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CONFINEBancari italiani poco richiesti in Ticino

14.07.15 - 15:47
Il direttore dell'ABT Franco Citterio spegne gli entusiasmi di quegli italiani che vorrebbero lavorare in banca in Svizzera: "Siete poco internazionali"
Bancari italiani poco richiesti in Ticino
Il direttore dell'ABT Franco Citterio spegne gli entusiasmi di quegli italiani che vorrebbero lavorare in banca in Svizzera: "Siete poco internazionali"

VARESE - Suscitano sempre molto interesse oltre confine le notizie riguardanti il mondo del lavoro elvetico

L'articolo sui contadini svizzeri pagati 3.000 euro al mese pubblicato da La Provincia di Varese lo scorso fine maggio aveva fatto il giro d'Italia. Il titolo era tutto un programma ed aveva fatto sognare migliaia di italiani: "La Svizzera cerca contadini. Paga mensile tremila euro". La bacheca dei commenti del giornale si era riempita di decine di persone che si candidavano per un posto di lavoro in Ticino.

Questa volta il tema dell'intervista a Franco Citterio, direttore dell'ABT, l'associazione Bancaria Ticinese, riguarda le possibilità di lavoro nel settore bancario e finanziario in Ticino. Sulla scorta di un articolo apparso su Finews tre giorni fa, in cui si informava della forte crescita dei posti vacanti nel settore bancario negli ultimi mesi, La Provincia di Varese ha voluto capire se questo aumento si sarebbe potuto ripercuotere positivamente anche per chi cerca lavoro da oltre confine. Questa volta Franco Citterio, che ha ricordato che in Ticino soltanto il 4% della forza lavoro nel settore finanziario è frontaliera, ha spento sul nascere ogni speranza. Nonostante l'aumento dei posti vacanti Citterio ha lasciato intendere che le caratteristiche dei profili dei bancari italiani trovano poche possibilità di sbocco professionali in Ticino. "In Italia ci si occupa prevalentemente, salvo eccezioni, di credito e finanza rivolte alla clientela italiana. Così è avvenuto negli ultimi 30, 40 anni. Il mercato del lavoro nel settore bancario in Italia non ha quindi mai offerto profili interessanti, al contrario di piazze come la Gran Bretagna, o l'America", ha dichiarato a La Provincia di Varese il direttore dell'ABT, che ha aggiunto che il private banker svizzero ha alle spalle solidi studi ed esperienze pluriennali internazionali, "tra Singapore, Londra e New York".

Un altro aspetto riguarda la conoscenza delle regole e delle leggi che governano i paesi da dove provengono i clienti.

E i neolaureati italiani che speranze hanno di poter essere interessanti al sistema finanziario svizzero? Citterio non si sbilancia: "Potrebbero esserci opportunità anche per i neolaureati italiani, a patto che si costruiscano una serie di esperienze, non solo nel settore. Privilegiamo però università svizzere, inglesi o tedesche, sinceramente. Forse un laureato della Bocconi può avere qualche chanche in più di altri".

 

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