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CANTONERancate, il centro di accoglienza si farà

10.08.16 - 18:56
Il Consiglio di Stato ha dato compito allo Stato maggiore cantonale immigrazione di rendere operativo il centro entro fine agosto
Tipress
Il centro dove alloggeranno i migranti
Il centro dove alloggeranno i migranti
Rancate, il centro di accoglienza si farà
Il Consiglio di Stato ha dato compito allo Stato maggiore cantonale immigrazione di rendere operativo il centro entro fine agosto

MENDRISIO - Il Consiglio di Stato, in merito alla situazione attuale dei flussi di persone alla frontiera sud, ha dato il compito allo Stato maggiore cantonale immigrazione (SMCI) di rendere operativo entro la fine di agosto il centro unico temporaneo per migranti in procedura di riammissione semplificata.

La struttura, che avrà sede a Rancate, sostituirà i tre centri attualmente in funzione. Con questa disposizione s’intende rispondere in maniera mirata alle diverse necessità di alloggio insorte nelle scorse settimane. In tal senso, l’apertura della struttura di Rancate è in grado di rispondere alle attuali esigenze, di agevolare le questioni logistiche, di accelerare i lavori di riammissione.

Una sola notte - Il centro temporaneo di Rancate prevede l'esclusivo alloggio, per una sola notte, di persone che si trovano in attesa di riammissione semplificata in Italia, ossia di coloro che non hanno formulato domanda d’asilo in Svizzera.

Stato di necessità - Il Consiglio di Stato ha decretato lo stato di necessità per il Mendrisiotto, in modo da permettere di sgravare i comuni dalle responsabilità riguardanti i permessi per i lavori edilizi e ridurre i costi. Una scelta dettata dalla volontà di «mantenere il territorio sicuro e controllato» ha sottolineato Norman Gobbi, che non ha nascosto una certa preoccupazione riguardo alla situazione di «posizioni contrapposte» che si è creata (citando i vandalismi avvenuti la notte scorsa  a Melano) e ha invitato "i suoi" ad «abbassare i toni» ricordando che «abbiamo bisogno di questa struttura».

Lo stato di necessità permetterà di «intervenire per risolvere il problema» ha inoltre sottolineato, spiegando che la petizione della Lega è «un marcare il territorio dal punto di vista politico, ma dal punto di vista pratico non ha effetto».

«La situazione di Como è un problema italiano ma tocca anche noi» ha inoltre osservato il direttore del DI, precisando che «la collaborazione con l'Italia non è mai funzionata bene come oggi». Gli uffici italiani infatti «oggi lavorano su orari estesi, sette giorni su sette».

Oltre 2000 tentati ingressi ad agosto - Rispetto agli stessi mesi del 2015, in giugno gli ingressi sono pressoché raddoppiati e in luglio sono più che triplicati. «Almeno in 4 occasioni si sono registrate oltre 300 unità giornaliere nel corso delle ultime sei settimane» ha dichiarato Norman Gobbi, confermando l'aumento di ingressi illegali e sottolineando i numerosi «cittadini di paesi terzi che cercano di entrare senza un titolo o un visto Schengen».

Solo nei primi giorni di agosto sono stati registrati 2018 tentativi di entrata, ha aggiunto Gobbi spiegando che la «maggiore pressione sulla frontiera fra Italia e Svizzera» è dovuta al fatto che essa «viene percepita come unica porta aperta tra l'Italia e il nord».

Dotazione di sicurezza - Il nuovo centro di accoglienza sarà munito di recinzioni, sorveglianza video, misure antincendio e servizi igienici. «Si tratta di una logistica chiusa» ha sottolineato Carlo Croci, sindaco di Mendrisio, assicurando di aver ricevuto «garanzie sulle condizioni umanitarie» del centro e confermando il «completo appoggio» da parte del Municipio.

«Il tema della migrazione illegale nel Mendrisiotto - ha evidenziato Croci - deve essere affrontato e gestito», mettendo l'accento sul fatto che, nonostante i comuni non abbiano registrato grandi situazioni di disagio, «l'apertura delle scuole andrà ad attivare nuove sensibilità».

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 7 anni fa su tio
Ma guarda, il Gobbi ha invitato i suoi ad abbassare i toni... oooopssss
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