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CANTONE«I dati sulla disoccupazione non sono veritieri, ecco il perché»

10.05.16 - 17:59
Raoul Ghisletta: «In Ticino disoccupazione al 6,4%». E intanto passa la mozione per fornire cifre più vicine alla realtà riguardanti i senza lavoro in Ticino e in Svizzera
Foto d'archivio (Tipress)
«I dati sulla disoccupazione non sono veritieri, ecco il perché»
Raoul Ghisletta: «In Ticino disoccupazione al 6,4%». E intanto passa la mozione per fornire cifre più vicine alla realtà riguardanti i senza lavoro in Ticino e in Svizzera

BELLINZONA - Una volta al mese la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) fornisce i dati riguardanti il tasso di disoccupazione in Svizzera. I media, in queste occasioni, non mancano mai di sottolineare quanto il tasso di disoccupazione in Svizzera sia di parecchio inferiore rispetto ai Paesi europei, tralasciando però di riportare, invece, i dati della disoccupazione ILO, che sta per «Organizzazione internazionale del lavoro».

In un comunicato diramato martedì pomeriggio, il granconsigliere PS Raoul Ghisletta spiega quali sono i parametri considerati dall'ILO per ritenere una persona disoccupata. Infatti, mentre per la SECO basta essere iscritto agli uffici regionali di collocamento e non seguire nessun tipo di corsi organizzati dagli stessi URC o fare parte di programmi occupazionali, per l'ILO il disoccupato si intende «una persona che non ha un impiego, che ha cercato un lavoro nelle quattro settimane precedenti ed è disponibile a lavorare. Inoltre tale persone non deve essere iscritta o al beneficio dell'assicurazione federale contro la disoccupazione. Questi indicatori - prosegue Ghisletta -hanno il vantaggio di permettere di fare confronti internazionali e di non essere direttamente influenzati dalle revisioni della legge federale sull’assicurazione contro la disoccupazione, che hanno introdotto numerose restrizioni per motivi di risparmio. L’ultimo comunicato dell’Ufficio federale di statistica sulla disoccupazione ILO è del 18 febbraio 2016 e dà la situazione dell’ultimo quadrimestre 2015».

Due criteri differenti che portano a risultati differenti per quanto riguarda i dati generali sulla disoccupazione.

«Malgrado il numero di occupati sia cresciuto dello 0,5%, tra il quarto trimestre del 2014 e il quarto trimestre del 2015, - osserva il sindacalista VPOD - in Svizzera il tasso di disoccupazione ai sensi dell'ILO è passato dal 4,1% al 4,7% in Svizzera (+32'000 persone, il che porta il totale dei disoccupati ILO a 229'000): siamo attorno al 5% come altri paesi nordici quali Austria, Danimarca, Gran Bretagna, Norvegia, Islanda. Come Ticino siamo superiori a questa soglia del 5%: i disoccupati ILO tra il quarto trimestre 2014 e il quarto trimestre 2015 sono passati da 10'300 a 12'000 (dal 5,6% al 6,4%). Erano 6'300 nel 2002 e siamo quindi al doppio. Tali dati si trovano in una tabella pubblicata sul sito dell’Ufficio cantonale di statistica nella sezione Disoccupazione».

Il citato comunicato dell’Ufficio federale di statistica fornisce anche il dato del quarto trimestre 2015 sulla sottoccupazione, che era pari al 6,8% (332'000 persone), in
crescita rispetto al 6,5% del quarto trimestre 2014.

«La sottoccupazione in Ticino - rileva Ghisletta - concerneva nel medesimo periodo 13'500 persone, pari al 7,3% della popolazione attiva: anche questi dati cantonali vanno ricercati sul sito dell’Ufficio cantonale di statistica. Del fenomeno della sottoccupazione si parla troppo poco, malgrado sia un’importante causa di povertà.

L’utilizzo dei dati della disoccupazione ILO appare particolarmente importante perché rende più realistica l’entità e l’evoluzione della disoccupazione e della
sottoccupazione.

In Svizzera lo scarto tra la disoccupazione ai sensi dell’ILO e la disoccupazione ai sensi della SECO è di 1,2 punti percentuali, punto percentuale nel quarto trimestre
2015 (4,7% contro 3,5%), ossia un divario di +34%.

Per il Ticino nel medesimo periodo lo scarto tra disoccupazione ILO e disoccupazione SECO è ancora superiore (6,4% contro 4%), ossia +60%.

Per Ghisletta questi «non sono dettagli…» e secondo lui occorrerebbe quindi «uno sforzo dal parte del Consiglio di Stato per dare un quadro preciso della disoccupazione ai sensi ILO, diffondendo comunicati stampa che diano ai media locali e nazionali un quadro veritiero della grave crisi occupazionale in atto in Ticino dopo l’apertura senza reti della libera circolazione delle persone. Per questo è
necessario che il Governo e i suoi uffici menzionino e commentino i dati della disoccupazione ILO e dei sotto-occupati. Altrimenti, limitandosi ai dati SECO, si fa della disinformazione sulla reale situazione occupazionale nel Cantone. Il Gran Consiglio approvando oggi la mia mozione, oggetto del rapporto 7137 redatto da Saverio Lurati, fa un passo in questa direzione».

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COMMENTI
 

Foxdilollo78 7 anni fa su tio
...e tutti coloro che devono lasciare la disoccupazione per entrare in assistenza?? Fanno si scendere la disoccupazione ma non perché hanno trovato lavoro...

Tiger 7 anni fa su tio
La Grande Bugia, libro scritto da Sergio Savoia (grande perdita per la politica ticinese) e Elisabetta Gianella, aveva definitivamente tolto l'ultima foglia di fico (già parecchio sbrindellata) a questi barlafüs. Libro sempre attuale, che ogni ticinese dovrebbe leggere.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a Tiger
Ci mancavano giusto le vedove di Savoia...

gmogi 7 anni fa su tio
bla bla bla....

GI 7 anni fa su tio
Siamo alle solite, sono dati statistici che hanno valore solo per chi li rilascia.....se una persona non ha lavoro e non si iscrive alla Disoccupazione.....fosse l'unica, non avremmo disoccupati......fate vobis.....
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