELLINZONA - I casi di morbillo sono in aumento in Ticino. Dalla metà del mese di dicembre sono infatti state 13 le persone contagiate da questa malattia altamente infettiva. Questo dato conferma una tendenza osservata anche a livello svizzero, come segnalato da un comunicato stampa odierno dell’Ufficio federale di Salute Pubblica.
Adolescenti e giovani adulti i più colpiti - Ad essere colpiti dalla malattia sono soprattutto adolescenti e giovani adulti, che risultano meno vaccinati e quindi meno protetti rispetto ai bambini piccoli. «Tutte le persone ammalatesi in Ticino - spiega il Dipartimento della sanità e della socialità - non erano vaccinate, o non lo erano adeguatamente. Alcuni dei casi erano collegati».
37 casi in Svizzera - Da novembre 2016 sono stati segnalati in tutto 37 casi (21 nel 2017), oltre al Ticino gli altri cantoni colpiti sono stati i Grigioni, Friburgo, Soletta, San Gallo e Zurigo. Alcuni di essi si sono verificati in periodo di vacanza, quando la popolazione si sposta maggiormente.
«È importante vaccinarsi» - Il Dipartimento sottolinea come vaccinarsi sia «un atto di responsabilità verso se stessi e le persone vulnerabili». La prassi prevede due dosi in età infantile e per le persone nate dopo il 1963 che non hanno mai contratto la malattia. «Le persone che rientrano in questa categoria d’età e i genitori sono invitati a verificare il proprio stato vaccinale e quello dei propri figli e di procedere, se necessario, ad aggiornare le proprie vaccinazioni. In caso di dubbi o domande specifiche sulla propria situazione individuale, si raccomanda di rivolgersi al proprio medico curante».
Cos'è il morbillo? - Spesso ritenuto un banale malanno infantile, il morbillo – provocato da un virus che si trasmette per via respiratoria – è in realtà una malattia altamente infettiva. Fino al 10% delle persone contagiate possono sviluppare complicazioni come polmoniti e in un caso su mille è possibile l’insorgere di encefaliti. La malattia può quindi causare sofferenze e complicazioni anche gravi e anche essere mortale, perfino in Paesi con assistenza sanitaria all’avanguardia come la Svizzera. Non vanno infine trascurati i costi generati da visite mediche, degenze, perdita di giorni di lavoro e attuazione di misure per arginare eventuali focolai.
Come comportarsi - In caso di febbre, tosse e macchie rosse sul corpo (esantema) è necessario consultare tempestivamente un medico, possibilmente via telefono, per valutare la possibilità che si tratti di morbillo, limitando così ulteriori rischi e contagi. Il morbillo è una malattia che i medici devono obbligatoriamente segnalare alle autorità cantonali: solo questa prassi permette di contenere eventuali focolai attuando misure di salute pubblica, che prevedono tra l’altro – per coloro che sono entrati in contatto con un caso ammalato e non sono adeguatamente vaccinati – l’esclusione dalla frequenza scolastica, dall’attività lavorativa e da ogni attività collettiva fino a 21 giorni. Una particolare attenzione è necessaria le categorie più vulnerabili e ad alto rischio (neonati, donne in gravidanza, persone immunosoppresse) o è a contatto con esse.