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BELLINZONA«Vado al liceo perché non so cosa fare»: da settembre te lo scordi...

29.07.16 - 14:31
Oltre il 30% degli allievi è bocciato al primo anno. E il Cantone ora stringe le viti. Emanuele Berger, direttore della Divisione della Scuola: «È alle medie che bisogna fare di più»
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«Vado al liceo perché non so cosa fare»: da settembre te lo scordi...
Oltre il 30% degli allievi è bocciato al primo anno. E il Cantone ora stringe le viti. Emanuele Berger, direttore della Divisione della Scuola: «È alle medie che bisogna fare di più»

BELLINZONA - Una scuola ticinese sempre più competitiva e soffocante? Dal prossimo settembre nei primi tre anni di liceo sarà possibile bocciare una sola volta. La decisione, voluta dal Dipartimento dell'educazione, si basa su dati concreti. Nel 1997 i bocciati al primo anno erano il 20%. Ora superano il 30%. Un'ecatombe, insomma. Che dimostra, ancora una volta, come il liceo sia sempre più un ripiego per alcuni ragazzi che non sanno quale strada prendere nella loro vita. Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola non ha dubbi: «Era una decisione necessaria». 

Berger, la scuola ticinese sembra essere sempre più selettiva. Conferma?

«Le persone che bocciano più di due volte nei primi tre anni di liceo non sono tantissime. E i casi eccezionali verrebbero comunque presi in considerazione. Però con questa misura si vuole responsabilizzare gli allievi. Sì, chiediamo più responsabilità. Anche alle famiglie».

È un dato di fatto: troppi ragazzi scelgono il liceo perché non sanno cosa altro fare. Cosa ne pensa?

«Per alcuni è proprio così. Ed è uno spreco per tutti. Sia per le famiglie, sia per lo Stato».

Non le sembra che, a volte, gli orientatori professionali non facciano abbastanza per evitare che questo accada?

«No. Io penso che gli orientatori facciano un ottimo lavoro…»

Qualcuno ipotizza di introdurre un esame d'ammissione al liceo. È fattibile?

«Questo sì che sarebbe discriminatorio. Non ha senso. Possiamo migliorare, invece, a livello di scuola media. Il secondo ciclo dovrebbe avere una funzione ancora più orientativa».

Sì, però la scuola media è già oberata di obblighi e di compiti. Non le sembra troppo?

«È vero, la scuola media è parecchio sollecitata. Però le complicazioni sociali con cui è confrontata non devono rappresentare una scusa per non assumersi i propri doveri».

La scuola media, per anni, è stata la "patria" dei livelli A e dei livelli B. Anche questo, in fondo, ha creato un meccanismo iper selettivo.

«Nella riforma della "scuola che verrà" i livelli non sono più previsti. Si applicherà una pedagogia differenziata in aula, flessibile».

La riforma è in consultazione. Si rischia di andare alle calende greche…

«No. Dal 2017 ci saranno tre istituti sperimentali, che per quattro anni testeranno questo nuovo concetto. Poi si vedrà se espandere l’idea anche al resto degli istituti».

Se i licei sono pieni di ragazzi lì per ripiego, forse è anche perché per anni l'apprendistato è stato visto come una via di serie B. Visto il giro di vite per i licei, pensa che la strada dell'apprendistato possa riacquistare prestigio?

«Non penso. È una questione culturale. In Svizzera tedesca l'apprendistato è considerato di più. Da noi meno, perché siamo più “latini”. Eppure, oggi un apprendistato, una volta svolta la maturità professionale, consente al giovane di fare anche un percorso di carattere universitario».

Sì, ma questo messaggio secondo lei sta passando?

«Credo di sì. E in questo credo che il Dipartimento stia facendo un lavoro egregio a livello di promozione. Va anche detto che per i posti di apprendistato l'offerta non è superiore alla domanda. I posti disponibili sono tutti occupati».

In generale, considerando anche i vincoli di Harmos nella scuola dell'infanzia ed elementare, non trova che la scuola stia mettendo un po' troppo sotto pressione i giovani, in età in cui forse dovrebbero essere un po' più spensierati?

«È tutto relativo. Alcuni pensano che stiamo preparando una scuola più leggera e addirittura divertente. In realtà non è vero nemmeno questo. Vogliamo però una scuola basata sulle competenze. E non sul nozionismo. Si punta sull'apprendimento, anziché sull'insegnamento. Si cerca un adattamento ai ritmi dell'allievo. Però bisogna essere chiari: la società chiede sempre più competenze. E anche la scuola deve tenerne conto».

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COMMENTI
 

Voodoochile 7 anni fa su tio
il primo compito della scuola è creare cittadini acculturati, non lavoratori competenti. per quello ci sono università e corsi professionali.

comp61 7 anni fa su tio
sisi, facile trovare un posto da apprendista coi livelli 2 o note scarse..... Il bello invece è avere centinaia di massaie laureate..... Quelle, alla società, son costate nulla.......

Kahr 7 anni fa su tio
Risposta a comp61
Massaie laureate fanno crescere figli colti. La società ne trae enorme giovamento.

nordico 7 anni fa su tio
Risposta a Kahr
Hai colto nel segno. Per questo motivo i figli allevati da madri che non possono frequentare le scuole (come in molti paesi islamici) non potranno dare molto alla società. Come sai nei paesi musulmani (un terzo della popolazione mondiale) i premi Nobel sono una verà rarità.

comp61 7 anni fa su tio
Risposta a Kahr
ecco spiegata la generazione dei bimbiminkia.

Lucauno 7 anni fa su tio
Ricordo, con riconoscenza, quel che mi disse un Maestro pittore quando nell'intraprendere il tinteggio di uno scantinato gli dissi: Arriva lo scacciaragni. La Sua risposta mi lasciò di stucco poiché mi disse: Anche nei mestieri più umili può celarsi l'Artista, anche il pulire cessi può assurgere ad Arte. Ho fatto tesoro di questa sua risposta che da mezzo secolo ho adottato quale principio.

roma 7 anni fa su tio
...anni fa mi recai ad una serata informativa alle medie di Barbengo per i genitori dei ragazzi che erano prossimi a terminare il ciclo delle medie. Non mi era mai capitato vedere così tanti genitori divorati dalla paura che i loro figli non avessero potuto entrare al liceo per diventare chirurghi, avvocati, architetti, ecc... Mah...

Kahr 7 anni fa su tio
Coloro di cui non abbiamo bisogno possono anche morire [...] L'educazione è pericolosa. È sufficiente che sappiano contare fino a cento... ogni persona educata è un futuro nemico. (Martin Bormann)

GI 7 anni fa su tio
Risposta a Kahr
ci aggiungo "al pari di certi carismatici personaggi" che magari non hanno compiuto studio alcuno....

Tato50 7 anni fa su tio
Forse, in certi casi cambierei il titolo. VADO AL LICEO PERCHÊ LO VOGLIONO I MIEI GENITORI. Cosa fa suo figlio ? Apprendista falegname !! Oddio no, il mio va al Liceo !!! Dopo un paio d'anni: Come va suo figlio al Liceo? Ha smesso, adesso fa l'apprendista falegname e guarda te la vita; suo figlio è il suo capo !!

aquila bianca 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tat* Belllllllissssima e anche realistica, direi.... ;-)))))))) .... se avessi avuto un figlio maschio con un Q.I. limitato.... gli avrei suggerito di fare il gigolò..... ;-))))))))))))))))))) Non sarebbe laureato, ma se la "spasserebbe" guadagnando bene..... ;o) Buon pomeriggio ;-*

SSG 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Grande!

Username1973 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Permetti, Tato,...c'è anche la versione "Come va suo figlio al Liceo?" "Bene, sta per ottenere la maturità e a ottobre andrà al Poli di Zurigo; e suo figlio?" "Mio figlio fa ancora il falegname"

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Username1973
Infatti, non bisogna generalizzare e il mio Post era un esempio che purtroppo si verifica in troppi casi. Comunque se mi si rompe la finestra non telefono a Zurigo ;-))

87 7 anni fa su tio
Risposta a Username1973
...e pensare che c'è un falegname (diplomato) con ottime capacità nel settore come programmatore di macchine CNC, che sta facendo la scuola per tecnici dell'edilizia a Trevano. Tutti i mestieri sono da rispettare, c'è chi se ne rende conto solo quel giorno che ha bisogno di qualcosa da un artigiano che fino a quel momento l'ha sempre scherinto perchè di basso livello. "Dottoroni" e laureati che non sanno montarsi il mobile dell'Ikea, e senza l'operaio sottopagato che monta per loro il mobile, vanno a farsi fare il mobile dal falegname. Case, palazzi, capannoni industriali, ecc., sono stati costruiti perchè architetti e ingegneri portavano mattoni e malta di persona. Dopo il Poli di Zurigo cosa fa suo figlio?

SSG 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Grande per la seconda volta!

prophet 7 anni fa su tio
In Ticino l'apprendistato non é considerato...perché é pieno di Bocconislaureatisosempretutto io...

nordico 7 anni fa su tio
A me sembra che oggi il liceo classico non offra grandi sbocchi, mentre secondo me nel nostro mondo sempre più tecnologico sarebbe molto più opportuno orientare i giovani verso materie scientifiche e tecniche. Sbaglio?

F.Netri 7 anni fa su tio
Risposta a nordico
No! Non sbagli affatto. :-))

Alìbabà 7 anni fa su tio
Risposta a nordico
Ma una cosa non esclude l'altra. Se si parla di liceo, una solida cultura generale letteraria, storica e scientifica è essenziale. Da 19 anni in su, poi, uno ha tutto il tempo, se vuole, di approfondire qualunque materia. Il famoso MIT di Boston, paragonabile alla nostra ETH, favorisce l'inserimento di studenti con un curriculum umanistico perché ritiene che un futuro ingegnere non si debba limitare alla sola scienza e tecnologia.

Alìbabà 7 anni fa su tio
Qualcuno mi deve spiegare come si accede alla competenza senza nozioni. In parole povere, ed è solo un esempio tra i tanti possibili, come imparo il Tedesco senza conoscere l'analisi grammaticale, l'analisi logica e la sintassi già in Italiano?

87 7 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Si imparano le espressioni base per far capire il minimo vitale. Si mettono in pratica le nozioni acquisite, vivendo in un contesto dove tutti parlano solamente la lingua che si sta imparando (per il tedesco/svizzerotedesco va bene Locarno in estate <=-). Durante la pratica è bene se vieni corretto da chi ne sa meglio di te. Tutta teoria e niente pratica non insegna niente di duraturo, è pieno il mondo di persone che hanno fatto lingue per anni, mai praticate e infine dimenticate. Anch'io ho partecipato a lezioni di italiano, mi hanno fatto una testa come un pallone di boiate, e rimango ignorante come prima di fare dette lezioni.

Alìbabà 7 anni fa su tio
Risposta a 87
Qui si parla di liceo dov'è bene fin da subito capire che o si studia per eccellere o è veramente meglio lasciar perdere. La Svizzera ha bisogno di medici, ingegneri, scienziati, insegnanti e tutta la filiera dei loro assistenti. Vogliamo Svizzeri al posto dei mille stranieri importati per mancanza di personale specializzato? E allora i ragazzi più brillanti é meglio che facciano studi superiori per gestire il nostro paese. Onore ai falegnami, elettricisti e idraulici. Ma non bastano.

paola973 7 anni fa su tio
non discuto sul fatto che oggi come oggi, le medie cercano di farti passare ed uscire in tutta fretta.. con i risultati come da articolo. ma lo Stato... come alternativa.. offre sufficienti posti da apprendista? perché uno dei problemi è anche questo...

Frankeat 7 anni fa su tio
Uno dei problemi della scuola media odierna è che ti non ti boccia più. Anche se sei l'ultimo degli asini, ti fanno passare. Ad esempio: in seconda non ce la fai in francese? Don't worry, per te verifiche più semplici e corte dei tuoi compagni e in terza sei esonerato da questa materia. L'importante è liberarsi del problema. Quelli che bocciano è perché i genitori hanno insistito (e insistito veramente) con la direzione perché questo avvenisse.

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a Frankeat
Io ho avuto questo problema con la mia secondogenita perché a quei tempi, dopo due anni d'asilo, ti dicevano "è pronta per iniziare la scuola". Figurati come era pronta una bimba di 5 anni e mezzo che dopo 4 mesi di scuola non aveva ancora capito che i compiti a casa non erano un castigo ;-(( Ho implorato il maestro di bocciarla già in prima elementare ma nulla da fare !!!!!! Poi con il tempo, maturando un po' e mettendoci l'impegno che prima non sapeva cosa fosse è arrivata fino al diploma di Commercio ma devo dirti la verità che il primo è stato un "anno horrobilis" sia per lei che per noi.
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