Nel 2016 sono stati chiamati in servizio 2'243 militi. Molti di essi sono stati impiegati per l'emergenza profughi. Per il 2017 l'obiettivo è migliorare ulteriormente la formazione
LUGANO - Il Consorzio Protezione civile di Lugano ha presentato il bilancio delle attività 2016 e le sfide che l'attendono per il 2017. «È una fase di transizione ed è positivo che la politica abbia dato una segnale di continuità» ha indicato Ignazio Bonoli, appena riconfermato Presidente della Delegazione consortile in occasione della seduta che si è svolta mercoledì.
2'243 militi impegnati - Per quel che concerne il 2016, ha spiegato il Responsabile interventi Marco Hübner, sono stati chiamati in servizio 2'243 militi. Oltre l’attività ordinaria di formazione, la Protezione civile Lugano Città è intervenuta in diverse manifestazioni sul territorio come partner, garantendo anche l’operatività in occasione di eventi straordinari quali la nevicata di marzo e l’emergenza profughi.
Obiettivo formazione - In vista del 2017, il sostituto Comandante Aldo Facchini, ha presentato gli obiettivi tra cui quello di migliorare ulteriormente la formazione affinché siano garantite la capacità d’intervento e la richiesta crescente di supporto agli eventi della Regione.
Riforma del 2020: «Un terremoto» - Le novità più grandi per quel che riguarda la Protezione civile in senso generale, sono attese a partire dal 2020, quando entrerà in vigore la Riforma 2015+. Il Comandante Alfredo Belloni l'ha paragonata ad «un terremoto» visto che essa provocherà una diminuzione del numero di Compagnie d’intervento, un impegno maggiore dei singoli militi a fronte di una diminuzione della durata dell’obbligo di servizio. In questa ottica, la Protezione civile Lugano Città si sta già attivando per farsi trovare pronta al cambiamento.
50 anni - Infine, da segnalare che il 2017 sarà un anno importante per la Protezione civile Lugano Città che festeggerà il 50esimo anno di fondazione del Consorzio. Il primo nato in Svizzera.