Cerca e trova immobili

CANTONEOccupazione e produttività, i punti deboli del Ticino

31.03.16 - 10:35
L'Usi ha pubblicato il rapporto sulla competitività economica del Cantone. Non mancano i punti positivi come qualità di vita, lo spostamento casa-lavoro e inquinamento dell'aria
Foto d'archivio (tipress)
Occupazione e produttività, i punti deboli del Ticino
L'Usi ha pubblicato il rapporto sulla competitività economica del Cantone. Non mancano i punti positivi come qualità di vita, lo spostamento casa-lavoro e inquinamento dell'aria

LUGANO - E' un Ticino tutto sommato "brillante" quello descritto nel "Rapporto sulla struttura economica ticinese" elaborato dall'Università della Svizzera italiana riguardante la competitività economica. Sono infatti poche le ombre in un contesto invece caratterizzato dalle tante luci, nonostante si assista ad un rallentamento generale della crescita economica.

PIL pro-capite: il Ticino perde posizioni in merito al Pil pro-capite, ma non solo. Alla produttività del lavoro e soprattutto alla struttura imprenditoriale, penalizzata dal fatto che, contrariamente a quest'anno, nella rilevazione precedente il valore dei beni esportati eccedeva quello dell'import.

I punti critici
Il PIL pro-capite viene ritenuto nello studio un indice di riferimento per determinare il grado di qualità di vita di una popolazione. L'analisi della produttività del lavoro mostra un trend di crescita negativo per la maggior parte dei settori. Le traiettorie di crescita, analizzate a partire dalla crisi economica globale, identificano un percorso di divergenza negativa per il Ticino, rispetto alla Svizzera.

La produttività del lavoro ticinese, infatti, cresce meno rispetto alla media nazionale, partendo da una situazione iniziale di svantagigio. L'occupazione è un altro punto di debolezza per il cantone, il minore tasso di occupazione rispetto agli altri cantoni è probabilmente dovuto alla particolare struttura della popolazione, della funzione produttiva e del mercato del lavoro (caratterizzati dalla vicinanza alla frontiera).

Le luci e le ombre

Nel rapporto si contemplano anche i seguenti fattori positivi: «Il grado di sicurezza, sia economica che civile, del cantone Ticino è elevato. Il numero di reati commessi è inferiore alla media nazionale e in netta diminuzione rispetto all’anno precedente. L’alta partecipazione al voto nelle ultime elezioni può dare un segnale di un buon grado di fiducia nei confronti delle istituzioni e sull’attività politica. Anche il numero di organizzazioni benefiche senza scopo di lucro è più elevato rispetto alla media svizzera, dimostrando una buona partecipazione nel sociale da parte della popolazione.

Interessante anche l'osservazione che riguarda lo spostamento casa-lavoro: l’attività quotidiana dello spostamento casa-lavoro all’interno del cantone risulta agevole.

Soddisfatti della vita - Nell’indagine sulla soddisfazione della vita della popolazione residente, nel confronto con le altre Grandi Regioni, ottengono ottime valutazioni i giudizi sulla qualità della propria abitazione e sulla durata del tempo libero. I dati mostrano valutazioni negative, invece, per la soddisfazione in generale, la situazione finanziaria personale, il reddito percepito e le attività ricreative.

Ambiente - I ticinesi risultano coloro che creano una quantità di rifiuti urbani per abitanti «abbondantemente sopra la media». Il tasso di raccolta differenziata è abbastanza basso»

Inquinamento dell'aria - In miglioramento rispetto agl biennio precedente. I valori si unformano così alla maggior parte degli altri cantoni.

Gli immobili - Lo stock immobiliare ticinese risulta caratterizzato dall’elevata presenza di immobili vetusti, per cui ci si aspetta un minor grado di efficienza energetica, costruttiva e maggiori costi di gestione. Infine, si evidenzia un aumento degli edifici vacanti all’interno del territorio.

Imprese - Ticino dinamico in merito alla nascita di nuove imprese, soprattutto nel terziario. Cantone votato all'export.

Salari - Il livello salariale è il più basso di tutta la Confederazione. Questo dato può dipendere da diversi fattori, tra cui un minor costo della vita tra il Ticino e gli altri cantoni.

L'innovazione - L’innovazione e, in particolare, gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, rappresentano un elemento critico per il tessuto produttivo ticinese. I fondi provengono in misura maggiore dagli investitori privati, mentre il contributo da parte delle finanze cantonali è marginale.

Il fisco - Il carico fiscale in Ticino è ad un livello medio rispetto ai valori degli altri cantoni, così come le spese ordinarie di amministrazione generale per numero di abitanti. L’imposizione fiscale
cantonale sulle persone giuridiche è superiore alla media svizzera. La competizione fiscale tra i cantoni è un fenomeno sempre più esteso, ne è un esempio la politica fiscale del cantone Neuchâtel
che ha ridotto gradualmente, ma in maniera notevole l’imposta sull’utile.

Ticino sempre più vecchio - Un elemento problematico, è rappresentato dalla struttura demografica cantonale, infatti un elevato indice di vecchiaia e dipendenza possono causare squilibri di tipo produttivo e gravano sui bilanci pubblici a livello della spesa per il sistema pensionistico e di aiuto sociale.

I nuovi pilastri dell'economia cantonale su cui puntare: farmaceutica e moda

Ecco quali sono i settori strategici per l’economia ticinese secondo l'Usi.

Il settore della moda (relativo anche al comparto logistico, magazzinaggio e commercio all’ingrosso)

Il settore farmaceutico che, a partire dal 2000 in poi, ha registrato un trend di crescita sostenuto.

I settori storici in rallentamento: il settore della precisione, la finanza e il turismo. Questi settori rappresentano dei pilastri per l’economia cantonale. Malgrado un ridimensionamento più o meno pronunciato, essi contribuiscono infatti alla creazione di una elevata quota di valore aggiunto e di occupati all’interno del cantone.



Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Ecthelion 8 anni fa su tio
I prezzi alti non sono un problema in svizzera tedesca e francese perché giustificati dall'alta produttività. Solo in Ticino c'è questo problema, e ripeto che finché non miglioreremo l'efficienza e la produttività sul lavoro i salari non si smuoveranno.

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a Ecthelion
Ma cosa stai dicendo? Il prodotto che trovi sullo scaffale della Coop cosa c'entra con il tuo discorso? Qui i salari scendono, non sono in stallo, scendono, la vuoi capire? La produttività? Mangia come parli che è meglio... produttività... secondo me non sai nemmeno bene di cosa stai parlando.

Ecthelion 8 anni fa su tio
Il salario più basso risulta solo ed unicamente dalla produttività più bassa. Finché non ritorneremno ad essere più produttivi, i salari stagneranno

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a Ecthelion
No, i salari vengono spinti al ribasso per la forte pressione del frontalierato

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
Quello che dici tu è una componente innegabile, allo stesso tempo c'è anche la congiuntura economica non favorevole

comp61 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
i frontalieri sono l` ultimo dei problemi. Se non adegueremo i prezzi non venderemo più un chiodo. Ormai il giochino è finito. Dovremo metterci in concorrenza con tutti gli altri e sarà la fine. Già detto: ci troveremo la mattina in station Alptransit e su a zurich (se va bene)....

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a comp61
Su piano cantonale i frontalieri sono un problema, e non certo l'ultimo. Detto questo, è vero anche quello che dici te, anche se venisse risolta la questione troppi frontalieri, i problema di fondo dei prezzi troppo cari e quindi la non competitività dei servizi/prodotti svizzeri compresi quelli ticinesi. La gente si deve rendere conto che i tempi delle vacche grasse sono finiti e che bisogna stringere la cinghia, smetterla di lamentarsi dei tempi perduti e rimboccarsi le maniche!

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a Meno
Dappertutto, non solo in Ticino... ma il frontalierato nel nostro Cantone è un problema serio e grave.

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
Vero!

Lowenstein 8 anni fa su tio
Risposta a Meno
Come dice Comp61 il giochino di rubacchiare solti è finito. Peccato per ma mia generazione che dovrà iniziare a lavorare e produrre qualcosa sul serio. Pagheremo le pensioni d'oro di impiegati statali in pensione ben pagati e sena rughe da stress

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a Lowenstein
esatto...oggi bisogna formarsi bene per avere più possibilità di un lavoro ben retribuito, mentre in passato un contabile con la sola formazione di impiegato di ufficio poteva arrivare ad avere una paga fino 7'000.- mensili senza problemi. Ora con una formazione più alta (prendo per esempio quella di contabile federale) è bello se si ricevono 4'500 al mese (buona paga). Poi ci sono ancora molti lavoratori 40-60 anni (non tutti per la carità), che non hanno capito che i buoni salari (per formazioni appena sufficienti) sono finiti, e che quindi o ridimensionano le loro aspettative o devono ampliare/migliorare le loro competenze per tornare ad essere competitivi.

comp61 8 anni fa su tio
Risposta a Lowenstein
si è sempre lavorato e bene. Solo che oggi manca il margine. Questo è il problema. Oltre al fatto che si è interrotto il flusso di soldi in entrata alle banche....

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a Meno
Un laureato con tanto di master non è sinonimo che lavori meglio di un diplomato. L'esperienza è ancora pagante oggi. Ho tanti di quegli esempi da portarti che ti metteresti le mani nei capelli: esempio al volo: un neo laureato in economia e commercio è venuto da me per chiedere se l'indirizzo sulla lettera andava a destra o a sinistra... gli ho detto di guardare come è fatta una busta, se mai ne avesse vista una...

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
Caro MIM, hai perfettamente ragione, l'esperienza ha un grande valore, sono il primo a riconoscerlo, come pure a riconoscere che certi ragazzi con il pezzo di carta sono veri incompetenti. Però l'altro giorno stavo analizzando dei CV per un contabile.... e mi sono trovato diverse persone di quella fascia di età che ho menzionato che pur sapendo fare contabilità, non sapevano fare i salari dei dipendenti.... e nonostante questo avevano un aspettativa di salario attorno ai 6'000.-/6'500.... Apettarsi che un'azienda vada a pagare una persona questa cifra e poi dover assumere ancora una persona per fare salari... poi è vero che magari in altri ambiti spaccano... ma se così non fosse? Avevo un collega di ufficio che nonostante un'alta paga e una presunta esperienza, stava sempre incollato al telefono per come fare le cose al fiduciario..... finché non è arrivata una fattura dalla fiduciaria...
NOTIZIE PIÙ LETTE