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SORENGOLa Franklin apre agli studenti rifugiati

16.06.16 - 13:03
Il college di Sorengo sarà il primo in Svizzera a fornire borse di studio ai richiedenti asilo
La Franklin apre agli studenti rifugiati
Il college di Sorengo sarà il primo in Svizzera a fornire borse di studio ai richiedenti asilo

LUGANO - Si chiama Scholarship Without Borders (SWB), ed è stato concepito e fondato nel 2015 dalle professoresse Johanna Fassl e Caroline Wiedmer in risposta al forte afflusso di rifugiati verso l’Europa: il nuovo programma di aiuto allo studio avviato dalla Franklin University Switzerland si rivolge proprio a studenti universitari o in età universitaria rifugiati in Svizzera, nella convinzione che l’istruzione superiore può essere una delle soluzioni ai problemi che affliggono i rifugiati e i loro paesi d’origine.

Il programma, si legge in un comunicato diffuso oggi dall'Università, offre a studenti qualificati con lo statuto ufficiale di rifugiati in Svizzera l’opportunità di avviare o continuare un percorso di studi alla Franklin, volto al conseguimento del diploma di Bachelor of Arts.

Il progetto, il primo in Svizzera, è finanziato direttamente dalla Franklin in collaborazione con organi cantonali, fondazioni e donatori privati di tutto il mondo. In particolare, l’organizzazione umanitaria no profit SOS Ticino contribuisce all’iniziativa individuando candidati agli studi con lo statuto di rifugiato già presenti in Ticino il cui profilo corrisponde ai requisiti per l’ammissione ai corsi di studio presso l’università. Sia SOS Ticino che la Franklin seguono gli studenti ammessi durante il loro programma di studio, fornendo non solo formazione accademica ma anche un sostegno continuativo dal punto di vista personale, grazie ad una rete ben collaudata di insegnanti, tutor e studenti volontari.

 Secondo le direttrici del programma, l’istruzione superiore e un approccio partecipativo possono aiutare i rifugiati a stabilire un nuovo percorso di vita, oltre a favorire la loro integrazione nelle comunità che li ospitano.

 A detta della professoressa Johanna Fassl, co-fondatrice del programma, «il programma SWB è un eccellente esempio di come la collaborazione tra individui e istituzioni e un impegno reale in termini di solidarietà possono davvero fare la differenza per la vita dei rifugiati. Il programma ha già ricevuto un importante sostegno finanziario e logistico da diversi enti e da privati, e ci auguriamo che continui a crescere».

Secondo la professoressa Caroline Wiedmer, «la Franklin è un’università di stampo fortemente internazionale, sia in termini di curricolo che di corpo studentesco e dei docenti. Questo, e l’attenzione personale che diamo ai nostri studenti, fa della Franklin il contesto perfetto per questo tipo di programma. Il nostro personale è esperto nell’organizzare ‘programmi passerella’ che permettano a studenti di origini molto diverse di abituarsi alla vita universitaria e all’impegno che richiede. Grazie al fatto che insegnamo anche le tre principali lingue nazionali svizzere (italiano, francese e tedesco), gli studenti SWB avranno un supporto importante per adattarsi a quello che per loro sarà un nuovo ambiente di apprendimento e per mettere in pratica quanto appreso in altre istituzioni accademiche». 

 Come previsto dal programma SWB, la Franklin offrirà anche una summer school sui diritti umani, la leadership e il ruolo dell’istruzione superiore nel processo di reintegrazione e ricostruzione dei paesi dilaniati dalla guerra. Chiunque sia interessato a questo programma estivo può fare domanda per uno dei 15 posti riservati a studenti e professionisti provenienti da diverse parti del mondo.

 

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