Il trend preoccupa l’Associazione Svizzera Inquilini. L’urbanista Sergio Rovelli: «Sul Ceresio non c’era più spazio. Ora si sfrutta l’effetto ferrovia».
BELLINZONA - Esplodono i prezzi degli affitti a Bellinzona e dintorni. Il trend preoccupa l’Associazione Svizzera Inquilini. «Si parla mediamente di almeno 200-300 franchi al mese in più», ammette la segretaria generale Valentina Vigezzi Colombo. È l’effetto Alptransit, dicono gli esperti. «Le distanze si ridurranno – spiega Sergio Rovelli, urbanista della Planidea, responsabile del Piano Cantonale di Alloggio 2015 –. Dopo l’apertura della galleria di base del Ceneri, nel 2020, i treni faranno Bellinzona-Lugano in 12 minuti. E questo gli imprenditori edili e i proprietari di immobili lo sanno bene».
Il pacchetto da spingere - Vai a lavorare in treno a Lugano, vivendo in un contesto di relativa tranquillità, nel Sopraceneri. È il pacchetto “Alptransit-comodità” che sempre più viene promosso e venduto nel Bellinzonese, dove si sta giocando d’anticipo. Un approccio che genera anche malumori e proteste da parte degli inquilini. «Ci segnalano oscillazioni che arrivano anche al 20% in più rispetto al costo degli affitti precedenti», conferma Vigezzi Colombo.
L’incredibile migrazione - Tutto in parte già previsto dal Piano Cantonale di Alloggio. «A Lugano non c’è più spazio per costruire – dice Rovelli –. E così vari imprenditori luganesi stanno investendo nel Bellinzonese. Tra Bellinzona e Giubiasco negli ultimi anni sono sorte diverse palazzine. È una regione ben servita dalla ferrovia. E questo rappresenta un valore aggiunto».
La speculazione - Ne deriva un’impennata dei prezzi degli affitti. Sia per gli appartamenti nuovi, sia per quelli che cambiano inquilino. «Il livello degli affitti di Lugano – riprende l’urbanista – si sta trasferendo nel Bellinzonese. Alcuni si sono già adattati. In ogni caso a Bellinzona adesso si sta costruendo quasi tutto con i prezzi di Lugano. Bisogna evidenziare che il nuovo di base costa già di più rispetto al vecchio. Poi ci sono ovviamente anche questioni speculative. Il mercato luganese ha trovato terreno fertile nel Sopraceneri».
Fuori controllo - In un Ticino dove il prezzo medio dell’affitto è da tempo troppo alto, quanto si sta verificando nel Bellinzonese rischia di complicare ulteriormente la situazione. «Quello del Bellinzonese è un fenomeno che ci preoccupa – rivela Vigezzi Colombo –. Già da anni, visto il costo minore delle ipoteche, i proprietari degli appartamenti ticinesi avrebbero dovuto abbassare il costo dell’affitto di 300-400 franchi in media. Purtroppo si va nella direzione opposta».