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BELLINZONAScavi al Palasio, mostra alla Biblioteca cantonale

30.03.16 - 14:15
Scavi al Palasio, mostra alla Biblioteca cantonale

BELLINZONA - Dal 1° aprile al 14 maggio sarà presentata presso la corte principale della Biblioteca cantonale di Bellinzona la mostra Scavi al Palasio. Dopo il successo ottenuto presso la Casa comunale di Giubiasco, la mostra – curata dall’Ufficio dei beni culturali (Dipartimento del Territorio) e realizzata grazie al sostegno del Comune di Giubiasco, del Dipartimento dell’educazione, cultura e sport (DECS-Fondo Swisslos) e dell’Associazione Archeologica Ticinese – è ora visibile in un suggestivo allestimento che ricrea l’ambiente di scavo.

A Giubiasco, in località Palasio, nel 2013 grazie alla costruzione di un nuovo stabile abitativo è stata portata alla luce una necropoli di una trentina di tombe databili fra IV e II secolo a.C. e alcune strutture murarie. Un insieme omogeneo caratterizzato da ricchi corredi con oggetti in ceramica, bronzo e ferro. Le trenta sepolture scavate sono inumazioni, perlopiù da riferire ad adulti di sesso maschile, benché non totalmente assenti donne e individui giovani.

Giubiasco s’inserisce in una zona, quella del Bellinzonese, che ha restituito un numero rilevante di necropoli soprattutto risalenti al primo millennio avanti Cristo (Età del Ferro), a testimonianza del ruolo centrale svolto da quest’area nella storia dei contatti transalpini. Un’altra grande necropoli - che ha restituito in tutto 565 sepolture datate fra XII secolo a.C. e II secolo d.C. - era ubicata sul sedime delle Ferriere Cattaneo, nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria di Giubiasco.

L’importanza del ritrovamento ha indotto il Servizio archeologico a presentare al pubblico in tempi brevi parte dei materiali messi in luce; sono stati perciò scelti tre corredi significativi che sono stati sottoposti ai necessari interventi di restauro. Gli oggetti metallici sono stati restaurati presso i laboratori del Museo nazionale svizzero, mentre gli interventi sulle ceramiche si sono svolti presso il laboratorio di restauro dell’Ufficio dei beni culturali di Bellinzona.

A partire dal 4 aprile la mostra sarà animata da attività didattiche proposte dall’Associazione Archeologica Ticinese (AAT) e coordinate attraverso il Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD) di Bellinzona.

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