La Svizzera è sempre tra le pecore nere d'Europa in fatto di donazioni. I medici: "Parlatene con i famigliari. Troppo spesso i parenti dei defunti si oppongono all'intervento"
BELLINZONA - "Il mio caro ha già sofferto troppo. Non vi autorizzo a espiantare i suoi organi". È una delle frasi che, troppo spesso, i medici si sentono dire negli ospedali elvetici. E così la Svizzera resta tra le pecore nere d'Europa in fatto di donazione d'organi. Con oltre 1000 persone in attesa di un organo e con circa 100 persone che ogni anno muoiono perché mancano donatori. Da queste premesse nasce la campagna lanciata di recente da Swisstransplant. "Molte persone vorrebbero donare gli organi - evidenzia il direttore Franz Immer -, ma non ne parlano con nessuno. E al momento del decesso, i famigliari si oppongono. Vogliamo fare capire alla gente quanto sia importante mettere per iscritto ed esplicitare verbalmente questa intenzione".
Ticinesi più buoni - La percentuale di rifiuto in Svizzera è piuttosto alta e si aggira attorno al 60% (al 40% nella Svizzera italiana), mentre la media europea è del 30%. "Gli organi - dice il medico Andreas Cerny, presidente dell'associazione Ricevere e Donare - possono essere espiantati solo quando c'è un'emorragia cerebrale, quando la morte è stata diagnosticata in base a criteri neurologici. Molte volte queste morti avvengono in maniera brutale, non prevedibili. I famigliari sono, dunque, spesso già scioccati. In ospedale di fronte all'eventualità di trapiantare gli organi si creano di conseguenza situazioni imbarazzanti. Tutto sarebbe molto più semplice nel caso in cui se ne fosse parlato prima in famiglia".
Rompere il silenzio - Solo il 15% della popolazione svizzera ha la tessera di donatore. "Altri - riprende Immer -, pur essendo interessati al tema, posticipano la questione. Inoltre non ne discutono nemmeno con parenti e amici, non esplicitano la loro posizione. E dunque quando si arriva al momento della morte, nulla è stato ufficializzato".
Cattiva Svizzera - Nel 2014 in Svizzera sono stati effettuati 296 trapianti di reni, 111 di fegato, 56 di polmoni, 36 di cuore, 24 di pancreas... "Il tasso di donazione è di 19 donatori per milione di abitanti. In Spagna è quasi il doppio. Potremmo fare molto di più. I Cantoni più problematici sono quelli della Svizzera tedesca, in Romandia e in Ticino le cose vanno un pochino meglio".
Dialogo - La tessera di donatore è scaricabile da internet. Da qualche tempo la si può ottenere anche in formato digitale su Smartphone. "Ma la cosa più importante resta il dialogo in famiglia - conclude Cerny -. Perché spesso al momento del decesso le famiglie sono scosse, non capiscono. In alcuni casi pure i parenti di coloro che hanno la tessera si oppongono al trapianto. Proprio perché sostengono di non essere mai stati a conoscenza di questa volontà da parte del defunto. E così si perde l'occasione di fare un grande gesto di solidarietà".