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LUGANO Per la prima volta in Ticino un intervento endovascolare di ultima generazione

09.12.16 - 10:34
L’operazione, effettuata lo scorso novembre presso il Cardiocentro, è perfettamente riuscita. La protesi è stata realizzata a partire da elaborazioni 3D
Per la prima volta in Ticino un intervento endovascolare di ultima generazione
L’operazione, effettuata lo scorso novembre presso il Cardiocentro, è perfettamente riuscita. La protesi è stata realizzata a partire da elaborazioni 3D

LUGANO - Lo scorso 23 novembre la sala ibrida del Cardiocentro Ticino è stata teatro di un intervento di impianto di protesi endovascolare personalizzata in un paziente con aneurisma importante del tratto toraco-addominale dell’aorta.

L’intervento, perfettamente riuscito, è stato effettuato in collaborazione dal PD Dr. Jos Van den Berg, Vice Primario di radiologia interventistica presso l’Ospedale Civico di Lugano (EOC) e dal Dr. Rafael Trunfio, Capo Clinica dell’équipe cardiochirurgica del Cardiocentro Ticino.

A differenza della chirurgia a cielo aperto, che richiede un’ampia incisione nel torace e nell’addome, la chirurgia endovascolare interviene unicamente attraverso due cateteri introdotti dalle arterie femorali all’inguine, ai quali in questo caso è stato necessario l’ausilio di un terzo catetere introdotto dall’arteria succlavia.

L’estrema complessità tecnica dell’intervento – il primo di questo genere effettuato in Ticino – derivava dall’ampiezza del tratto aortico coinvolto dall’aneurisma e soprattutto dal fatto che esso riguardava anche la regione da cui si dipartono le due arterie renali e le arterie che irrorano gli organi addominali interni.

In quanto non disponibile al trasferimento in uno dei pochissimi centri universitari specializzati in questo tipo di intervento, il paziente è stato gestito direttamente al Cardiocentro. La protesi aortica è stata progettata e realizzata su misura dalla Cook Medical a partire da elaborazioni 3D di immagini TAC, in modo che fosse provvista di fenestrazioni e branche ubicate esattamente nei punti di innesto delle arterie addominali, che è stato necessario connettere ad essa sempre attraverso catetere.

«Grazie alle dotazioni tecnologiche della sala ibrida, all’esperienza maturata in questi anni dall’équipe cardiochirurgica e di radiologia interventistica e grazie alla decennale collaborazione tra Cardiocentro Ticino e Ospedale Civico di Lugano è stato possibile completare con successo un intervento di assoluta avanguardia, risparmiando al paziente un’operazione di chirurgia aperta fortemente invasiva e rischiosa» fa sapere il Cardiocentro.

 

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