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CANTONESvegliarsi a Natale e chiamare il telefono Amico perchè non si ha nessuno

04.01.17 - 06:03
Sono almeno cento le richieste d'aiuto giunte al 143 nel periodo festivo
Tipress
Svegliarsi a Natale e chiamare il telefono Amico perchè non si ha nessuno
Sono almeno cento le richieste d'aiuto giunte al 143 nel periodo festivo

LUGANO - Svegliarsi la mattina di Natale e sentire il bisogno di chiamare il Telefono Amico. Quest’anno è successo a otto persone, che tra le 7.30 e mezzogiorno si sono rivolte ai volontari del 143 per superare il momento di solitudine. E oltre a loro, nel periodo compreso tra Natale e Capodanno si conta comunque un centinaio di chiamate. «Il telefono non è rimasto muto, è un periodo in cui nelle richieste d’aiuto si sente molta sofferenza» ci dice Luisa Reggiani, responsabile pubbliche relazioni di Telefono Amico Ticino e Grigioni italiano. «Quando le persone si ritrovano per festeggiare, la solitudine si fa sentire ancora di più».

Il disagio non diminuisce - Ma non si parla soltanto delle feste. Secondo un primo bilancio dell’attività, nel corso del 2016 il 143 ha ricevuto circa 11’900 richieste di consulenza. «Di anno in anno rileviamo un costante aumento. È un segnale che ci indica che il disagio sociale non diminuisce» spiega ancora Reggiani.

Anche online, per problemi concreti - Dalla primavera del 2015, il Telefono Amico della Svizzera italiana è presente anche online con un servizio di chat. E anche in questo caso le richieste d’aiuto sono in aumento, in particolare da persone di età compresa tra i venti e i quarant’anni. «Nel 2016 abbiamo registrato circa 69 consulenze online, su un totale di 209 contatti (si tratta dei casi in cui la persona in difficoltà si disconnette nel momento in cui viene salutata o di chi si rivolge alla chat in lingua italiana, perché trova occupata quella tedesca, ndr)». Reggiani rileva, inoltre, che la chat viene utilizzata soprattutto per parlare di problemi immediati, relativi a episodi molto concreti. «Al telefono si parla invece soprattutto di disagi, dovuti anche a problemi psichici» conclude Reggiani.

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COMMENTI
 

GI 7 anni fa su tio
Che tristezza....in un'era definita "della comunicazione"....

tip75 7 anni fa su tio
è naturale in un paese tanto asociale e individualista come il nostro in cui tutti hanno tutto troppo da fare tranne avere rapporti normali di condivisione col prossimo
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