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LUGANOConcorso Rsi: arrivano le scuse di Sara Beretta Piccoli

18.02.16 - 18:12
La Consigliera comunale di Lugano fa dietrofront dopo le accuse rivolte alla Rsi e alla responsabile delle risorse umane
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Concorso Rsi: arrivano le scuse di Sara Beretta Piccoli
La Consigliera comunale di Lugano fa dietrofront dopo le accuse rivolte alla Rsi e alla responsabile delle risorse umane

LUGANO - Dopo il botta e risposta di venerdì tra la Consigliera comunale PPD Sara Beretta Piccoli e la Rsi, oggi alla diatriba inerente al processo di selezione per la posizione di Direttore delle Risorse Umane a Comano si arricchisce di un altro tassello. Le scuse.

Sara Beretta Piccoli aveva infatti consigliato alla città di Lugano di «non fare come la Rsi» nella scelta del nuovo responsabile delle risorse umane. La Consigliera comunale aveva accusato Comano di aver avviato un processo di ricerca costoso e articolato «con profili interessanti per poi optare per una candidatura interna: confermando i dubbi sulla reale consistenza del concorso». E attaccando la poca esperienza della prescelta. Accuse che non erano piaciute ai vertici della Rsi che avevano risposto piccati. «Il processo di selezione è avvenuto all’insegna della professionalità e della correttezza». E minacciavano querela. «La Rsi si riserva di adire le vie legali per tutelare le proprie collaboratrici e i propri collaboratori».

Oggi sono arrivate le scuse di Sara Beretta Piccoli. Scuse rivolte soprattutto a colei che il concorso della Rsi se l'era aggiudicato: ossia Patrizia Perrotta Barca.

Di seguito vi lasciamo la lettera integrale inviata dalla Consigliera comunale di Lugano, al rappresentante legale della dipendente della Rsi.

«In merito alla sua comunicazione del 17 febbraio, tengo in primo luogo ad sottolineare come la mia presa di posizione vada considerata a titolo personale e che le diverse cariche che ricopro a livello politico ed associativo figurano automaticamente nella mia firma elettronica. Mi rendo conto di quanto questo sia un aspetto secondario e sono molto rammaricata del disagio che questa situazione sta creando alla Signora Patrizia Perrotta Barca, che non conosco personalmente e di cui ho sempre sentito parlare, anche recentemente, in termini lusinghieri. Non era assolutamente mia intenzione mettere in discussione le competenze professionali della Signora Perrotta Barca, né tantomeno le sue capacità rispetto al proprio ruolo. Alla luce delle grandi polemiche che hanno riguardato le modalità di gestione dei licenziamenti in RSI, su cui non ho elementi per pronunciarmi ma che figurano sui nostri giornali da settimane con toni anche aspri, e la contestuale pubblicazione del concorso per l’assunzione di un/a Direttore Risorse Umane del Comune di Lugano, ho esclusivamente auspicato una gestione dello stesso che tenesse conto anche della delicatezza potenziale del ruolo nel periodo che stiamo vivendo. Sono un personaggio pubblico ed un politico di territorio, ed ho intercettato della preoccupazione che ho cercato di trasmettere probabilmente in maniera sbagliata.

In tal senso, accolgo la comprensibile richiesta della Signora Perrotta Barca e mi scuso con lei per avere dato l’impressione di mettere in discussione le sue competenze professionali e la sua persona, in quanto non era assolutamente mia intenzione. Non ho mai affermato che la Signora Perrotta Barca sia stata nominata attraverso un concorso fraudolento, ci mancherebbe altro. Il concorso è stato serio e gestito con un partner di alto livello professionale, come indicato esplicitamente, e la Signora Perrotta Barca è stata del tutto  legittimamente selezionata dalla Direzione della RSI, alla luce del suo excursus professionale. I “timori” indicati rappresentano delle opinioni personali che frequentemente accompagnano i concorsi pubblici e parapubblici, non dei fatti, e quelli stessi timori legati allo stesso ruolo presso la Città di Lugano mi hanno indotto ad esprimere tale auspicio. Che nulla voleva, nelle intenzioni, avere a che vedere con le competenze della Signora Perrotta Barca, su cui, lo ribadisco, ho raccolto solo giudizi positivi.

Riconosco di avere utilizzato dei termini fraintendibili ed anche di questo mi scuso.

Auspico che questo mio atto di correttezza, che ritengo doveroso, possa chiudere questa spiacevole vicenda e, con l’accordo della Signora Perrotta Barca, provvederò a trasmettere agli organi di stampa copia di questa lettera per dare totale trasparenza dei miei sentimenti.
Attendo un suo riscontro a questo ultimo punto ed auguro alla Signora Perrotta Barca di poter proseguire con serenità nella gestione del suo difficile ruolo, nonostante le molteplici sollecitazioni delle ultime settimane, alle quali purtroppo ho, in buona fede, contribuito».

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