Un successo senza precedenti nelle sale ticinesi in sole due settimane. Il distributore ticinese: "Siamo pronti a portare il film oltre Gottardo"
CHIASSO - È già stato definito il film dei record. In Italia "Quo vado?" ha incassato in solo due settimane oltre 52 milioni di euro. Il maggiore incasso di una pellicola italiana di tutti i tempi. E c'è chi parla di un miracolo cinematografico. Un miracolo che ha toccato anche il Ticino, dove in sole due settimane (è uscito anche da noi il primo gennaio) il film è stato visto da 16.000 spettatori. "È un record assoluto - ci dice Luca Morandini, il distributore di Quo Vado in Svizzera - non era mai successo che in 14 giorni un film chiamasse così tanta gente. Ha superato tutti i colossi americani del 2015. Ha fatto perfino meglio di Star Wars e James Bond".
Sugli incassi ticinesi del film, Luca Morandini preferisce non sbilanciarsi. Ma il suo entusiasmo è alle stelle, anche perché ora sta per iniziare un nuovo capitolo: il film è pronto a sbarcare oltre Gottardo. "Il 21 gennaio lo porteremo nella Svizzera tedesca, e il 27 arriverà anche in Romandia". Non è la prima volta che si tenta il lancio di una commedia italiana al di là delle Alpi. E non sempre è facile ottenere riscontri positivi. Morandini Film ci è riuscito con i film di Pieraccioni, Aldo Giovanni e Giacomo. E anche questa volta la carta Zalone potrebbe rivelarsi vincente. "Il film ha ottime potenzialità di piacere anche agli svizzero tedeschi e ai romandi. Parla in fondo di come vengono visti gli italiani all'estero".
Ma quali sono i punti di forza di "Quo vado?". Per Luca Morandini non ci sono dubbi: "Il personaggio di Checco Zalone è irresistibile. Avevo creduto in lui già con il primo film. Si capiva sin dall'inizio che aveva una sua comicità tutta particolare. Con la sua faccia da bonaccione, un po' tonto, può dire tutto ciò che vuole, e puo' farlo senza offese o volgarità. Riesce a dire cose di grande riflessione, in maniera leggera".
Ha già avuto modo di incontrarlo di persona? "Si, e devo dire che la cosa che mi colpì durante il nostro incontro fu la sua timidezza. Era quasi imbarazzato dal suo successo, non riusciva a capire come mai fosse diventato un fenomeno di comicità e perché arrivasse a piacere così tanto".