Dai dati di Comparis.ch sul sondaggio di inizio anno sulle finanze individuali per il 2017 emerge un Ticino pessimista e che fa fatica ad arrivare a fine mese
ZURIGO – Anno nuovo vita nuova. E i buoni propositi per il nuovo anno per molti svizzeri riguardano l'aspetto finanziario. In uno studio rappresentativo comparis.ch ha chiesto a 1041 cittadini svizzeri quale sia secondo loro il punto dolente in ambito finanziario, cosa si aspettino dalle finanze del 2017 e se rimanga loro denaro sufficiente per realizzare i propri sogni.
Il 60,8% dei ticinesi dichiara di far fatica ad arrivare a fine mese - Nel quadro tracciato dalla società di confronto Internet risaltano le differenze regionali. E la Svizzera italiana, come era facile immaginarselo, risulta l'anello debole della Svizzera. Lo dicono i dati: se a livello generale svizzero la grande maggioranza degli intervistati, il 65,1%, valuta la propria situazione finanziaria positivamente, il 60,8% dei ticinesi dichiara di riuscire a malapena a far fronte alle spese con il proprio reddito. Tra gli svizzeri romandi la quota si ferma al 39,2% e tra gli svizzeri tedeschi al 31,8%.
Il 60 per cento degli svizzeri italiani fa fatica con i premi della cassa malati. E sono anche i più pessimisti
Gli svizzeri italiani sono anche i più pessimisti. Se a livello svizzero il 17,8% degli intervistati dichiara di temere un peggioramento della propria situazione finanziaria, nella Svizzera italiana la percentuale sale a quasi il 30%. E questa sensazione si riflette anche in una delle principali voci del bilancio familiare degli svizzeri: i premi delle casse malati. Quasi il 60 per cento dei ticinesi lamenta di avere regolarmente o di tanto in tanto difficoltà a procurarsi il denaro per pagare i premi. Gli svizzeri romandi e tedeschi, rispettivamente con un 35,1 e un 28 per cento, dimostrano chiaramente di avere terreno più solido sotto ai piedi.
La lista delle spese da eliminare: la prima cosa a cui gli svizzeri rinunciano è il ristorante
Per chi deve risparmiare c’è da chiedersi a cosa rinunciare. Il sondaggio di comparis.ch mostra un quadro chiaro: la prima cosa ad essere eliminata è il ristorante, o qualsiasi uscita. Oltre alla gastronomia (posizione 1), in tal caso, anche il settore dell’elettronica d’intrattenimento (posizione 2) e l’industria della moda (posizione 3) devono prepararsi a tempi duri: questi sono i campi in cui gli intervistati sono pronti a usare le forbici. Ad essere meno in pericolo sono invece hobby, auto e viaggi per vacanza.
Ecco a cosa rinuncerebbero gli intervistati:
1. Ristoranti e uscite (60,7 per cento)
2. Nuove tecnologie e prodotti di elettronica (59,0 per cento)
3. Vestiti nuovi e accessori (56,7 per cento)
4. Cultura, teatro, cinema, concerti, eventi sportivi (51,1 per cento)
5. Viaggi, ferie (37,9 per cento)
6. Auto (31,3 per cento)
7. Hobby (23,4 per cento)
8. Altro (4,5 per cento)
Un paese di risparmiatori e giovani viaggiatori
Chi in Svizzera ha soldi in esubero, tende a risparmiare (53,8 per cento): tuttavia, i ticinesi e gli svizzeri romandi risparmiano meno di tutti.
I ticinesi sono quelli che risparmiano meno - Anche in questo ambito sono i ticinesi ad essere meno "fortunati" rispetto al resto della Svizzera. Infatti gli svizzeri italiani che riescono a mettere da parte qualcosa a fine mese non sono neppure la metà e più esattamente il 43,5%. La percentuale supera il 50% tra i romandi (50,2%) e gli svizzero tedeschi (55,6%). Il dato sul risparmio si evince dalla domanda posta da Comparis: «Come utilizza il denaro che ha liberamente a disposizione?» Dopo il risparmio, al secondo posto si trovano i viaggi con il 32,6 per cento. Risulta evidente la voglia di viaggiare soprattutto dei più giovani: con il 44,2 per cento i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni indicano con valori sopra alla media di utilizzare il denaro a disposizione per viaggiare.
Rinunciare a spese inutili e sfruttare gli sconti: ecco come si risparmia in Svizzera
Se costretti a ridurre le proprie spese, gli svizzeri sanno risparmiare bene. Alla domanda su come avvenga concretamente il risparmio, gli intervistati indicano come prime misure d’emergenza la rinuncia alle spese inutili, l’utilizzo di sconti, il confronto dei prezzi e l’acquisto nei discount all’estero.