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BELLINZONA«Mi hanno nascosta col bambino per un mese»

08.03.16 - 08:00
Nella giornata contro la violenza sulle donne raccontiamo il dramma di una 30enne ticinese e di suo figlio. Picchiata dal marito, è finita in un appartamento protetto. L’esperta: «Due casi al giorno»
foto Fotolia
«Mi hanno nascosta col bambino per un mese»
Nella giornata contro la violenza sulle donne raccontiamo il dramma di una 30enne ticinese e di suo figlio. Picchiata dal marito, è finita in un appartamento protetto. L’esperta: «Due casi al giorno»

LUGANO - Una lite furibonda col marito. La mano di lui che la prende per il braccio, causandole brutte contusioni. Le urla, i pianti. L’allarme e l’arrivo della polizia. Storia drammatica quella di S.B., 30enne di Bellinzona, e di suo figlio. La donna trova il coraggio di denunciare il marito. Ma nel frattempo le autorità la portano col piccolo in un appartamento protetto. «Mi hanno nascosta per un mese col bambino - racconta -. A livello psicologico sono ancora scossa».

Strage domestica - La violenza sulle donne è sempre più una realtà in Svizzera: ogni due settimane, in media, ne viene uccisa una. In Ticino gli interventi della polizia per violenza domestica sono circa 700 all’anno. E nella maggior parte dei casi le vittime sono di sesso femminile. «Dai rapporti di polizia - evidenzia Linda Cima Vairora, presidente di Armonia, una delle due associazioni ticinesi che si occupano di donne maltrattate - risultano due interventi al giorno per questioni simili».

Anonimato garantito - Non tutte le donne però chiedono di essere trasferite in una casa d’accoglienza. «Noi, in ogni caso, non riveliamo mai l’indirizzo delle nostre strutture protette. Proprio per garantire la massima sicurezza ai nostri ospiti».

Recidivo - Ci ha messo diversi giorni, per farsi capire, S.B. Dopo l’episodio di violenza, verificatosi a inizio gennaio in seguito a una discussione sull’imminente divorzio della coppia, la giovane donna ha sempre vissuto nella paura. «Dopo avermi messo le mani addosso, mio marito se n’è andato, lasciandomi da sola con mio figlio. Non era la prima volta che mi trattava così. Nel corso dell’ultimo anno gli episodi si erano fatti frequenti».

Coraggio - La sfortunata madre va al pronto soccorso e in polizia. «Ho avuto tanta paura che tornasse. Ne parlavo con gli agenti. Ma all’inizio non mi prendevano sul serio. A un certo punto ho preso coraggio e ho chiamato una struttura che si occupa di accogliere le donne vittime di violenza».

L’appuntamento - E così, a quattro giorni dai fatti, S.B. e suo figlio si trasferiscono in un appartamento protetto del Locarnese. «Un’operatrice ci ha dato appuntamento in un luogo prestabilito. Una volta arrivata alla struttura ero molto tesa. Non sapevo come sarebbe andata a finire».

Le regole della casa - La giovane donna racconta la vita all’interno dell’appartamento protetto. «Ognuno ha la sua stanza. Il resto degli spazi è in comune. Le operatrici ci hanno subito spiegato le regole della casa, sottolineando che ogni due giorni ci avrebbero portato la spesa. Erano persone con cui ti potevi sfogare».

Giorni disperati - Nel frattempo il marito di S.B. riceve l’ordine da parte delle autorità di consegnare le chiavi dell’appartamento. Dopodiché non potrà più mettervi piede. «Ho trascorso diverse settimane in ballo con polizia e avvocati, senza potere tornare a casa. Mio figlio di giorno veniva portato a scuola. E io in sua assenza cercavo di sistemare la situazione».

Giovani madri - All’interno dell’appartamento protetto S.B. conosce altre giovani donne nella sua stessa condizione. «L’ambiente era davvero famigliare. Ricordo due giovani madri quasi massacrate dai rispettivi uomini. Sono cose terribili. E io capisco quelle donne che hanno paura di parlare, di denunciare. Ma non vale la pena temporeggiare».

Lotta per la normalità - Ora S.B. è finalmente tornata al suo domicilio. Suo marito, invece, ha il divieto da parte delle autorità di avvicinarsi all’abitazione. «Ci hanno cambiato le serrature. Il timore però resta sempre. Vivi nell’inquietudine. Presto ce ne andremo, cambieremo appartamento e zona. Io e mio figlio vogliamo ricominciare».

Costi esorbitanti - L’allarme violenza è scoppiato già da qualche anno nella Svizzera italiana. Anche perché i costi legati al fenomeno, stimati tra i 164 e i 287 milioni di franchi all’anno, aumentano sempre di più per lo Stato. Eppure, nonostante gli appelli, la situazione resta drammatica. «La popolazione è aumentata - fa notare Cima Vairora - e di conseguenza è cresciuto anche il numero di situazioni difficili. Sicuramente il momento congiunturale che stiamo attraversando, con disoccupazione e problematiche di dipendenza, può fare degenerare un contesto famigliare già molto problematico».

Diritto di farsi aiutare - L’esperta psicoterapeuta, tuttavia, mette in evidenza anche un aspetto fondamentale. “La violenza domestica - conclude - non è più considerata una questione privata. Bensì un reato punibile dalla legge. Da qualche anno è iniziato a passare il messaggio che in caso di bisogno si ha il diritto di chiedere aiuto».

 


 

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COMMENTI
 

mgk 8 anni fa su tio
Ritirare la cittadinanza

ZetaCrea 8 anni fa su tio
Sti uomini che toccano chi è debole bisogna prima castrarli, e poi come in India, bruciarli vivi in piazza

^-^ Roby ^-^ 8 anni fa su tio
Ma è mai possibile che questi discorsi (qui in CH) saltan fuori solo l'8 marzo? Già detesto profondamente questa festa, la ritengo un insulto. Cos'è un contentino??..a chi?..per cosa?? Se mi si parla di festa commerciale, ok , ha un suo senso monetario e mi puo' anche trovare d'accordo, ma non per altro. Si facesse rumore anche negli altri giorni dell'anno, ok, l'8 marzo di puo' rumoreggiare un po' più forte...ma se lo si fa solo in questo giorno..beh..facciamo silenzio che è meglio.

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
Anche qui mi trovo in accordo con il tuo pensiero.

gp46 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
Purtroppo,se riesci a trovare una festa che non sia puramente commerciale, sei un genio....

gadoal 8 anni fa su tio
Risposta a gp46
Il Natale Ortodosso...senza troppi orpelli e regalie. Una festa religiosa come dovrebbe sempre essere.

Hardy 8 anni fa su tio
“La violenza domestica non è più considerata una questione privata. Bensì un reato punibile dalla legge." Insomma, bisognava aspettare che qualcuno finisse in ospedale o, peggio, che ci rimettesse la pelle per rendersene conto. Beh, complimenti, meglio tardi che mai eh....

Hirpus 8 anni fa su tio
Chissà il marito prima di arrivare ad una gesto schifoso come questo quante ne ha passate però!!!!

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
eh certo poverino qualcuno gli ha avrà fatto totò sul popò e allora è giusto usare la forza con qualcuno più debole, bisogna pur rimettere le cose al proprio posto no? chissà che gli avrà fatto il bambino al padre, chissà quante gliene avrà fatte passare? ah questi bambini di m. però!!!

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
bla bla bla... la ragione a priori. Conosco qualche caso che i fatti erano ben altri :))))

^-^ Roby ^-^ 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
Ciao Hirpus da donna e nel giorno della festa della donna ti dico che ci sono donne di cui (personalmente) disprezzo profondamente il comportamento e la mentalità. Ci sono donne che picchiano figli e mariti, che tradiscono alla luce del sole, ci sono donne che ne fanno di tutti i colori insomma. È però un fatto che, se non si sta parlando di un donnone di 150 kg contro un marito di 60 kg, la forza maschile sia superiore a quella femminile. Non esiste nessuna attenuante al pestaggio/maltrattamenti, se non forse la legittima difesa. Purtroppo mi piace pensare che ci troviamo in una società civilizzata, la dove dei vicini sentono grida intervengono o almeno fanno intervenire la polizia. Questo serve anche al "cattivo", troppe volte ho sentito dire " non riuscivo più a fermarmi", se qualcuno interviene si limitano i danni, a tutti. Ci sono altri modi, più che a cercare giustificazioni al maltrattatore e al maltrattato ( esclusi i minori) cerchiamo piuttosto di rinforzare il supporto. Sia esso professionale che solo di semplice buon vicinato. Ho sentito un brivido di paura alle tue parole: "conosco qualche caso dove i fatti erano ben altri"...questo cosa significa? Che ci si comporta a dipendenza di come si giudica personalmente una situazione? Che conta solo il comportamento del maltrattato?

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
a priori quindi questa donna e il bambino se lo sono meritato. pensa a priori quanto fai schifo..

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
"Roby" è una donna! Leggi cosa ha scritto... Non sarai mica una di quelle donne a cui hanno tolto i figli perché dopo le indagini hanno scoperto che erano loro le prime ad usare la violenza, anche sui figli per avere una reazione dal marito. quindi appurato che tu sia una di queste, ti schifo io!

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
ahahaha ammazza quanto appuri.. ma chi sei? io di figli non ne ho. mi piacerebbe mostrarti cos'altro puoi appurare ma sei troppo basso

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
Beccata al 100 per 100!!!

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
La mia era una risposta a "moonie" che secondo lei/lui a priori a ragione la donna. Ma non sempre è così, infatti quello che hai scritto tu (conosco casi proprio come gli hai descritti) lo condivido quasi su tutta la linea, tranne il tuo pensiero sui vicini, perché in alcuni casi mettono senza motivo il naso, peggiorando la situazione ma più per una questione della loro quiete...

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
"Ci sono donne che picchiano figli e mariti, che tradiscono alla luce del sole, ci sono donne che ne fanno di tutti i colori insomma". Ottimo argomento per un articolo in occasione della "festa del papà" ;-) "Purtroppo mi piace pensare che ci troviamo in una società civilizzata, la dove dei vicini sentono grida intervengono o almeno fanno intervenire la polizia". Hai ragione ad aggiungere quel "purtroppo" perché di solito i vicini lo dicono quando è troppo tardi. Figurati che a me è capitato di trovare gente morta da settimane nel proprio appartamento e stranamente nessuno si è accorto che qualche cosa non andava. E q

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
......E qui ci metto pure i parenti "stretti" che si interessano molto ai loro cari, specialmente quando è giunto il momento di "spartirsi la torta". (Scusami è un'aggiunta a quello che ho scritto prima e che mi è "partito" ;-)

^-^ Roby ^-^ 8 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tato..aiuto per fortuna io ne ho solo sentito parlare..anche se stavolta il per fortuna non è molto azzeccato..nessuno lo dovrebbe né vedere né sentire..

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
Ciao Roby, meglio così anche se a volte non è necessario sentire urlare perché ci sono altri modi per far soffrire qualcuno senza alzare le mani ma altrettanto subdoli. Io spero solo che quello che è sempre stato ritenuto un tabù, cioè rinunciare a denunciare e subire, tenda sempre a diminuire; forse qualche passo avanti è stato fatto anche se c'è ancora troppa omertà o paura. Poi c'è la categoria delle "tre scimmiette", ne ho conosciuti parecchi, che hanno parlato quando era troppo tardi; a quelli ho sempre detto "ora hai perso l'occasione di stare zitto" ;D Ti auguro una buona serata ;-)

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
la ragione o la non ragione non può prescindere a priori dalla condanna alla violenza. tu stai dicendo che la violenza è giustificata perché sicuramente se lo sono meritato. ora la donna può anche darsi (mi abbasso al tuo sub-umanesimo così magari pensi a quel che dici) ma il bambino? anche lui?

^-^ Roby ^-^ 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
si, è vero, oppure lo fanno solo perchè sono dei ficcanaso assurdi :-)), c'è perô una buona percentuale di volte in cui il semplice bussare alla porta fa "svegliare" il/la manesco/a, non sempre succede però a volte aiuta. Intendevo questo...ora scappo al lavoro che se no mi licenziano :-))

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
Non c'è scritto da nessuna parte nell'articolo che il bimbo è stato picchiato. E comunque i bambini non si TOCCANO MAI!!!!

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a Hirpus
ah ecco, meno male che l'hai scritto o meglio te l'ho tirato fuori perché a priori hai fatto una figura da niente... resta il tuo giudizio totalitario sulla base probabilmente di tue esperienze... spero tu non abbia figli.

^-^ Roby ^-^ 8 anni fa su tio
Risposta a moonie
..moonie..perdonami ma hai provato a rileggere le tue parole? Stiamo argomentando sul "no alla violenza", le tue parole e la veemenza con cui arrivano a chi legge sono..molto violente. Ammiro la passione e la conseguente irruenza che pervade chi s'infervora, ma non sono molto d'accordo con l'insultare chi sta semplicemente esprimendo la propria opinione. Il tuo sarcasmo arrabbiato non ha ragion di essere. A livello puramente verbale appari esattamente sullo stesso piano di un agressore. Non sto dicendo che le tue intenzioni sono queste, ma che appaiono così.

moonie 8 anni fa su tio
Risposta a ^-^ Roby ^-^
no qui non si sta argomentato sul "no alla violenza" qui c'è chi dice che la violenza è giustificata. come il tuo compare qua sopra che cerca di ributtare la palla dicendo che ho figli e che li ho usati contro il mio uomo sicuro al 100x100! che io appaia sai che me ne frega.. il problema è quello che voi siete e state dimostrando in un giudizio generalizzato.. adesso che volete farlo passare per un "no alla violenza" proprio... sai che c'è? che avete ragione perché a quelli come voi si può solo dare la ragione perché fate paura.

Cleofe 8 anni fa su tio
"Non era la prima volta che mi trattava così" mai aspettare che ci sia una seconda volta. Gia la prima e' una di troppo.
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