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REGNO UNITO/TICINOVagoni per sole donne sui treni: "Se servono ben vengano"

27.08.15 - 06:18
La proposta inglese non sconvolge in Ticino. Qui, però, l’aggressore si nasconde in casa e avrebbe bisogno di supporto come la vittima
Vagoni per sole donne sui treni: "Se servono ben vengano"
La proposta inglese non sconvolge in Ticino. Qui, però, l’aggressore si nasconde in casa e avrebbe bisogno di supporto come la vittima

LONDRA/LUGANO - Sta suscitando discussione sui social media e all’interno del suo stesso partito la proposta del laburista britannico Jeremy Corbyn di creare dei vagoni per sole donne sui treni. L’obiettivo: combattere le molestie sessuali.

Corbyn – il favorito alla guida del centrosinistra – ha dichiarato: "È inaccettabile che molte donne e ragazze si autoimpongano dei coprifuochi ed evitino certi mezzi di trasporto per non essere molestate". Secondo la società dei trasporti di Londra (TfL), una passeggera su sette al di sopra dei 16 anni è stata molestata sessualmente almeno una volta negli ultimi dodici mesi sui mezzi pubblici della capitale.
"Non so se creare dei vagoni per sole donne rappresenti un passo indietro o in avanti per la società – commenta Sonny Buletti del Consultorio delle donne di Lugano –, ma sono pragmatica: se in quel contesto serve per poter viaggiare in sicurezza in determinati orari, ben venga". Per la responsabile del centro che si occupa di violenza sulle donne, del resto, l’incontro con l’altro sesso è possibile in molte altre occasioni e non si tratta quindi di una segregazione tout court. Certo, continua Buletti, una misura simile dev’essere temporanea e deve venire accantonata non appena la situazione di pericolo o emergenza rientri.

E in Ticino? Qual è la priorità rispetto agli abusi sulle donne? "C’è una realtà di violenza domestica che si sta inasprendo a livello svizzero – spiega Buletti – con una diminuzione degli interventi di polizia, ma un aumento delle lesioni gravi e degli omicidi". Di cosa ci sarebbe bisogno? "Manca uno spazio per l’aggressore in cui confrontarsi con la propria violenza ed essere supportato nel gestirla – risponde la responsabile –. Mentre la vittima viene accolta e protetta, l’aggressore è infatti lasciato a sé stesso e può sviluppare una rabbia che lo porta a gesti inconsulti verso di sé e gli altri. Se non ci occupiamo sia della vittima sia dell’aggressore, l’intervento risulterà sempre monco".

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