Distributori Ticinesi furiosi per la decisione odierna del Tribunale federale di respingere il ricorso contro la modifica di due articoli del Regolamento della legge sullo sviluppo territoriale
BELLINZONA - «Un nuovo atto della politica dirigista del consigliere di Stato Claudio Zali». La DISTI commenta così la decisione odierna del Tribunale federale di respingere il ricorso contro la modifica di due articoli del Regolamento della legge sullo sviluppo territoriale, in vigore dal 19 maggio 2015.
«Si tratta di articoli che toccano la regolamentazione dei posteggi privati non destinati all’abitazione, ma che nulla hanno a che vedere – lo diciamo per chiarezza – con la tassa sui posteggi, contro la quale è stato lanciato un referendum che ha raccolto ben 24'000 firme», spiegano con malcontento di Distributori Ticinesi.
La modifica di regolamento, che introduce una restrizione per quanto riguarda la concessione di posteggi destinati ai dipendenti delle aziende e ha previsto la possibilità di operare ulteriori riduzioni in combinazione con un piano di mobilità aziendale, per DISTI non servirebbe a ridurre i disagi al traffico nelle ore di punta.
«È importante ricordare - spiegano infatti i Distributori Ticinesi - che nel 2014 il Tribunale federale aveva accolto un primo ricorso da noi presentato, che aveva portato all'annullamento della prima versione delle modifiche del regolamento cantonale sui posteggi privati».
Il Governo, in quell'occasione, aveva quindi in parte rettificato le disposizioni e le aveva sottoposte all'apposita Commissione consultiva che, a maggioranza, si era espressa contro l'adozione delle nuove disposizioni. «Nonostante il parere negativo della Commissione - prosegue DISTI -, il Consiglio di Stato ha deciso di adottare comunque le controverse modifiche. Da qui, il secondo ricorso al Tribunale federale».
L'alta Corte di Losanna non ha però ritenuto di ravvisare l'esistenza di motivi giuridici che giustificassero un nuovo annullamento delle disposizioni, rilevando tuttavia, fa notare DISTI «di non essere competente a stabilire se i parametri precedenti fossero più adeguati rispetto a quelli dell'attuale modifica. A questo punto le nuove disposizioni rimangono in vigore».
«In un momento in cui l'economia avrebbe bisogno di essere sostenuta - si conclude - lo Stato sembra voler fare di tutto per ostacolarla e per fare in modo che in Ticino non si investa più. Le imposizioni del Dipartimento del territorio non mettono in difficoltà soltanto l’economia, ma penalizzano i lavoratori. E a nostro avviso rischiano di creare un “mercato nero” dei posteggi, come sembra stia avvenendo già a Mendrisio, dove la gente affitta il proprio posteggio di casa nelle ore diurne. La politica di Zali è in assoluto la più restrittiva della Svizzera, e si discosta dalle norme che vigono negli altri cantoni».