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GIUBIASCO"James Bond? È svizzero quasi fino al midollo"

04.11.15 - 06:09
Sta per approdare nelle sale Spectre, l'ennesimo film della saga. L'incredibile successo dell'agente segreto visto da Thomas Carta, studioso del 'fenomeno 007'
"James Bond? È svizzero quasi fino al midollo"
Sta per approdare nelle sale Spectre, l'ennesimo film della saga. L'incredibile successo dell'agente segreto visto da Thomas Carta, studioso del 'fenomeno 007'

GIUBIASCO - Si chiama Spectre ed è il 24esimo film di James Bond. Il conto alla rovescia è partito per gli appassionati dell'agente 007. Domani, infatti, approderà nelle sale cinematografiche un nuovo capitolo della saga ideata dallo scrittore Ian Fleming. Ma perché Bond, dopo decenni, continua ad affascinare e a coinvolgere il pubblico? Qual è il segreto di questo personaggio? Ne abbiamo parlato con Thomas Carta, ticinese studioso del fenomeno 007 nonché tra gli autori di Mondo Bond (2007), un volume spesso utilizzato come testo universitario in Italia.

Carta, perché James Bond continua a piacere?

Gli elementi che entrano in gioco nei vari film sono diversi. La possibilità di rompere, almeno per un paio d’ore, la monotona realtà quotidiana, o l’immedesimazione nel paladino della giustizia. O ancora l’inimitabile humour, gli strepitosi gadget, le splendide accompagnatrici e i terrificanti nemici. Senza scordare gli attori che hanno indossato i panni di 007 o l'adesione, dal profilo contenutistico, all’attualità politica internazionale. Dalla sapiente congiunzione dei vari ingredienti deriva un'impareggiabile atmosfera. Ed è proprio questa la ragione per cui, malgrado tutto, per James Bond la morte può attendere.

Di cosa parla il nuovo film di James Bond?

La trama ci indica che un misterioso messaggio conduce James Bond in una missione da Città del Messico fino a Roma. Nella vicenda è coinvolta l'organizzazione criminale Spectre. Il resto è meglio non svelarlo.

007 e la Svizzera. Un rapporto particolare...

Pochi lo sanno ma, in realtà, James Bond è legato alla Svizzera sin dalla sua nascita. Nella fantasia del suo inventore, lo scrittore Ian Fleming, la madre di 007 è l'elvetica Monique Delacroix, originaria del canton Vaud. Nei film della serie la Confederazione è apparsa molte volte, soprattutto nelle pellicole degli anni sessanta. Dal passo del Furka ad Andermatt, da Saint Moritz alla vetta dello Schilthorn. I ticinesi, però ricorderanno soprattutto il lancio dalla diga della Verzasca, con cui inizia GoldenEye (1995). James Bond è svizzero quasi fino al midollo.

Chi è il James Bond rimasto nel cuore del pubblico più di tutti? E perché?

Inutile nascondersi dietro a un dito. L'autentico e impareggiabile James Bond, nell'ideale collettivo, è e rimarrà Sean Connery. E ciò nonostante l'attore scozzese abbia ammesso a più riprese di avere finito per odiare il personaggio in cui era rimasto intrappolato. Del resto, lo si può ben comprendere: oltre a fronteggiare schiere di fan che lo consideravano come una divinità, per un decennio è stato sottoposto a un’incessante e logorante pressione mediatica, con un record di oltre diecimila richieste d’intervista. Il delirio creato tra i milanesi dall’esibizione della vettura bondiana, una Aston Martin DB5, è anche documentato da una prima pagina della Domenica del Corriere in cui, di fianco a un disegno dell’avvenimento, si racconta che l’automobile, esposta in Piazza del Duomo a scopo pubblicitario, è stata «presa di mira da una schiera di giovanotti e da ragazzetti che volevano “provarla”, tanto da costringere il suo autista a battere in ritirata per metterla al sicuro».

E qual è stato invece il James Bond meno amato?
George Lazenby ha rappresentato la scelta sbagliata. Il primo abbandono di Connery, dopo Si vive solo due volte (1967), è traumatico, così come quasi tutti gli ulteriori «cambi della guardia». In sostituzione dello scozzese viene chiamato un fotomodello australiano, George Lazenby (1939), fisicamente accettabile ma a completo digiuno di recitazione. Al servizio segreto di Sua Maestà (1969) si rivela perciò uno tra i più goffi fiaschi della serie. Lazenby tradisce un misto d’immaturità e d’inadeguatezza sotto molti aspetti, e finisce con lo scontentare tanto la produzione quanto il pubblico. Non a caso, nel tentativo di riabilitare la nobile figura dell’agente segreto, il produttore Broccoli convincerà Connery ad accettare un’ultima apparizione come 007.

Qual è stata la Bond Girl per eccellenza?

Chi menzionare se non la svizzera Ursula Andress? Unanimemente riconosciuta come uno dei sex symbol più potenti della storia del cinema, la prima e inarrivabile Bond girl ha contribuito a plasmare un nuovo ideale femminile. La scena di Licenza di uccidere in cui la statuaria bionda emerge dalle calde acque del mare giamaicano, con addosso solo un ridottissimo (per quei tempi) bikini bianco, è tuttora saldamente radicata nell’immaginario collettivo. Bikini che, nel 2001, è poi stato battuto all’asta da Christie's per la «modica» somma di 35.000 euro.

La scena storica di James Bond?

La prima in assoluto, risalente al 1962. In cui, poco più di un minuto di Licenza di uccidere, Sean Connery si presenta per la prima volta al mondo come «Bond, James Bond».

Qual è il suo film di James Bond preferito?

Potrà sembrare strano, ma non ne ho uno preferito. Il più recente, Skyfall, l'ho adorato. Uscito esattamente dopo mezzo secolo dall'inizio della saga cinematografica, era così ricco di rimandi ai film precedenti da soddisfare il palato dei cinefili più esigenti.

Perché si è appassionato a questo personaggio?

Gira voce che non siano i fan a scegliere Bond, ma che sia lui a scegliere i suoi adepti. Ecco, forse io sono stato scelto.

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