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CANTONE / GERMANIALa finta concorrenza dei farmaci

25.12.16 - 19:00
Mentre in Svizzera i prezzi sono "plafonati" verso l'alto, in Germania si va verso il divieto di acquisto di farmaci online su prescrizione medica. Ecco perché il medicinale è diverso dagli altri
La finta concorrenza dei farmaci
Mentre in Svizzera i prezzi sono "plafonati" verso l'alto, in Germania si va verso il divieto di acquisto di farmaci online su prescrizione medica. Ecco perché il medicinale è diverso dagli altri

BELLINZONA - «E parlate bene delle farmacie tedesche, mi raccomando!». L'invito è stato di quelli cordiali e che quasi inteneriscono. Il farmacista di una delle 200.000 farmacie presenti in Germania (sono 25 ogni 100.000 abitanti contro una media europea di 31 ogni 100.000 abitanti, ndr), incontrato recentemente, ci ha salutato con un sorriso garbato, dietro al quale si cela però una forte preoccupazione. «Questa sentenza potrebbe volere dire la fine di tante farmacie nei piccoli centri, il peggioramento della qualità del servizio al paziente e la cancellazione di tanti posti di lavoro», ci ha detto, mentre guardava fuori dalla vetrina, verso il parcheggio grigio di un grande supermercato nei pressi dell'uscita autostradale, all'estrema periferia di una cittadina del Baden-Württemberg, non lontana da Karlsruhe.   

La bocciatura della Corte di giustizia Ue - risalente allo scorso ottobre - della norma tedesca sui prezzi uniformi per farmaci soggetti a prescrizione medica ha creato scompiglio tra le farmacie tedesche. 
 
Prezzo fisso proibito - Il prezzo fisso sui medicinali viene considerato lesivo alla libera circolazione delle merci e per i giudici della Corte europea esso potrebbe ostacolare l'accesso al mercato tedesco dei prodotti provenienti da altri Stati membri, rispetto a quello dei prodotti nazionali. Ciò vuol dire che il consumatore tedesco potrà ordinare online medicinali da farmacie all'estero dove non esiste il prezzo fisso e quindi pagare di meno. 
 
Problemi tedeschi - E mentre la lobby farmaceutica tedesca sta affilando le armi per fare in modo che Berlino si allinei alla stragrande maggioranza dei Paesi dell'Unione, 20 su 28, che vieta la spedizione online di farmaci soggetti a prescrizione medica, in Svizzera si osserva quasi con indifferenza la preoccupazione dei farmacisti tedeschi. 
 
In Svizzera non c'è il prezzo fisso, ma quello "plafonato" - Sì, perché nel nostro Paese la realtà si differenzia dal resto dei Paesi europei. A differenza della Germania, per esempio, il prezzo del farmaco non è fisso. A spiegarcelo è il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini. Prezzi liberi sì, ma con una eccezione di non poco conto. «Quando un medicamento è obbligatoriamente a carico della cassa malati vi sono due prezzi. Il primo è il prezzo di riferimento del farmaco all'uscita della fabbrica. Il secondo è il prezzo massimo, che può essere fatturato dal farmacista alle casse malati. Diciamo che il prezzo è libero, ma allo stesso tempo plafonato verso l'alto». 
 
Prezzi liberi per i farmaci da banco - Ciò vuol dire che la farmacia tenderà ovviamente ad applicare il prezzo il più alto possibile che la cassa malati è chiamata a pagare per quel determinato farmaco prescritto dal medico. Quindi, andare in una farmacia piuttosto che in un'altra, non cambia nulla e parlare di prezzi "non fissi" dei farmaci risulta assai complicato. Per quanto riguarda, invece, il farmaco da banco, ossia non soggetto a prescrizione medica, la farmacia è libera di applicare il prezzo che vuole. 
 
Negozi di farmaci online vietati, ma è permesso il recapito di medicinali da parte delle farmacie - In Svizzera, poi, la vendita online di farmaci per corrispondenza è vietata, indipendentemente che questi siano a prescrizione medica o meno. Anche in questo caso vi è un'altra eccezione. Una farmacia può essere autorizzata a mandare i medicamenti per posta ai suoi clienti. Questi casi, non molti per la verità, avvengono quando il malato abita in zone periferiche e, in tutti i casi, quando c'è una prescrizione medica. «Di certo, da noi, con 200 farmacie non vi è una grandissima necessità», aggiunge Zanini. D'altronde è risaputo che il Ticino è il cantone con la più alta densità di farmacie in Svizzera.
 
Ma perché un medicinale non può essere venduto come un qualsiasi altro prodotto che risponde alle leggi del mercato?
Come ci ha spiegato il farmacista cantonale, i motivi sono principalmente due. Il primo riguarda un principio fondamentale: «Per stabilire di quali medicinali necessita il paziente, il medico deve formulare una diagnosi e selezionare quindi i prodotti a lui confacenti». C'è poi un altro aspetto da tenere in considerazione: «I farmaci sono prodotti che presentano delle controindicazioni e limitazioni d'uso», dice Zanini. In altre parole, il medico e il farmacista devono sapere se il paziente assume altri medicinali per evitare, appunto, effetti collaterali o il peggioramento delle sue condizioni di salute. 
 
Acquistare all'estero si può, ma la cassa malati non rimborsa - E per quei malati cronici che consumano regolarmente farmaci su prescrizione medica che all'estero costerebbero meno? Essi potranno rivolgersi ad una farmacia estera? «Sì, chiunque può acquistare medicinali all'estero, rispettando comunque dei quantitativi mensili fissati per legge, onde evitare l'acquisto di quantità superiori al consumo personale. Così facendo, si impedisce di mettere sul mercato nero le eccedenze». Tuttavia, sono rarissimi coloro che scelgono di acquistare il farmaco su prescrizione all'estero. «Questo perché, semplicemente, la cassa malati non rimborsa i medicinali acquistati al di fuori dei confini della Confederazione».
 
Facile dire, abbassiamo i prezzi - La speranza di un abbassamento dei prezzi dei medicinali si fa sempre più remota. Recentemente Santésuisse ha esortato a rivedere i margini commerciali realizzati sui farmaci in Svizzera, ritenuti troppo elevati dall'associazione che tutela gli interessi delle casse malati. Nel 2015 i medicinali hanno pesato per 6 miliardi di franchi sulle assicurazioni di base. «È da 30 anni che faccio questo lavoro e la tematica del prezzo dei farmaci, a partire dagli ultimi 15 anni, ricorre puntualmente, ogni anno. Vede, parlare dei costi del sistema sanitario è molto difficile. Molto più facile è parlare dei prezzi dei farmaci. Ci si può chiedere come mai una visita medica di pochi minuti possa costare diverse centinaia di franchi. Come mai? Appunto, troppo complicata la materia. Per combattere i costi molti Stati hanno scelto di separare la figura di chi il farmaco lo seleziona, ossia il medico, da chi lo consegna e lo vende. In altre parole, disattivare i conflitti di interesse che potrebbe avere il medico nella scelta del farmaco che prescrive per il suo paziente. E' facile dire che il farmaco in Italia costa meno rispetto alla Svizzera. E' risaputo che i costi di affitto, del personale e della vita in generale costano molto di più da noi. Un'assistente di farmacia costa minimo 5'000 franchi al mese. Una figura professionale simile in Italia d 1'000 a 1'500 euro».
 
I medici acquistati online - Tornando ai farmaci acquistati online, Zanini spiega che vi è «un discreto numero di ticinesi che si rivolge al mercato dell'online per ordinare medicamenti che necessitano la prescrizione medica, ma che il medico si rifiuta di prescrivere». Alcuni esempi? «I prodotti farmacologici più richiesti sono quelli che servono ad aumentare la potenza sessuale, gli anabolizzanti, gli ansiolitici o prodotti dimagranti», dice il farmacista cantonale, che fa un esempio. «Se una persona non è in sovrappeso, internet diventa l'alternativa al medico che non ha fatto la ricetta per il dimagrante». 
 
Attenzione ai medicinali contraffatti - Il problema è che vi sono siti che vendono medicinali su prescrizione medica senza il bisogno di ricetta, oppure quelli con il medico virtuale dai quali il farmacista cantonale raccomanda di diffidare. «Bisogna fare molta attenzione, perché molti di questi siti sono gestiti dalla criminalità organizzata. Ed il rischio di ricevere medicinali contraffatti è più alto.»

 

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