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CANTONE"Ecco perché siamo più forti senza Ue"

03.06.15 - 22:05
Christoph Blocher si schiera contro l'accordo quadro istituzionale tra Svizzera ed Ue e spiega il motivo per cui la Svizzera non ha bisogno di vincoli
"Ecco perché siamo più forti senza Ue"
Christoph Blocher si schiera contro l'accordo quadro istituzionale tra Svizzera ed Ue e spiega il motivo per cui la Svizzera non ha bisogno di vincoli

LUGANO - Bloccare l'accordo quadro tra la Svizzera e l'Unione Europea va oltre la richiesta di difesa identitaria rivendicata dall'associazione "No all'adesione strisciante all'Unione Europea".

Il comitato ticinese si è presentato ufficialmente questa mattina all'hotel Seegarten di Lugano. Con Antonella Bignasca, Roberto Badaracco, Iris Canonica, Orlando Del Don, è intervenuto anche l'ex Consigliere federale, Christoph Blocher, in veste di presidente del comitato nazionale.

Aderire all'accordo istituzionale, in cui il diritto Ue diventerebbe vincolante per la Svizzera, come è stato spiegato questa mattina, "metterebbe in serio pericolo la sovranità e l'indipendenza della Svizzera".

Ma per Blocher, con questo accordo in ballo, c'è un principio cardine inalienabile ed irrinunciabile per la Svizzera: la democrazia diretta. Una peculiarità più unica che rara in tutto il mondo e che fa della Svizzera un luogo privilegiato in cui operare e fare affari. Perché? Ce lo ha spiegato l'ex Consigliere federale Christoph Blocher.

Un imprenditore come lei, che esporta i suoi prodotti all'estero, non teme che se la Svizzera non dovesse aderire a questo accordo le aziende scapperebbero per produrre in Austria o in Germania?
"L'Unione Europea esporta di più in Svizzera rispetto a quanto la Svizzera esporta nell'Unione Europea ed è reciproco l'interesse di avere uno standard di omologazione comune. Un sistema, questo, che esiste già da prima degli accordi bilaterali e addirittura del 1992. Io esporto da una vita. Il 96% dei nostri prodotti finisce all'estero. Produciamo nei Grigioni, con condizioni quadro migliori che nell'Unione Europea. No, la non adesione della Svizzera all'accordo quadro non rappresenterà alcun problema".

Questa battaglia è sostanzialmente da interpretare, quindi, come un'ulteriore volontà di difesa della specificità e della identità svizzera?
"Sì. Da questa nostra peculiarità non possiamo che trarne vantaggio".

Lei vuole dire che, anche se non dovessimo aderire all'accordo in questione, lo "Standort" svizzero resterà di gran lunga più attrattivo rispetto all'Unione Europea perché godiamo, come dice lei, "di un privilegio unico al mondo, ossia lo strumento della democrazia diretta"?
"Innanzitutto dico che noi dobbiamo puntare sulla tecnologia avanzata. Anche perché è logico che non possiamo competere con la Cina nella produzione a basso valore aggiunto. Detto questo, è vero, la democrazia diretta porta con sé diversi vantaggi. Il cittadino ha lo strumento per tenere a bada i politici affinché non spendano troppi soldi e non aumentino le tasse. I cittadini sono molto meno interventisti dei politici. E ciò va a beneficio dell'economia, che è meno vincolata e più libera". 

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