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LUGANO Pro Infirmis festeggia 80 anni con un simposio sulla normalità

04.10.16 - 09:45
Pro Infirmis festeggia 80 anni con un simposio sulla normalità

LUGANO - Il 2 novembre 1936 Beatrice Motta, figlia del consigliere federale Giuseppe, si trasferisce da Berna a Bellinzona per aprire il Segretariato di Pro Infirmis Ticino. Da quel momento anche nel nostro Cantone nasce il servizio sociale della più grande organizzazione nazionale attiva nel campo della disabilità. Oggi, Pro Infirmis Ticino e Moesano è un’associazione che dà lavoro a 222 persone, dispone di una rete di 331 volontari e sostiene 1’843 persone con disabilità nelle sue tre sedi di Bellinzona, Locarno e Lugano, ad esempio tramite più di 19'000 ore annue di consulenza sociale.

Attualmente, la direzione ticinese con sede a Bellinzona è una delle filiali più importanti dell’Associazione svizzera Pro Infirmis, poiché è anche fra quelle che offre il maggior numero di servizi a disposizione degli utenti. Oltre al campo tradizionale della consulenza sociale, vi sono, ad esempio, prestazioni in favore del mantenimento a domicilio, servizi di sostegno ai famigliari curanti, il servizio di trasporto del Locarnese, l’offerta di soggiorni estivi, il Ristorante, il Centro diurno e la Scuola di vita autonoma di Casa Vallemaggia a Locarno.

Per sottolineare la ricorrenza, sono otto gli eventi previsti nelle varie regioni, che culmineranno con la Serata di gala, che si terrà al LAC il 1. maggio e con il Simposio interdisciplinare “L’illusione della normalità?” (USI, 7 ottobre). Già nelle prossime settimane prenderà avvio la mini rassegna cine-culinaria CineCiboCiciarhando al Ristorante Vallemaggia a Locarno e il 17 marzo verrà proiettato al Lux di Massagno il film “Genitori” già in rassegna al Festival di Locarno. Numerose le collaborazioni sviluppate ad esempio con L’ideatorio USI, la SUPSI, LuganoInScena-LAC, ChiassoLetteraria, la Biblioteca Cantonale a Bellinzona, la Città di Lugano.

Il tema dell’inclusione è uno dei capisaldi della strategia di Pro Infirmis per gli anni futuri, in ossequio alla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità. In questo contesto, l’inclusione costituisce un principio di partenza e non di arrivo. Deve cioè portare a una società che conceda pari opportunità anche alle persone vulnerabili che necessitano di attenzioni speciali. Ciò presuppone la disponibilità all’accoglienza delle singolarità in uno spazio sociale davvero comune.

Questo vale naturalmente per tutti i membri della società e dunque anche per le persone in situazione di handicap. Occorre dunque che si rafforzi il diritto all’inclusione (che corrisponde a specchio al diritto alla non esclusione) e dunque alla considerazione.

Simposio - Quando si parla di disabilità e di diversità, la contrapposizione con il concetto di normalità è inevitabile. Tutti ci sentiamo normali, pensando di sapere esattamente a cosa ci riferiamo. E tutti ci sentiamo anche un po’ unici: diversi da quell’altro che meno ci piace o di cui magari abbiamo paura, perché non conosciamo.

La normalità e la diversità stanno appese ad un filo, come concetti astratti, sempre alla ricerca di un equilibrio, ma soprattutto alla ricerca di un’accettazione, quella sociale. Questi due “mondi” restano tuttavia incerti: non vi è definizione, regola, applicazione.

Pro Infirmis Ticino e Moesano, in collaborazione con L’ideatorio dell’Università della Svizzera italiana (USI), organizza venerdì 7 ottobre 2016, dalle ore 08.30 alle 16.15 presso l’Aula Magna dell’USI un simposio interdisciplinare intitolato “L’illusione della normalità”.

Che cosa vuol dire essere normali? Come è cambiato nel tempo il concetto di anormalità? La diversità è davvero un valore? Esperti provenienti dai più disparati settori proveranno a rispondere a queste domande e inviteranno il pubblico a riflettere sul ruolo della diversità nella nostra società.

Dopo i saluti del Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità Paolo Beltraminelli e della Direttrice di Pro Infirmis Svizzera Rita Ross-Niedermann, interverranno un evoluzionista, un designer, una psichiatra, una filosofa, un pedagogista, un antropologo, una madre, un teologo e un avvocato.

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