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CANTONEInchiesta sul no profit: ecco dove finiscono le donazioni  

12.01.16 - 09:27
Il test-trasparenza di 20 minuti/tio.ch su 19 enti ong ticinesi
Inchiesta sul no profit: ecco dove finiscono le donazioni  
Il test-trasparenza di 20 minuti/tio.ch su 19 enti ong ticinesi

LUGANO - Dal Nepal alla crisi migratoria, il 2015 è stato l’anno delle emergenze – ma anche della bontà. In Svizzera è stato sforato, si stima, il record di donazioni registrato nel 2014 (1,7 miliardi di franchi). Ma come vengono spesi i soldi dei donatori? Non è così facile saperlo. Nelle scorse settimane, tio.ch/20minuti ha contattato le ong della Fosit (la Federazione delle ong della Svizzera italiana). A ciascuna abbiamo inviato un questionario, in cui indicare in dettaglio ricavi e voci di spesa per l’anno 2014. 

36 non pervenuti - Su 61 ong contattate, 36 non hanno risposto (nonostante la garanzia dell’anonimato): di queste, solo 6 hanno motivato il rifiuto o l’impossibilità di rispondere. In tutto “solo” 19 ong hanno inviato i dati richiesti: non sarà un campione rappresentativo, ma i risultati sono interessanti. Anzitutto, la questione-trasparenza. «La premessa, va detto, è che tutti i membri sono tenuti a fornire alla Federazione i propri bilanci annuali» sottolinea la segretaria della Fosit Marianne Villaret: «I nostri criteri sono molto rigidi ed equivalgono a una garanzia di qualità». 

"Pochi pubblicano i dati sul web" - Altra cosa, però, è rendere i dati accessibili a tutti: del campione considerato, solo 7 ong pubblicano i rendiconti sul proprio sito web (vedi la tabella qui sotto). «In effetti c’è ancora da fare del lavoro di sensibilizzazione in Ticino, affinché le singole ong siano più presenti su internet» osserva Villaret. Ma anche a guardare le voci di spesa le sorprese non mancano. A conti fatti, per ogni franco incassato in donazioni 7 delle ong intervistate spendono meno di 10 centesimi alla voce «gestione» (trasporti, stipendi, affitti, bollette, fundraising etc.) mentre il resto è investito direttamente nei progetti di cooperazione. Ma non sempre è così.

Le spese pubblicate sul web: le ong trasparenti (con le percentuali di spese "di gestione" sul totale)

Insieme per la pace 2,9%
No woman no life 5%
Eco Himal 6,5%
Beogo 13%
Sacrificio quaresimale 25%
Helvetas 25,4%
Sos Villaggio dei bambini 31%

La maggior parte delle intervistate ha dichiarato come spese extra cifre ben superiori: in 9 casi, il totale supera il 20% dei ricavati, in 4 casi  il 30%. Per ogni franco incassato, ecco le spese di gestione:

7 ong su 19: meno di 10 centesimi
3 ong: da 10 a 20 centesimi 
5 ong: da 20 a 30 centesimi 
4 ong: oltre 30 centesimi

 «Va detto che i progetti su grande scala presuppongono grandi spese infrastrutturali e  costi  importanti anche a monte, in Svizzera:  non si assiste più, comunque, alle esagerazioni del passato» precisa Villaret. 

Per la "gestione" un franco su tre - Non sempre, però, le dimensioni  contano. La maglia nera va a un’ong  attiva in Africa: su 128mila franchi di budget nel 2014 ne ha spesi circa 40mila (il 34%) tra affitti in Svizzera, trasporti e stipendi. In pratica, un franco ogni tre. Al conto andrebbero aggiunti, va detto, il buon cuore, il tempo e le energie spese dai (tanti) volontari ticinesi, senza cui tutto ciò non esisterebbe nemmeno. Ma questo dai bilanci non si vede. 

 

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COMMENTI
 

ZetaCrea 8 anni fa su tio
Preferisco donate altre cose che i soldi

mgk 8 anni fa su tio
Risposta a ZetaCrea
Si e poi i vesiti li vendono

bobà 8 anni fa su tio
Così sapremo a chi donare
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