«Per la prevenzione è stato fatto molto. Oggi c’è più sensibilità e per questo si scoprono più casi»
BELLINZONA - I dati sono agghiaccianti. Negli ultimi 15 anni, secondo le statistiche della Polizia, in Ticino sono stati accertati 438 casi di atti sessuali con fanciulli. Come riporta il Caffè, dal 2001 al 2015 mediamente ogni due settimane si è registrato un episodio. Gli anni più drammatici sono stati il 2008, con 47 casi, e il 2010, con 42.
Dal 2012 non sono mai stati superati i 30 casi, fatta eccezione per il 2015 quando ne sono stati registrati 32. Quest’anno da maggio ad oggi ci sono stati già tre arresti: un 35enne di Bellinzona, un monitore 31enne del Mendrisiotto e, notizia di questi ultimi giorni, un docente e municipale di Canobbio.
E quello che è più drammatico è che molti casi non vengono nemmeno alla luce. «Ricordo che fino a dieci anni fa la maggior parte delle vittime si portava nella tomba il terribile segreto - ha riferito la dottoressa Myriam Caranzano-Maitre, presidente della sezione Ticino dell’Associazione svizzera protezione infanzia (Aspi) al domenicale. «Il pedofilo è una persona molto abile, manipolatrice, rassicura le sue vittime, le fa sentire protette, non lascia segni, anche se si dovessero sottoporre i ragazzi ad esami medici soltanto sul 4% di loro si scoprirebbero delle tracce».
I progressi ci sono stati. «Per la prevenzione è stato fatto molto. Oggi c’è più sensibilità e per questo si scoprono più casi. Ma non sono aumentati, anzi a livello internazionale e svizzero ce n’è sempre di meno».
E alcuni accorgimento hanno reso gli ambienti di incontro e aggregazione più sicuri. Secondo quanto riporta Lucio Bizzini, psicologo romando ed esperto di problemi di pedofilia, «una studiosa inglese ha fatto lunghe ricerche e ha scoperto che inserendo negli ambienti a stretta connotazione maschile delle figure femminili spesso diminuisce il potenziale di rischio. Altra misura utile è coinvolgere dei genitori nei campi di allenamento, quando ragazzi e monitore stanno via da casa una settimana».
Anche il Ticino si è mosso e per le associazioni e federazioni sportive sono stati messi a disposizione tre i livelli di formazione.