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CANTONEIl lavoro interinale? Oggi accompagna gli anziani alla pensione

02.02.17 - 06:13
Non solo ragazzi: ora si fanno assumere anche disoccupati in dirittura d'arrivo, incapaci di trovare un nuovo posto fisso.
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Il lavoro interinale? Oggi accompagna gli anziani alla pensione
Non solo ragazzi: ora si fanno assumere anche disoccupati in dirittura d'arrivo, incapaci di trovare un nuovo posto fisso.

lavoro interinale

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

CHIASSO - Non è più solo il "ripiego" dei ragazzi: giovani in cerca di una prima occupazione o studenti freschi di laurea, disposti a farsi assumere da un'agenzia interinale e a prestar la propria opera sotto la sua ala, pur di non rimanere a casa con le mani in mano. Adesso è l'opportunità per chi è ormai vicino alla pensione: e, sceso a patti con i tempi e i modi di un lavoro che non pensava di dover conoscere, così si avvia verso la conclusione del proprio e lungo percorso professionale.

Anche 300 cv al giorno - Perché trovare un nuovo posto fisso, dopo la crisi e magari la disoccupazione, è sempre più chimera. «Ricordo il caso di un idraulico di 62 anni, che con noi è riuscito ad arrivare alla pensione. O cito quello di due piastrellisti che sono con da tre anni e che a giugno ci lasceranno, perché hanno finito», conferma Eduardo D'Angelo, titolare di Easy Work con Alessandro Alfieri, che questo febbraio festeggiano i cinque anni di attività. Con una crescita del 400% rispetto agli esordi: erano un centinaio i dipendenti nel 2012, quando decisero di mettersi in proprio dopo anni di consulenza nel settore; cinquecento quelli che si contano oggi.

Sbagliare dipendente costa: anche 100mila franchi - In tempi in cui ormai si ricevono «anche 250-300 curricula al giorno». Che sulla carta potrebbero essere anche molti, molti di più; non fosse che gestire numeri più alti, in un mercato oramai stitico, sarebbe non impresa ardua: impossibile. «Che lavoro facciamo? Diamo una mano agli altri a trovare lavoro. E alle aziende a trovare la persona giusta. Perché non è uno scherzo: un investimento sul dipendente sbagliato può costare caro. Si fa in fretta a buttare 100mila franchi, tra stipendio, oneri sociali, tempo e risorse investite per la formazione».

Sempre più agenzie da oltre Gottardo - Una sorta di funzione sociale, in senso lato, che si lega «a un'attività commerciale, per carità: non siamo qui a far beneficenza». Le occasioni di guadagno sono tali che la concorrenza è diventata sempre più agguerrita. «Da quando abbiamo fondato l'azienda, tante altre agenzie interinali sono spuntate sul territorio, arrivate soprattutto dalla Svizzera interna». Eppure fa specie sentir dire che «i numeri degli interinali impiegati in Ticino sono stabili: 10, 11mila. Si tratta di dividersi il lavoro, affinando le competenze. noi, per trovare un nostro spazio, abbiamo puntato sulla diversificazione. Nessuno fa tutto a 360 gradi, ma ciascuno ha la sua specialità. C'è una persona mirata per ogni cosa».

«Ma lavoro non ce n'è per tutti» - La competizione, però, è solo uno dei problemi con cui fare i conti. L'altro è l'ostracismo: e stavolta c'è poco da guadagnarne stimoli, spiegano D'Angelo e Alfieri. Perché "interinale" è ancora sinonimo un po' di abuso, prevaricazione di chi si prende conto terzi quello che altrimenti sarebbe l'occasione di un contratto standard. «Eh no, è un errore vederla così. Noi, piuttosto, diamo l'opportunità di trovare un lavoro a chi non ne avrebbe. Perché una cosa è certa, oggi: di lavoro non ce n'è per tutti. E grazie alle agenzie interinali le aziende possono prendere la gente che serve per il periodo che serve. Noi non illudiamo nessuno: a differenza del posto fisso che, quando viene meno il lavoro, si trasforma in un licenziamento».

Ben vengano i contratti collettivi - Chi è bravo, giurano, viene assunto comunque. «Qualcuno capita ogni mese. E, può sembrare una contraddizione, ma noi ne siamo felici». Nonostante, mettono in guardia, non sempre si vada a stare meglio. «Ben venga a questo punto il contratto collettivo di lavoro, che ha fissato dei minimi salariali anche per il lavoro interinale. Se solo tutti lo avessero. Invece ci troviamo in situazioni in cui il "nostro" prende 3mila franchi al mese e il lavoratore assunto dall'azienda cinquecento in meno».

I frontalieri? «Nessuno guarda da dove vengono» - Specie se è frontaliere ed è costretto ad accettare compromessi al ribasso, o stipendi un po' capestro. «Se sono la nostra concorrenza? In questa maniera non l'ho mai vista. Può darsi. Noi giochi al ribasso non possiamo farne, per fortuna. Ma frontalieri ne abbiamo anche noi. E a piazzarli non facciamo fatica, neanche dopo il voto di febbraio. Nessuno si preoccupa di dove arrivano, ma di quello che sanno fare».

«Il posto fisso non è la soluzione» - «Diciamo che il problema non esisterebbe se tutti avessero un contratto collettivo di lavoro». Non una contraddizione alla flessibilità: una necessità, anzi, e una maniera perché si sviluppi in forma sana. Invece finisce che il lavoro interinale diventa capo espiatorio. Come quando «il gesso e l'edilizia hanno posto forti limitazioni all'impiego di personale interinale. Per ora il caso è circoscritto, ma se si estendesse diventerebbe un grosso disagio per noi. E non ci capacitiamo dei motivi. Perché? La soluzione ai problemi non è il lavoro fisso. Quando il lavoro manca, il contratto viene rescisso comunque. Noi, almeno, possiamo cercare di ricollocare altrove il nostro lavoratore che conclude un rapporto».

«Però fidatevi: ritornerà» - Facile dedurre, a questo punto, che il futuro sarà sempre meno lavoro fisso. Facile quanto scorretto. «No, non sarà così. È solo che il lavoro ha bisogno di ricarburarsi. Si è toccato il fondo, bisogna ricominciare». Ma per l'interinale ci sarà sempre spazio. «Perché le aziende avranno sempre bisogno di flessibilità: e partner in grado di offrire la persona giusta al momento giusto faranno sempre comodo. Ben venga se poi se si riuscirà a svincolarsi da noi. Vuol dire che avremo assolto al meglio il nostro compito».

Come farsi assumere? «Fatevi volere bene» - Come si fa a farsi assumere? «Il segreto è sempre quello. Guadagnarsi fiducia. Essere disponibili, flessibili, dare dimostrazione di responsabilità. Farsi voler bene dal datore di lavoro. Sempre. Perché il lavoro, oggi, non bisogna solo riuscire a trovarlo. Bisogna saperselo tenere». 

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COMMENTI
 

elvicity 7 anni fa su tio
ecco questo e un bell'articolo ... bravi.. leggete bene !
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