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CANTONESwatch, la Distico se ne va. "Notizia che preoccupa"

19.08.15 - 12:09
Ad esprimere preoccupazione è il sindacalista Rolando Lepori: "Unia vigilerà sul destino occupazionale dei dipendenti della ditta di Taverne"
Swatch, la Distico se ne va. "Notizia che preoccupa"
Ad esprimere preoccupazione è il sindacalista Rolando Lepori: "Unia vigilerà sul destino occupazionale dei dipendenti della ditta di Taverne"

BIENNE / TAVERNE - Un fulmine a ciel sereno. Gli oltre 100 dipendenti della Distico SA di Taverne si stavano preparando ormai da mesi per il trasloco a Genestrerio, che sembrava ormai cosa fatta. Questa mattina è arrivata la nota della Swatch della decisione di trasferire le attività dell'azienda da Taverne a Bienne e creare nella città bernese 160 posti di lavoro. Non ha avuto lunga vita la Distico in Ticino. Giunta 11 anni fa in via San Gottardo a Taverne, i volumi della sua attività sono aumentati negli anni. La stragrande maggioranza dei dipendenti vive in Italia che ogni giorno raggiunge Taverne in auto o in motocicletta. Per alcuni di loro le trasferte sono molto lunghe, di decine di chilometri, che ogni giorno vengono macinati dai dipendenti che si occupano di imballaggio di centurini e della spedizione di orologi in tutto il mondo.

"Vigileremo" - Da parte di Swatch Group vi è stata la rassicurazione che non vi saranno licenziamenti. Eppure la notizia desta non poche preocupazioni. A farsi portavoce dell'apprensione degli operai è Rolando Lepori, co-segretario di Unia, responsabile del settore industriale. "Unia vigilerà per capire cosa succede", ha dichiarato Lepori, che comunque si dice fiducioso sul destino occupazionale di questi operai. "Swatch si è assunta l'impegno di preservare i posti di lavoro. Sulla carta vi è la disponibilità di andare a lavorare a Genestrerio, dove ha ricevuto il permesso di ampliare i propri spazi che verranno destinati al potenziamento della produzione, a Mendrisio alla Diantus e alla Assemti di Riazzino. Per molti operai residenti in Italia ciò potrebbe significare una diminuzione dei tempi di trasferta".

"Non credo che sia una ritorsione di Swatch" - La decisione del gigante dell'orologio svizzero di far tornare a casa la Distico, dopo il trasferimento in Ticino dell'estate del 2004, non lascia indifferenti. Anche perché spesso, nei dibattiti televisivi, gli esponenti della politica e dell'economia ticinese, in cerca costante di nuovi sbocchi di sviluppo economico ed occupazionale per i residenti, avevano paventato l'ipotesi di dare vita a un polo industriale dell'orologiero per creare, anche in Ticino, il tanto auspicato valore aggiunto, utile alla creazione di posti di lavoro retribuiti sufficientemente per poter vivere in Ticino. Il settore a sud delle Alpi, infatti, si occupa più che altro di assemblaggio, di attività a basso valore aggiunto, ma manca, come osserva Lepori "di aziende specializzate nella microelettronica, nella meccanica fine, di progettazione, ossia il cuore dell'attività orologiera". I salari per gli operai della Distico sono modesti. Da qui si spiega anche l'altissima percentuale di lavoratori frontalieri. "Dal primo luglio gli operai ricevono 3.000 franchi lordi al mese", precisa Lepori che ribadisce l'importanza per Unia di salvaguardare i posti di Lavoro. A Lepori, chiediamo infine se la mossa di Swatch non sia una ritorsione per l'ambiente politico non sempre favorevole e alle volte molto critico nei confronti dell'azienda di Bienne. Infatti, come veniva già ricordato in un precedente articolo, Swatch aveva rinfacciato al governo di non ricevere molto sostegno nella sua ricerca di un sito più grande in Ticino. "No, non credo che sia una ritorsione. A monte vi è una decisione strategica". Infatti a Bienne il capannone trovato è di 22.000 metri quadrati di superfici di produzione e amministrativi, più di quanti previsti nel nuovo immobile a sud delle Alpi.

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