Sette camerate, 150 posti letto, oggi il Cantone ha aperto alla stampa le porte del capannone di Rancate
RANCATE - I lavori fervono: 18 militari e una ventina di militi della protezione civile stanno lavorando da oltre una settimana per l’allestimento del Centro unico temporaneo per migranti. Si tratta di un capannone industriale adattato all’accoglienza di persone che vi trascorreranno al massimo una notte. All’interno sono state create sette camerate in cui sono disposti i letti a castello. Le cuccette sono quelle ben conosciute da chi ha frequentato rifugi della protezione civile: rete a molle e materassi in gommapiuma alti una quindicina di centimetri.
Refettorio e infermeria - Al centro del capannone è stata predisposta una sala comune che fungerà da refettorio. Sul posto, però, non sarà preparato alcun pasto: verranno bensì serviti dei pasti preparati all’esterno della struttura, il cui contenuto sarà deciso dal medico cantonale in base alle esigenze nutritive della popolazione del centro. Vi sarà anche un’infermeria, gestita dai soccorritori del 144. Sarà compito della Croce verde decidere, anche in base all’affluenza, se il presidio sarà continuo o se si attiverà solo in caso di necessità. All’esterno, invece, container ospiteranno i servizi igienici.
Sistema di sicurezza - La gestione del centro sarà coordinata tra Polizia cantonale e Guardie di confine, le quali si occuperanno anche della sicurezza esterna del centro. La sicurezza interna, invece, sarà delegata a una azienda di sicurezza privata, con la presenza costante di alcuni agenti: il locale che li ospiterà è adiacente alle camerate. Qui vi sarà pure il sistema di videosorveglianza, che può contare su circa 8 telecamere all’interno della struttura.
Schlafsack o lenzuola? - Il capannone dispone di un riscaldamento a gas. In caso di necessità, però, l’esercito ha messo a disposizione alcuni riscaldatori diesel. La biancheria dei letti dipenderà invece dalle necessità. Il Cantone ha predisposto sia lenzuola, che coperte, che sacchi a pelo. Verosimilmente, però, la diminuzione naturale del flusso migratorio potrebbe rendere il centro superfluo durante la stagione invernale, evitando in partenza i problemi di temperatura.
La costruzione - La struttura esterna del capannone è stata adeguata alle nuove esigenze dall’esercito, i cui militi saranno congedati nella giornata di domani. Nei circa 1'350 metri quadrati dell’interno, invece, stanno lavorando gli uomini della protezione civile, che saranno impiegati fino all’apertura del centro, prevista per la fine della prossima settimana.