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MENDRISIONuoto di salvataggio, la prevenzione è prioritaria

31.01.17 - 11:34
In Ticino nel 2016 si sono registrati 8 annegamenti; l’attività delle Sezioni è basilare
Nuoto di salvataggio, la prevenzione è prioritaria
In Ticino nel 2016 si sono registrati 8 annegamenti; l’attività delle Sezioni è basilare

MENDRISIO - Negli scorsi giorni, la Sezione Salvataggio di Mendrisio ha ospitato l’assemblea ordinaria della Regione Sud della Società svizzera di Salvataggio (SSS), Regione che raggruppa le 14 Sezioni attive in Ticino.

Dieci erano quelle rappresentate in assemblea, diretta dal presidente regionale Boris Donda. Un dato su tutti è scaturito dai vari rapporti presentati: lo scorso anno, oltre il 90 per cento delle morti per annegamento in Svizzera è avvenuto in acque libere, ossia fiumi e laghi (44 casi su 49 in totale); lo stesso si è verificato nel nostro Cantone dove gli annegamenti in acque libere sono stati 6 su 8 in totale.

L’importante opera delle Sezioni di Salvataggio continua dunque incessantemente sia nella prevenzione, che nella formazione di nuotatori di salvataggio e nel soccorso.

Se da una parte lo scorso anno vi sono stati 8 annegamenti, dall’altra vi sono stati diversi casi di salvataggi riusciti, specie nelle acque libere. La presenza della Salvataggio nei picchetti in occasione di eventi natatori come le traversate dei laghi è quindi assolutamente indispensabile, come pure fondamentale è la sua attività nella formazione di salvatori: nel 2016, come ha spiegato l’Istruttore regionale Dieter Schmid, le 14 Sezioni ticinesi hanno rilasciato - dopo i relativi corsi - ben 277 brevetti Base Pool e 290 Plus Pool, oltre a 295 brevetti giovanili. Si tratta di persone che imparano le principali regole del salvataggio in acqua.

Guardando al futuro e tenendo conto delle importanti modifiche in corso nella formazione, il presidente Donda ha tuttavia sollevato la questione del volontariato, molto prezioso in seno alle Sezioni, ma sempre più confrontato con richieste ed esigenze ”quasi professionali”.

“Fare il volontario deve essere un piacere e un impegno sociale – ha detto – e non bisogna trasformarlo in un lavoro”. Questa situazione, ha aggiunto, rende anche più difficoltoso il già arduo ricambio generazionale: trovare persone disposte a sedere nei vari comitati è sempre più difficile. Nonostante questo, il Ticino ha saputo ospitare lo scorso anno i Campionati svizzeri di Salvataggio che hanno richiamato al Centro sportivo di Tenero ben 133 squadre con oltre 600 atleti.

E nelle Scuole dell’Infanzia , grazie al progetto “Acqua amica mia” che ha visitato un centinaio di sedi, continua la fondamentale opera di prevenzione tra i giovanissimi; “un’attività – ha auspicato Donda – che dovrebbe poter proseguire nelle successive fasi di età, ossia alle Scuole elementari e medie”. Se da una parte infatti da anni si registrano con soddisfazione molto meno casi di annegamento nelle strutture balneari controllate (piscine con bagnini formati, ecc), dall’altra l’aumentata fruizione da parte della popolazione (anche di migranti) di laghi e fiumi o spazi acquatici destinati al divertimento, rende necessaria una più ampia e capillare conoscenza delle nozioni di salvataggio nella società. Ed è proprio qui che si inserisce il ruolo delle Sezioni di Salvataggio nella sensibilizzazione e formazione di più persone possibili. “Anche una sola morte per annegamento, è una morte di troppo”, recita infatti uno dei principi basilari della Società svizzera di Salvataggio.

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