L'Usi ha pubblicato il rapporto sulla competitività economica del Cantone. Non mancano i punti positivi come qualità di vita, lo spostamento casa-lavoro e inquinamento dell'aria
LUGANO - E' un Ticino tutto sommato "brillante" quello descritto nel "Rapporto sulla struttura economica ticinese" elaborato dall'Università della Svizzera italiana riguardante la competitività economica. Sono infatti poche le ombre in un contesto invece caratterizzato dalle tante luci, nonostante si assista ad un rallentamento generale della crescita economica.
PIL pro-capite: il Ticino perde posizioni in merito al Pil pro-capite, ma non solo. Alla produttività del lavoro e soprattutto alla struttura imprenditoriale, penalizzata dal fatto che, contrariamente a quest'anno, nella rilevazione precedente il valore dei beni esportati eccedeva quello dell'import.
I punti critici
Il PIL pro-capite viene ritenuto nello studio un indice di riferimento per determinare il grado di qualità di vita di una popolazione. L'analisi della produttività del lavoro mostra un trend di crescita negativo per la maggior parte dei settori. Le traiettorie di crescita, analizzate a partire dalla crisi economica globale, identificano un percorso di divergenza negativa per il Ticino, rispetto alla Svizzera.
La produttività del lavoro ticinese, infatti, cresce meno rispetto alla media nazionale, partendo da una situazione iniziale di svantagigio. L'occupazione è un altro punto di debolezza per il cantone, il minore tasso di occupazione rispetto agli altri cantoni è probabilmente dovuto alla particolare struttura della popolazione, della funzione produttiva e del mercato del lavoro (caratterizzati dalla vicinanza alla frontiera).
Le luci e le ombre
Nel rapporto si contemplano anche i seguenti fattori positivi: «Il grado di sicurezza, sia economica che civile, del cantone Ticino è elevato. Il numero di reati commessi è inferiore alla media nazionale e in netta diminuzione rispetto all’anno precedente. L’alta partecipazione al voto nelle ultime elezioni può dare un segnale di un buon grado di fiducia nei confronti delle istituzioni e sull’attività politica. Anche il numero di organizzazioni benefiche senza scopo di lucro è più elevato rispetto alla media svizzera, dimostrando una buona partecipazione nel sociale da parte della popolazione.
Interessante anche l'osservazione che riguarda lo spostamento casa-lavoro: l’attività quotidiana dello spostamento casa-lavoro all’interno del cantone risulta agevole.
Soddisfatti della vita - Nell’indagine sulla soddisfazione della vita della popolazione residente, nel confronto con le altre Grandi Regioni, ottengono ottime valutazioni i giudizi sulla qualità della propria abitazione e sulla durata del tempo libero. I dati mostrano valutazioni negative, invece, per la soddisfazione in generale, la situazione finanziaria personale, il reddito percepito e le attività ricreative.
Ambiente - I ticinesi risultano coloro che creano una quantità di rifiuti urbani per abitanti «abbondantemente sopra la media». Il tasso di raccolta differenziata è abbastanza basso»
Inquinamento dell'aria - In miglioramento rispetto agl biennio precedente. I valori si unformano così alla maggior parte degli altri cantoni.
Gli immobili - Lo stock immobiliare ticinese risulta caratterizzato dall’elevata presenza di immobili vetusti, per cui ci si aspetta un minor grado di efficienza energetica, costruttiva e maggiori costi di gestione. Infine, si evidenzia un aumento degli edifici vacanti all’interno del territorio.
Imprese - Ticino dinamico in merito alla nascita di nuove imprese, soprattutto nel terziario. Cantone votato all'export.
Salari - Il livello salariale è il più basso di tutta la Confederazione. Questo dato può dipendere da diversi fattori, tra cui un minor costo della vita tra il Ticino e gli altri cantoni.
L'innovazione - L’innovazione e, in particolare, gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, rappresentano un elemento critico per il tessuto produttivo ticinese. I fondi provengono in misura maggiore dagli investitori privati, mentre il contributo da parte delle finanze cantonali è marginale.
Il fisco - Il carico fiscale in Ticino è ad un livello medio rispetto ai valori degli altri cantoni, così come le spese ordinarie di amministrazione generale per numero di abitanti. L’imposizione fiscale
cantonale sulle persone giuridiche è superiore alla media svizzera. La competizione fiscale tra i cantoni è un fenomeno sempre più esteso, ne è un esempio la politica fiscale del cantone Neuchâtel
che ha ridotto gradualmente, ma in maniera notevole l’imposta sull’utile.
Ticino sempre più vecchio - Un elemento problematico, è rappresentato dalla struttura demografica cantonale, infatti un elevato indice di vecchiaia e dipendenza possono causare squilibri di tipo produttivo e gravano sui bilanci pubblici a livello della spesa per il sistema pensionistico e di aiuto sociale.
I nuovi pilastri dell'economia cantonale su cui puntare: farmaceutica e moda
Ecco quali sono i settori strategici per l’economia ticinese secondo l'Usi.
Il settore della moda (relativo anche al comparto logistico, magazzinaggio e commercio all’ingrosso)
Il settore farmaceutico che, a partire dal 2000 in poi, ha registrato un trend di crescita sostenuto.
I settori storici in rallentamento: il settore della precisione, la finanza e il turismo. Questi settori rappresentano dei pilastri per l’economia cantonale. Malgrado un ridimensionamento più o meno pronunciato, essi contribuiscono infatti alla creazione di una elevata quota di valore aggiunto e di occupati all’interno del cantone.