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LUGANO«La nostra rassegna da sempre ignorata dal Cantone»

04.08.16 - 09:31
Duro sfogo di Mirko D’Urso, direttore del Movimento Artistico Ticinese. Sotto accusa la Divisione della cultura: «Sostengono tutti, tranne noi». E alcuni fondi vanno pure a Varese…  
P.M.
«La nostra rassegna da sempre ignorata dal Cantone»
Duro sfogo di Mirko D’Urso, direttore del Movimento Artistico Ticinese. Sotto accusa la Divisione della cultura: «Sostengono tutti, tranne noi». E alcuni fondi vanno pure a Varese…  

LUGANO - «Ora basta. Il Cantone continua a ignorarci. Eppure la nostra è una rassegna di qualità». Mirko D’Urso, direttore del MAT (Movimento Artistico Ticinese) di Lugano, non ce la fa più. Dopo l’ennesima bocciatura a una richiesta di sussidio cantonale per la sua rassegna teatrale, decide di vuotare il sacco. «Siamo attivi dal 2008. Abbiamo dato tanto al Ticino. Ma dal Cantone non abbiamo mai ricevuto un franco».

Secca bocciatura - La lettera, firmata di recente da Sandro Rusconi, direttore della Divisione della cultura, sembra piuttosto chiara. «In sintesi – riprende D’Urso – il Cantone dice che ci sono già troppe iniziative simili alla nostra e che non ha sufficienti risorse finanziarie per sostenerle tutte».

Questione di qualità - Un ragionamento che a D’Urso non convince. Tanto che il direttore del MAT, negli scorsi giorni, si è lasciato andare a un pesante sfogo su Facebook. «Il compito della Divisione della cultura – ribadisce – dovrebbe essere quello di valutare la qualità degli spettacoli proposti nelle varie rassegne. E in quest’ottica il MAT, eccezion fatta per i cartelloni dei teatri “statali”, non ha niente da invidiare ad altre proposte».

Artisti di prestigio - Il direttore del MAT non usa giri di parole. «Oltretutto, anche a livello di storicità, la nostra rassegna è nata prima di tante altre lautamente sovvenzionate. Negli ultimi anni abbiamo ospitato artisti pluripremiati come Arianna Scommegna, Fausto Paravidino, Fabrizio Falco, la compagnia Carrozzeria Orfeo, Saverio La Ruina, tutti vincitori di premi prestigiosi. Molti di loro, in seguito, sono tra l’altro stati invitati dal Teatro Sociale e da LuganoInscena».

L’impegno - D’Urso non si dà pace. Il suo MAT, oltre a proporre ogni anno una rassegna variegata, dando spazio anche a compagnie ticinesi, si prende anche un altro impegno. «Portiamo regolarmente diversi nostri allievi, complessivamente ormai quasi 500, a vedere gli spettacoli proposti dalle stagioni del LAC e del Teatro Sociale. Il MAT fa dunque anche girare l’economia culturale ticinese».

Mancato riconoscimento - A D’Urso, mentre mostra tutte le lettere negative ricevute dal Cantone anche negli scorsi anni, sorge un dubbio. «Spero davvero che questi rifiuti non siano dovuti a una questione personale. Io non sono una persona diplomatica. Forse ho il difetto di non avere peli sulla lingua. Con i soldi pubblici, tuttavia, questi ragionamenti non dovrebbero mai essere fatti. Non si tratta solo di un discorso economico. Ma soprattutto di una questione di riconoscimento. Dopo tutto quello che abbiamo fatto per la cultura in Ticino, pensavamo di meritarcelo».      

Due milioni all’anno - Stando ai dati del 2014, ogni anno il Cantone stanzia circa 2 milioni di franchi solo per i contributi legati alle rassegne e alle produzioni teatrali ticinesi. Con qualche strana eccezione. Perché addirittura l’associazione culturale Teatro Blu di Cadegliano, in provincia di Varese, ha ricevuto per il suo Festival di Teatro dell’Insubria 8.500 franchi.

Sotto la lente - Ma come viene stabilita la ripartizione dei sussidi? E secondo quali criteri? Sandro Rusconi, direttore della Divisione della cultura e degli studi universitari, sceglie di non esprimersi sulla polemica personale sollevata da D’Urso. Però illustra la situazione generale. «I sussidi della Divisione della cultura vengono decisi da apposite commissioni che valutano ogni singola candidatura. Tra queste, c’è la commissione teatro e danza».

I criteri - Commissioni che possono dare un preavviso positivo, un preavviso positivo ma con riserva, o un preavviso negativo. La palla passa in seguito a una commissione generale. «Vengono valutati l’aspetto artistico e quello scientifico, la capacità del proponente di gestire l’organizzazione dell’evento, la pertinenza della richiesta finanziaria. E poi anche l’inserimento dell’iniziativa nel contesto locale. Noi non diamo contributi a chi non riesce a ottenere finanziamenti da terzi. Perché se uno non riesce a trovare appoggi locali, significa che non è bene inserito nel contesto in cui si svolge la manifestazione».

Soldi oltre confine - E allora, a tal proposito, sorge spontanea una domanda. Perché a un festival varesino sono stati donati 8.500 franchi? Rusconi non si nasconde: «È vero. È successo. Perché in quel caso il sussidio aveva una valenza politica ed eccezionalmente non era passato attraverso la valutazione dell’apposita commissione. Era stata la Regio Insubrica a richiederlo. Il festival non propone solo eventi in Italia, ma ne prevede anche in Svizzera. Alcuni degli eventi in Italia, inoltre, coinvolgevano compagnie o attori ticinesi. Si tratta dunque di un festival transfrontaliero. Da adesso in poi sarà la commissione a decidere. E il sussidio molto probabilmente non sarà più concesso».    

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COMMENTI
 

guajiro 7 anni fa su tio
Bravi!! continuate a picchiare i pugni sul tavolo!! ormai si sa che in ticino i finanziamenti non sono sicuramente elargiti per veri meriti ma per mafiate varie! non mollate !!

vulpus 7 anni fa su tio
Ma quanto costano al colpo queste 2 supercommissioni che scelgono, scremano,propongono? Se ne viene eliminata una, magari anche la più numerosa, già sicuramente si risparmiano quei 5000 .- di partenza. Se poi le eliminassero tutte e due ancor meglio. Dà propio l'impressione di quanto ha già indicato qualcuno prima: bisogna dag el contentin a tücc. Questa non è sicuramente cultura. Non sarebbe possibile incaricare una vera persona di cultura di fare delle scelte in merito?

sedelin 7 anni fa su tio
non conosco questo movimento, in effetti ce ne sono parecchi. quello che trovo vergognoso è il fatto che 8'500 fr siano stati versati a varese (!!!!): non c'è giustificazione per questo fatto e le ragioni del responsabile fanno ridere i polli :-)

GI 7 anni fa su tio
Effetti di una calda estate....se ié mat.....mei mendris....

paola973 7 anni fa su tio
la classica "mafia" ticinese. o sei amico di qualcuno o ti tagliano fuori. punto

Tiger 7 anni fa su tio
Risposta a paola973
Concordo.

Thy 7 anni fa su tio
Risposta a paola973
La frase "In ambito culturale non esiste un diritto soggettivo al finanziamento" conferma che hai perfettamente ragione...
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